Un piatto nutriente e semplice da preparare è quello che proponiamo in questo articolo con l’aggiunta di Olio di Canapa e CBD così da poter sfruttare le proprietà del cannabidiolo! Di cosa abbiamo bisogno per la realizzazione della nostra Zuppa? Ingredienti: Cetrioli Yogurt Olio di Canapa Panna da cucina Aglio Sale q.b. Pepe q.b. Aneto Preparazione: I cetrioli vanno prima pelati e ripuliti dai semi, inseguito li cuciniamo a vapore (tempo di cottura tra i cinque e i dieci minuti). Una volta cucinati li lasciamo raffreddare ed inseguito li tagliamo a cubetti. Prendiamo un frullatore in cui mettiamo i nostri cetrioli insieme allo Yogurt, la panna, il sale, il pepe e l’aglio! Frulliamo il tutto e lasciamo riposare il nostro composto per alcune ore. Quindi versiamo la nostra Zuppa in una tazzina, aggiungiamo alcune gocce di Olio di CBD, e infine l’aneto! Un piatto semplice e veloce da preparare, con cui fare il carico di energia durante la pausa lavoro o prima di andare in palestra sfruttando le proprietà del CBD ma non solo! I cetrioli ad esempio sono degli ortaggi ricchi di acqua, dalle proprietà rinfrescanti e depurative. Per saperne di Più! Cristalli CBD in cucina: come utilizzarli? Ricetta vegana con Olio di CBD! Le ricette con la Canapa protagonista a tavola! Se vuoi porci delle domande sul mondo del CBD e saperne di più non esitare a contattarci, scrivi una mail a info@enecta.com o attraverso i nostri canali Social, lascia un messaggio sulla nostra pagina Facebook o Instagram ed il Team Enecta sarà pronto a soddisfare ogni tuo dubbio o perplessità!
L’insonnia è un disturbo legato ad un evento stressante, il lavoro, la famiglia, ecc. che rende il nostro sonno qualitativamente pessimo con conseguenze negative per tutta la giornata. Difficoltà nell’addormentarsi, incubi e risvegli precoci potrebbero essere sintomi legati ad una forma di insonnia, su cui esistono rimedi naturali per contrastarla e sconfiggerla. Come? A seguire proponiamo alcuni pratici consigli che possono rivelarsi molto efficaci per questo tipo di disturbo. Il primo è quello di fare Sport! Secondo uno studio realizzato dalla National Sleep Foundation l’esercizio fisico aiuta l’effetto ristoratore del sonno. Dall’analisi dei dati fatta durante la ricerca emerge come le persone che durante il giorno praticano Sport dormono meglio e soffrono meno di insonnia. Se siamo soggetti sedentari che a causa del lavoro più un pizzico di pigrizia non riusciamo a ritagliare del tempo per l’attività sportiva potremmo cominciare con brevi camminate, anche di dieci minuti, aiuteranno sicuramente al miglioramento della qualità del sonno! Il secondo consiglio che diamo è quello di usare Olio di CBD che potrebbe presentarsi come un rimedio naturale per chi soffre di disturbi legati ad una cattiva qualità del sonno. Citando anche qui uno studio preclinico condotto in Gran Bretagna presso il Porton Down Science Park, sono scaturite ipotesi su come il CBD potrebbe influenzare il sonno. Il primo elemento messo in luce dagli studiosi riguarda come il CBD possa migliorare la qualità del sonno intesa come effetto collaterale ad un problema già presente. Secondo uno studio condotto presso la National Taiwan University di Taipei emergono prove di come il CBD possa influenzare direttamente il ciclo notturno, impedendo la soppressione del sonno REM indotta dall’Ansia. In questo il CBD potrebbe contribuire al naturale ciclo