Il cannabinolo (CBN) ha il più alto effetto sedativo tra cannabinoidi come il CBD, il CBG e persino il THC. Insieme al CBD ed al CBG, il CBN è uno dei più promettenti fitocannabinoidi disponibili sul mercato, nonchè uno dei più conosciuti per trattare insonnia e disturbi del sonno. Gli studi scientifici hanno evidenziato come il CBN sia in grado di indurre uno stato di rilassamento senza l’indesiderato effetto psicoattivo del THC. Il cannabinolo ha effetti calmanti, soporiferi e rilassanti, predispone a elaborare meglio le esperienze vissute durante le ore del giorno e aiuta a dormire più serenamente. Il meccanismo d'azione del CBN sui disturbi del sonno Le proprietà leggermente sedative del CBN sono date dalla sua interazione con il sistema endocannabinoide umano sistema che fa parte del sistema nervoso. Il sistema endocannabinoide è responsabile della regolazione dei processi fisiologici nel nostro corpo e influenza l'umore, appetito, la memoria e il ciclo sonno veglia. I cannabinoidi come CBN e CBD si legano a questi recettori e dal legame ha origine una cascata di segnali cellulari che regolano un numero elevatissimo di funzioni delle cellule. Questo avviene in tutte quelle cellule e tessuti in cui sono presenti tali recettori. I due recettori dei cannabinoidi più conosciuti sono il recettore 1 degli endocannabinoidi (CB1), che è distribuito maggiormente nel sistema nervoso centrale, e il recettore 2 degli endocannabinoidi (CB2), che è invece maggiormente presente nelle cellule ed i tessuti del sistema immunitario. l C Come il CBD, anche il cannabinolo (CBN) è in grado di legarsi ai recettori endocannabinoidi CB1 e CB2 presenti in diversi tessuti del corpo umano. Quando si assume CBN, i recettori del sistema endocannabinoide interagiscono con il principio attivo, provocando un effetto sedativo che aiuta ad indurre la fase dell'addormentamento e a mantenere il sonno durante la notte Come assumere cannabinolo (CBN) per dormire Il miglior modo per utilizzare il CBN è usarlo insieme a CBD e melatonina, in una formula sinergica sviluppata appositamente per i disturbi del sonno. CBNight è un elisir a base di cannabinoidi e melatonina, sviluppato per migliorare la qualità del sonno, trattare i disturbi del sonno rem, ed evitare i risvegli notturni. Dato che i disturbi del sonno possono essere leggeri oppure cronici, CBNight è disponibile in due versioni. Formula, con 125 mg di CBN, 125 mg di CBD e 9 g di melatonina. Ideale per chi soffre di insonnia leggera, per chi desidera dormire bene durante ogni fase del sonno e per chi fa fatica a mantenere un sonno profondo. Formula Plus, con 250 mg di CBN, 250 mg di CBD e 9 g di melatonina, è indicato per chi sta perdendo preziose ore di sonno a causa di un' insonnia cronica, per chi soffre di jet-leg, per chi ha una forte alterazione dell'equilibrio sonno-veglia e ha provato diversi rimedi naturali contro l'insonnia. Come agisce CBNight? Il CBN (cannabinolo) e il CBD (cannabidiolo) sono tra i principi attivi più importanti della canapa. Mentre il CBN ha un effetto diretto sul sonno, il CBD rilassa i muscoli e la mente e predispone a uno stato di relax ideale all'addormentamento. Inoltre, secondo uno studio il CBD migliora le fasi rem del sonno. A contribuire in modo decisivo al riposo notturno, c'è la melatonina, regolatore naturale del ciclo sonno-veglia. La quantità di melatonina che produciamo naturalmente può essere minacciata da diversi fattori, ecco perchè assumerne piccole quantità extra porta a una migliore qualità del sonno e a un ripristino del ritmo circadiano. CBNight è un supporto decisivo all' igiene del sonno, la sua assunzione combatte ogni forma di insonnia e ripristina il naturale ciclo del sonno, migliorando riposo notturno e risveglio mattutino. Dormire meglio migliorerà la concentrazione, il tono dell'umore e la soglia di attenzione durante il giorno. Dosaggio del CBN per i disturbi del sonno Sia CBN che CBD sono cannabinoidi ben tollerati, anche in dosaggi massicci a scopo terapeutico non sono stati