del sonno e prevenire la sua deviazione dovuta ad uno stato di forte stress, stando a questo possiamo affermare che il CBD contribuisce a mantenere la stabilità del sonno non – REM. I due studi citati, su cui c’è ancora molta strada da fare, indicano il sentiero imboccato nel ruolo del CBD nella promozione di una buona qualità del sonno, non dobbiamo dimenticare però che dormire bene significa anche avere attenzione a piccoli ma importanti particolari. Esempi? Dormire in un ambiente tranquillo senza essere disturbati da dispositivi elettronici come lo smartphone. Non consumare in eccesso Alcol, Caffè e sigarette. Praticare Sport con regolarità contribuisce in maniera importante ad una buona qualità del sonno. Hai trovato l’argomento interessante e vuoi saperne di più? Non esitare a contattarci, scrivi una mail a info@enecta.com o contattaci attraverso i nostri canali Social, un messaggio sulla nostra pagina Facebook o Instagram ed il Team Enecta sarà pronto a rispondere ad ogni tuo dubbio o perplessità! credit photo: @profightingnapoli @profightingnapoliclub @pierluigicatalano @davidericciardi/@allinonelab
Due ordini del giorno per modificare il Decreto Fiscale dello scorso 16 Novembre che ridisegna il mondo del Vaping. Le due proposte di modifica saranno presentate dalla deputata del PD Alessia Riotta e da Adriana Galgano di Civici Innovatori con l’obiettivo di riformulare la parte relativa alla tassazione e alle norme per i negozi ed ecommerce. Nel Decreto Fiscale approvato lo scorso Novembre si dichiara che le sigarette elettroniche non potranno più essere vendute online. La misura, secondo la senatrice Vicari firmatarie dell’emendamento, ha un doppio scopo: quello di combattere un mercato che anche la relazione tecnica stima per il 50% illegale, recuperando quindi l'evasione fiscale, e quello di garantire gli adeguati controlli sul fronte sanitario dei liquidi venduti. Una decisione che ha suscitato più di qualche perplessità, anche nel mondo della Scienza. Il professor Fabio Beatrice, otorinolaringoiatra e direttore del Centro antifumo dell’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino dalle colonne de IlFattoQuotidiano “Queste misure allontanano i fumatori che hanno difficoltà a smettere da una soluzione per loro più ricevibile, che è rappresentata dalla riduzione del rischio. Peraltro questa posizione si sviluppa in maniera opposta rispetto a quella di altri Paesi quali la Gran Bretagna, nella quale con una visione molto pragmatica vengono invece proposte ai fumatori da subito politiche di riduzione del rischio che consentono di intervenire con immediatezza su ampie fasce di fumatori”. Le ipotesi future - La Legge finale che verrà fuori come sarà? La prima ipotesi è che avvenga una separazione, nella fase di tassazione, tra gli eliquid con e senza nicotina. Una seconda ipotesi prevede invece una nuova tassa generale sugli eliquid, con e senza nicotina. Il Governo, come abbiamo già detto nell’apertura dell’articolo, ha accolto i due punti all’ordine del giorno a firma di Adriana Galgano (Civici Innovatori) e Rotta, Boccadutri, Bragantini, Barbanti (Pd), in cui si chiede all’esecutivo di riaffrontare e riaprire la discussione sulla filiera del vaping. Dopo la giornata di venerdì 7 dicembre, quando scadranno i termini per presentare gli emendamenti al disegno di Legge si capirà la reale intenzione del Governo di rivedere il disegno di Legge.
Il 2017 che sta per chiudersi è stato un anno molto intenso per l’industria della Cannabis in Italia. Molti passi sono stati fatti in avanti sul Tema della Cannabis Terapeutica, tuttavia la strada da percorrere è ancora molto lunga, come i migliaia di pazienti che non hanno a disposizione le infiorescenze per curarsi e sono costretti a raziocinare le scorte o addirittura a rivolgersi al mercato nero o cambiare completamente le cure a causa dell’irreperibilità della Cannabis. Nel 2018 questo sarà sicuramente uno dei principali problemi di cui occuparsi. Nell'articolo che segue cercheremo di dare informazioni basiche sullo stato della Cannabis Terapeutica in Italia, come si accede, per quale patologia è prescritta e in quali Regioni è legiferata. Cosa è la FM2? La FM2 è la varietà di Cannabis prodotta e coltivata presso il Laboratorio Militare di Firenze per poi essere distribuita fino agli utilizzatori finali, i pazienti. La FM2 è composta da una percentuale di THC compresa tra il 5% e l’8%, e dalla presenza di CBD in una quantità che oscilla tra il 7.5% e il 12%. Per quali patologie può essere prescritta? La FM2 può essere prescritta a sostegno di terapie standard e nello specifico: Patologie come sclerosi multipla e altre condizioni di spasticità associate a dolore. Dolori cronici. Anoressia nervosa, inappetenza nei pazienti oncologici ed affetti da AIDS. Nausea e vomito causate da radio e chemioterapia. Effetto ipotensivo nel glaucoma. Riduzione movimenti involontari nella sindrome di Tourette. Cosa prevedono le prescrizioni? Sono previste due differenti modalità di assunzione: Orale, mediante la preparazione di decotti, il medico in questo caso deve illustrare al paziente le modalità ed i tempi di preparazione del decotto. La seconda modalità è per via inalatoria. Si parte da dosaggi minimi e inseguito la cura viene tarata sulla base dei benefici ottenuti dal paziente e da eventuali effetti collaterali. Come si dispensa il Farmaco e rimborsabilità per il paziente? Il paziente può accedere alla FM2 attraverso una ricetta redatta dal medico curante, a seguire il farmacista allestisce la preparazione. Queste informazioni in pillole sulla Cannabis Terapeutica in Italia sono state disposte dal Ministero della Salute con un Decreto del 9 Novembre 2015, con il quale l’Italia cerca di adeguarsi alle norme europee ed internazionali in materia di coltivazione e distribuzione di Cannabis ad uso medico. Per quanto riguarda invece la rimborsabilità non è possibile accedere al rimborso in tutta Italia, ma solo nelle Regioni che hanno legiferato in materia, nello specifico parliamo di Regione Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto. Vuoi saperne di più? Non esitare a contattarci, scrivi una mail a info@enecta.com e ed il Team Enecta sarà a disposizione per rispondere ad ogni tuo dubbio o perplessità.
Avete mai pensato all’idea di realizzare un cocktail di Cannabis? Una bevanda unica dove le cime tendono a rilasciare terpeni che a seconda della varietà attribuiscono al Cocktail una fragranza di erba differente. Quella che proponiamo oggi è una ricetta semplice da preparare, con cui otterremo un fantastico Cocktail di Cannabis dal sapore originale. Di quali ingredienti abbiamo bisogno? Due grammi di fiori di Cannabis, esistono varietà con ricche concentrazioni di CBD che hanno una presenza di THC pressoché prossima allo zero Tre tazze d'acqua Due cucchiai di glicerina per alimenti Preparazione Prendiamo i nostri fiori di Cannabis, macinati e li immergiamo in acqua bollente, aggiungiamo lo zucchero e mescoliamo. A seguire copriamo il nostro composto e lo lasciamo bollire per circa venti minuti. Trascorsi i venti minuti, abbassiamo la temperatura e aggiungiamo la nostra glicerina per alimenti. Continuiamo a cucinare il composto a fuoco lento per circa sei minuti. A questo punto il nostro sciroppo è pronto, prima di utilizzarlo però lo filtriamo! Una volta filtrato può essere utilizzato per realizzare i nostri cocktail dando sfogo alla fantasia per realizzare degli originali Cocktail alla Cannabis. Un suggerimento? Preparate una tazza con del succo di limone, aggiungete della frutta fresca e a seguire il nostro sciroppo di Cannabis. Lasciatelo riposare per alcuni minuti ed è pronto per essere versato in un bicchiere ricolmo di frutta. Se hai trovato l’argomento interessante e intendi approfondirlo non esitare a contattarci! Scrivi una mail a info@enecta.com o lascia un messaggio sui nostri canali social, su Facebook o Instagram.