rilevati effetti collaterali rilevanti. Tuttavia il dosaggio del CBN andrebbe sempre monitorato con cura, tenendo conto che dipende da un lato dall'entità del disturbo del sonno, dall'altro dalla reazione soggettiva dell'organismo I soggetti con lievi problemi di sonno potranno orientarsi su CBNight Formula, le persone con gravi disturbi del sonno dovrebbero invece scegliere Formula Plus. Si consiglia di iniziare con un massimo di 1 ml mezz'ora prima di andare a letto e monitorare gli effetti del CBN e degli altri principi attivi sul proprio corpo. Consigliamo davvero di andarci piano perchè CBNight funziona! Non è possibile assumere CBNight in gravidanza o durante l'allattamento. In caso di contemporanea assunzione di farmaci, è opportuno consultare preventivamente il proprio medico. Come assumere CBNight? Ricordate di agitare il flacone prima dell'uso. Assumete CBNight mezz'ora prima di andare a letto. Potete mettere le gocce per dormire direttamente sotto la lingua e attendere 30 secondi prima di deglutire oppure aggiungerle a del latte caldo con il miele per un effetto più confortante. Che cos'è il cannabinolo? Un approfondimento La pianta della Cannabis, più nello specifico la Cannabis sativa o canapa sativa, produce diversi cannabinoidi suddivisibili in cannabinoidi maggiori (THC e CBD) e in cannabinoidi minori, un insieme di più di 100 sostanze, che rappresentano solamente l’1% della biomassa totale della pianta e che sono rilevabili in tracce durante i diversi stadi di maturazione della pianta stessa. Identificato per la prima volta nel 1940 il cannabinolo (CBN), l cannabinolo (CBN) è un cannabinoide piuttosto insolito in quanto non si trova naturalmente nella canapa grezza, ma solo in tracce nella canapa invecchiata. Il CBN si forma attraverso un processo chimico-fisico che deriva dalla degradazione dell'acido tetraidrocannabinolico (THCA), che è il precursore da cui deriva anche il THC. Molti dei cannabinoidi maggiori, come il THC, sono presenti nella canapa grezza come acido cannabigerolico (CBGA), una sostanza che viene processata e scomposta dagli enzimi naturali della pianta in cannabigerolo (CBG). Quando gli enzimi naturali della Cannabis scompongono il CBGA, quest’ultimo si trasforma in un insieme di sostanze che comprende il cannabigerolo (CBG), il sopra citato THCA, l’acido cannabidiolico (CBDA) ed infine l’acido cannabicromenico (CBCA). È attraverso questo processo chimico che il CBN comincia a prendere forma. Se esposto al calore, il THCA si trasforma in delta-9-tetraidrocannabinolo (THC), mentre sempre il THCA, se esposto ai raggi ultravioletti del sole, si trasforma in acido cannabinolico (CBNA). Quando quest’ultimo composto chimico viene esposto al calore si trasforma finalmente in cannabinolo (CBN), attraverso un processo chimico chiamato decarbossilazione, che consiste nella perdita di alcuni gruppi chimici dalla propria struttura molecolare. Quali sono gli altri benefici del CBN? 1. Le proprietà antidolorifiche del cannabinolo Il CBN ha proprietà antidolorifiche, è in grado di modulare la percezione dolorifica agendo direttamente sull’attività dei neuroni responsabili dell’elaborazione dei segnali derivanti dalle fibre nervose. Il CBN è in grado di influenzare l’attività delle fibre nervose di neuroni sensibili alla capsaicina, ovvero la molecola che caratterizza i cibi piccanti; diversamente da come si potrebbe pensare il piccante non è un gusto, ma una sensazione dolorifica, e per tal motivo la capsaicina non viene legata dai recettori gustativi della lingua o del palato, ovvero le molecole che ci permettono di sentire i sapori. Uno studio del 2019 ha anche riscontrato chela combinazione di CBN e CBD è efficace nell’alleviare il dolore miofasciale, che è spesso causato da lesioni fisiche o dall'uso eccessivo di alcuni muscoli durante le attività quotidiane e lavorative o è presente in alcune malattie come la fibromialgia. Questi risultati suggeriscono che i cannabinoidi possono essere incredibilmente utili nel trattamento delle condizioni dolorifiche senza gli effetti collaterali potenzialmente dannosi o il rischio di dipendenza derivanti dagli attuali trattamenti del dolore con oppioidi. 2. Le proprietà antinfiammatorie Una revisione completa pubblicata nel FASEB Journal ha esaminato l'effetto di numerosi composti trovati nelle specie di Cannabis sativa. Dei dodici esaminati, il CBN è stato in grado di ridurre l'infiammazione associata all'artriteo nei topi da laboratorio, ci aspetta tali risultati anche nell’uomo; la revisione ha concluso anche che i composti erano generalmente privi di effetti avversi. I ricercatori hanno notato che il meccanismo d'azione del CBN è diverso da quello dei farmaci anti-infiammatori FANS, ma porta comunque ad una riduzione dell’infiammazione. 3. Le proprietà neuroprotettive Le proprietà anti-infiammatorie potrebbero essere coinvolte anche nell ’effetto protettivo nei confronti del sistema nervoso centrale, concetto che va sotto il nome di “neuroprotezione”. Uno studio eseguito dall’Università di Washington ha concluso che la somministrazione di CBN è stata in grado di ritardare l’insorgenza di una malattia neurodegenerativa che va sotto il nome di “desclerosi laterale amiotrofica”, maggiormente conosciuta come SLA. I ricercatori hanno concluso che il trattamento con CBN di 5mg/kg/giorno ritarda significativamente l’insorgenza della malattia di più di due settimane, mentre la sopravvivenza non è stata influenzata. 4. Cannabinolo e appetito Sulla base dei dati derivanti da diversi test di laboratorio dell’università di Reading è stato scoperto che il CBN è un agente che stimola l’appetito nei topi, determinando un aumento del consumo di cibo e dei comportamenti volti a procacciarsi il cibo stesso. L’approccio terapeutico del CBN potrebbe quindi essere utile come farmaco per ristabilire il senso di fame in pazienti che hanno perso l’appetito a causadi alcune patologie. 5. Le proprietà antibatteriche Secondo uno studio condotto nel 2008 il CBN sembrerebbe avere proprietà antibatteriche. Sembra essere efficace contro batteri appartenenti al genere Staphylococcus, resistenti agli antibiotici più comuni, definiti batteri “MRSA”. Pur non essendo stato identificato il meccanismo d'azione, lo studio ha riportato risultati solidi e dimostrato un ruolo del CBN in tal senso. 6. Cannabinolo e glaucoma Il CBN è in grado di ridurre la pressione intraoculare, ovvero la pressione presente all’interno dell’occhio che, se elevata, caratterizza una condizione clinica definita “glaucoma”; il glaucoma determina una serie di danni alle strutture anatomiche dell’occhio, dalla retina al nervo ottico, portando a disturbi della vista ed infine alla cecità. Molti consumatori affetti da glaucoma hanno riportato benefici dall’utilizzo del CBN, cosa che è stata confermata da uno studio del 2007 dell'Università Ebraica di Gerusalemme, che ha esaminato l'effetto dei cannabinoidi nelle malattie ed in generale sulla salute. Il CBN è un cannabinoide dalle numerose proprietà benefiche, noi lo abbiamo preso e unito agli ingredienti giusti per migliorare il tuo e il nostro sonno. Migliora la qualità della vita combattendo i disturbi del sonno in modo naturale ed efficace. Fidati di Enecta! Bibliografia [1]: Karniol IG, Shirakawa I, Takahashi RN, Knobel E, Musty RE. Effects of delta9-tetrahydrocannabinol and cannabinol in man. Pharmacology. 1975;13(6):502-12. doi: 10.1159/000136944. PMID: 1221432. [2]: Andre CM, Hausman JF, Guerriero G. Cannabis sativa: The Plant of the Thousand and One Molecules. Front Plant Sci. 2016 Feb 4;7:19. doi: 10.3389/fpls.2016.00019. PMID: 26870049; PMCID: PMC4740396. [3]: United Nations Office on Drugs and Crime. (2009). Recommended methods for the identification and analysis of cannabis and cannabis products: Manual for use by national drug analysis laboratories. New York: United Nations. [4]: Zygmunt PM, Andersson DA, Hogestatt ED. Delta 9-tetrahydrocannabinol and cannabinol activate capsaicin-sensitive sensory nerves via a CB1 and CB2 cannabinoid receptor-independent mechanism. J Neurosci. 