L'interazione tra Cannabis Terapeutica e farmaci è un legame a cui è difficile dare una risposta univoca poiché la Cannabis potrebbe aumentare gli effetti del farmaco con cui va a combinarsi, aumentando l’efficacia o viceversa. Dunque l’intento di questo articolo è fornire informazioni scientifiche che tendano a fornire una chiave di lettura, non definitiva, sull’argomento pertanto è importante consultare il proprio medico prima di combinare insieme l’assunzione di farmaci con Cannabis Terapeutica poiché gli effetti possono essere molteplici. Secondo lo studio “Interactions of marihuana and D9-THC with other drugs. In: Nahas G, Sutin KM, Harvey DJ, Agurell S, eds. Marihuana and medicine. Totowa, NJ: Humana Press, 1999, pp. 273-277”, i pazienti in chemioterapia che hanno fatto uso di Cannabis contemporaneamente ad altri farmaci non hanno riscontrato un aumento della tossicità dei farmaci. Tuttavia l’assenza di questo tipo di segnali non può essere preso come un dato definitivo perché questo tipo di ricerca e studi al momento non è stato incoraggiato in maniera particolare e allo stesso tempo non abbiamo segnali negativi a riguardo. Una situazione similare si riscontra nell'uso terapeutico del THC, somministrato oralmente, nel trattamento della perdita di peso associata all’HIv. (…) o a patologie neurologiche, come la sclerosi multipla ad esempio o le lesioni del midollo spinale. “In uno studio su animali, nel quale il THC veniva dato insieme a miorilassanti, è stato rilevato un aumento degli effetti benefici di questi ultimi farmaci”. In questo caso dunque l'interazione potrebbe essere vantaggiosa. Indicazioni terapeutiche – La Cannabis Terapeutica è consigliata per la terapia del dolore, quindi in casi come sclerosi multipla, lesione del midollo spinale o per dare sollievo ai sintomi dovuti alla chemioterapia, radioterapia, vomito e nausea. Ha anche un effetto stimolante dell'appetito e può essere utilizzata in pazienti che siano anoressici, malati di tumore o affetti da Aids. Può essere impiegata per abbassare la pressione arteriosa nel glaucoma che resiste alle terapie convenzionali o per ridurre i movimenti involontari del corpo e facciali nella sindrome di Gilles de la Tourette. Prima di effettuare qualsiasi prescrizione tuttavia è necessario rivolgersi ad un medico curante che terrà conto del rapporto rischio-beneficio sulla base della specificità del caso. Sei hai trovato l'argomento interessante e intendi approfondirlo non esitare a contattarci scrivendo una mail a info@enecta.com o contattaci attraverso i nostri canali Social, lasciando un messaggio sulla nostra pagina Facebook o Instagram!
Si è tenuto nel weekend a Bastia Umbra, presso la sede della locale Usl il convegno “Cannabis Terapeutica, stato dell’arte, applicazioni e possibili sviluppi” organizzato dall'Associazione No Profit Canapamo,cui hanno preso parte dottori, relatori e pazienti provenienti da tutta Italia. Nell’affollata sala si sono susseguiti gli interventi, molti dei quali riepilogativi sui progressi che sono stati portati avanti e su quelle che sono le aspettative per il 2018. Uno dei punti principali resta l’approvvigionamento della Cannabis per i tanti pazienti sparsi sulla penisola, molti dei quali costretti a rivedere le proprie cure proprio a causa della scarsa quantità di Cannabis presente in questo momento in Italia. Proprio su questo aspetto ha insistito il dottor Marco Bertolotto, Direttore centro terapia del dolore e cure palliative dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure di Savona che oltre a parlare dell’applicazione della Cannabis nella Terapia del dolore neuropatico, ha sottolineato come il nuovo anno debba essere l’anno in cui si riesca a dare risposte concrete ai pazienti, anche se l’imminente futuro non sembra prospettare risposte certe in tal senso. Il dottor Massimo Nabissi del gruppo di ricerca di Patologia Generale ed Immunologia dell’Università di Camerino ha spiegato il lavoro che è stato svolto negli ultimi anni sulle attività antitumorali dei cannabinoidi e delle prospettive per sinergismi terapeutici. Senza illudere e/o dare false speranze, i Cannabinoidi non sono la bacchetta magica alla malattia tuttavia i primi risultati sono molto interessanti, perché il 50% dei casi esaminati durante gli studi preclinici hanno mostrato un allungamento della vita medio di quattro mesi grazie ad una giusta combinazione di THC e CBD. Tuttavia studi clinici non sono stati ancora compiuti ma, come ha sottolineato lo stesso Nabissi, maggiori investimenti, creare Report clinici, aumentare il volume degli studi, potrebbe portare nel prossimo futuro ad ottenere risultati molto importanti. Un concetto che Nabissi ha espresso che merita di essere sottolineato riguarda il benessere del paziente, cioè quando non è possibile migliorare le condizioni cliniche del paziente è possibile aumentare il proprio benessere e in questo senso i cannabinoidi possono rivelarsi un ottimo alleato. Una menzione speciale per l’intervento dell’avvocato Maria Assunta Vispi, portavoce dei pazienti, rappresentante del gruppo pazienti fibromialgico umbro, che ha testimoniato le condizioni in cui vivono le tante persone che usano la Cannabis per curarsi, la cui irreperibilità resta il problema principale a cui dare risposta.
Si è concluso nel weekend a Vigevano The Fall Series Throwdown 2017, tra gli eventi di Crossfit più importanti della stagione, tra i più ambiti d’Europa, le gare si sono tenute presso il nuovo Palazzetto dello Sport. Presenti anche gli atleti del centro CrossFit Roveri di Bologna griffati Enecta che hanno fatto registrare delle ottime prestazioni. Si è classificato trentunesimo Jack Colomba e trentanovesimo Valerio De Cecchi, entrati dalle qualifiche rispettivamente cinquantasettesimo e quarantanovesimo, hanno dato vita ad una spettacolare rimonta. L’evento cresce di anno in anno, basti pensare che nell'edizione 2016 erano presenti oltre quattrocento atleti e quaranta Team, tanto da finire sotto l’orbita di Fall Series LLC, una società americana con sede a Wilmington, che sostiene e supporta la manifestazione. Qui di seguito l'elenco delle categorie che hanno preso parte alle gare: Teens 14 - 17 M/F Juniors 18 - 21 M/F Scaled M/F Elite M/F Master 35 - 39 M/F Master 40 - 44 M/F Master 45+ M/F Teams Scaled Teams Master Teams Elite Il prossimo appuntamento per gli atleti Enecta è il Brixia Throwdown, giunto alla sua terza edizione, che si terrà il prossimo 6 e 7 gennaio 2018 a Montichiari, provincia di Brescia. Come nelle edizioni precedenti, le gare si terranno all’interno di un padiglione di 5500mq con un campo gara atto ad ospitare batterie da 10 team. Enecta crede molto nello Sport e nel benessere del fisico e della mente, in tal senso il CrosFit è una disciplina che sta raggiungendo una popolarità sempre maggiore, Enecta e Crossfit Roveri di Bologna sono legate in una partnership in cui salute, benessere e sport sono uniti in un legame indissolubile.
Pazienti, medici, farmacisti e associazioni uniti per chiedere l’approvazione anche al Senato delle norme sulla cannabis terapeutica. Necessario maggiore impegno per garantire formazione e ricerca sull’uso medico della cannabis e soprattutto continuità terapeutica per i pazienti. La Camera ha recentemente approvato una, pur timida, messa a regime della regolamentazione nazionale sulla cannabis terapeutica. Le associazioni che da anni sono impegnate perché si cessi l’ostracismo antiscientifico contro la pianta, si faccia ricerca sulle proprietà terapeutica della cannabis e si riconosca il diritto a curarsi con essa, hanno organizzato ieri, giovedì 30 novembre, una iniziativa di sensibilizzazione dei senatori con l’obbiettivo che anche il Senato approvi tutte le norme in questo scorcio di legislatura. Alcune delle disposizioni della legge, dopo un laborioso lavoro di emendamenti e sub-emendamenti, sono state infatti inserite nel Decreto Fiscale in corso di approvazione definitiva alla Camera. Nonostante questo risulta indispensabile assicurare un quadro normativo chiaro, e uniforme per tutta Italia, che possa realmente garantire il diritto a curarsi con la cannabis e assicurare la continuità terapeutica ai pazienti. Hanno partecipato all’incontro, pazienti, medici e farmacisti insieme alle associazioni promotrici: A Buon Diritto, Antigone, Associazione Cannabis Terapeutica, Associazione Luca Coscioni, CanapaCafè, CGIL, CILD, Forum Droghe, FP CGIL, LaPiantiamoCSC, la Società della Ragione, Legalizziamo.it, Legacoopsociali, LILA, SIRCA. Elisabetta Biavati (Paziente) “Per noi malati è fondamentale che venga approvata perché, anche con tutte le lacune, rimane comunque una Legge e non un Decreto Ministeriale come oggi. Rappresenta per noi una maggiore tutela e la sicurezza che non ci possa venir messa in discussione la terapia che stiamo seguendo con grandi risultati a seconda della politica ministeriale sulla cannabis terapeutica. Terapia che comunque viene continuamente messa in discussione dalla difficoltà di reperire il farmaco: per questo sono necessarie da subito maggiori importazioni e quindi aprire a nuovi coltivatori anche in Italia. La possibile apertura a più patologie, a partire dalla sfera oncologica ed epilettica ed altre sindromi (come la Tourette) è la richiesta che speriamo venga al più presto ascoltata.” Francesco Crestani (Presidente Associazione Cannabis Terapeutica) “Era il 19 febbraio 2002, quindici anni fa, quando l'Associazione Cannabis Terapeutica, prima in Italia, presentava alla Camera la sua proposta di legge Norme per agevolare l'utilizzo a fini terapeutici di farmaci contenenti derivati naturali e sintetici della pianta Cannabis indica. La proposta precorreva i tempi anche a livello internazionale ed era stata sottoscritta da deputati di diversa estrazione, ma a causa della fine della legislatura non poté essere discussa. Negli anni ACT ha lavorato, spesso senza apparire e tra grosse difficoltà, pregiudizi ed incomprensioni, al fine di sensibilizzare il mondo medico e quello politico su questa possibilità terapeutica. Ora i tempi sono maturi, la cannabis è entrata in farmacia e ACT, rappresentante in Italia dell'International Association for Cannabinoid Medicine, non può che auspicare che si giunga finalmente a una legislazione chiara e uniforme, che deve avere un approccio razionale e scientifico e scevro da interpretazioni fuorvianti che sarebbero a scapito delle persone che soffrono.” Paolo Poli (Presidente Società Italiana Ricerca Cannabis) “La Società Italiana Ricerca Cannabis (SIRCA) auspica una soluzione legislativa definitiva e univoca per le terapie con la cannabis. Una legge nazionale (o i decreti applicativi di questa) dovrà concedere alle Regioni la possibilità di contribuire alla produzione, eliminando il problema della carenza senza dover ricorrere a fonti straniere; dovrà permettere lo sviluppo di nuove preparazioni anche ad altri enti o imprese, oltre che all'Istituto Farmaceutico Militare; dovrà chiarire il problema della guida di veicoli; eliminare la lista degli impieghi riportati nell'allegato tecnico del decreto del Ministero della salute del 2015, che alla luce della legge Di Bella non trovano ragione. Inoltre dovrà affidare l'aggiornamento e la raccolta dei dati a chi veramente in questi anni ha usato la cannabis, l'ha prescritta e sa come il malato risponde ad essa.” Fonte dichiarazioni: droghe.Aduc.it