2002;22(11):4720-4727. doi:10.1523/JNEUROSCI.22-11-04720.2002 [5]: Wong H, Cairns BE. Cannabidiol, cannabinol and their combinations act as peripheral analgesics in a rat model of myofascial pain. Arch Oral Biol. 2019 Aug;104:33-39. doi: 10.1016/j.archoralbio.2019.05.028. Epub 2019 May 28. PMID: 31158702. [6]: Wilkinson JD, Williamson EM. Cannabinoids inhibit human keratinocyte proliferation through a non- CB1/CB2 mechanism and have a potential therapeutic value in the treatment of psoriasis. J Dermatol Sci. 2007 Feb;45(2):87-92. doi: 10.1016/j.jdermsci.2006.10.009. Epub 2006 Dec 6. PMID: 17157480. [7]: Appendino G, Gibbons S, Giana A, Pagani A, Grassi G, Stavri M, Smith E, Rahman MM. Antibacterial cannabinoids from Cannabis sativa: a structure-activity study. J Nat Prod. 2008 Aug;71(8):1427-30. doi: 10.1021/np8002673. Epub 2008 Aug 6. PMID: 18681481. [8]: Farrimond JA, Whalley BJ, Williams CM. Cannabinol and cannabidiol exert opposing effects on rat feeding patterns. Psychopharmacology (Berl). 2012 Sep;223(1):117-29. doi: 10.1007/s00213-012-2697-x. Epub 2012 Apr 28. PMID: 22543671. [9]: Kogan NM, Mechoulam R. Cannabinoids in health and disease. Dialogues Clin Neurosci. 2007;9(4):413- 430. doi:10.31887/DCNS.2007.9.4/nkogan [10]: Weydt P, Hong S, Witting A, Möller T, Stella N, Kliot M. Cannabinol delays symptom onset in SOD1 (G93A) transgenic mice without affecting survival. Amyotroph Lateral Scler Other Motor Neuron Disord. 2005 Sep;6(3):182-4. doi: 10.1080/14660820510030149. PMID: 16183560. [11]: Zurier, R.B. and Burstein, S.H. (2016), Cannabinoids, inflammation, and fibrosis. The FASEB Journal, 30: 3682-3689. https://doi.org/10.1096/fj.201600646R [12]: Ralph Karler, William Cely, Stuart A. Turkanis, The anticonvulsant activity of cannabidiol and cannabinol, Life Sciences, Volume 13, Issue 11, 1973, Pages 1527-1531, ISSN 0024-3205,https://doi.org/10.1016/0024- 3205(73)90141-0
Il Cannabinolo, o CBN, è ancora poco considerato e poco conosciuto. Tuttavia i risultati di alcune ricerche scientifiche ne suggeriscono un impiego sempre più diffuso per la salute e il benessere. Se cerchi informazioni sul Cannabinolo, ti offriamo la panoramica più completa e aggiornata su questo cannabinoide recentemente scoperto. Che cosa sono i cannabinoidi I cannabinoidi - sostanze chimiche di origine naturale - individuati nella pianta di cannabis sono più di 150. Negli ultimi anni sono due i cannabinoidi che sono saliti alla ribalta per le loro caratteristiche e i loro effetti sull’organismo umano: il cannabidiolo (CBD) e il delta-9-tetraidrocannabinolo, chiamato comunemente THC. Sulle peculiarità degli altri numerosi cannabinoidi, però, è stata fatta ancora poca chiarezza. Di recente, però, il cannabinolo (CBN) ha attratto l’attenzione della comunità scientifica per via di alcune sue possibili applicazioni nell’ambito della salute e del benessere fisico. Cannabinolo (CBN), che cos’è? Il cannabinolo (CBN) è un cannabinoide che si può riscontrare in tracce nella pianta di Cannabis, in particolare nelle infiorescenze invecchiate. Quantità farmacologicamente rilevanti si formano come metabolita del tetraidrocannabinolo (THC). A differenza di altri cannabinoidi, il CBN non deriva direttamente dal cannabigerolo (CBG) o dall'acido cannabigerolico (CBGA), ma è piuttosto il prodotto degradato dell'acido tetraidrocannabinolico (THCA). Se la cannabis viene esposta all'aria o alla luce ultravioletta (per esempio alla luce del sole) per un periodo di tempo prolungato, il THCA si trasforma in acido cannabinolico (CBNA). Il CBN si forma quindi tramite processo di decarbossilazione del CBNA. Solo in tempi recenti, la quantità di cannabinolo (CBN) ha iniziato a essere tenuta in considerazione nel corso della preparazione e somministrazione della cannabis terapeutica. Il motivo di questa neonata attenzione risiede nei risultati di alcune indagini scientifiche che hanno evidenziato i potenziali benefici che questo cannabinoide potrebbe comportare per la salute dell’essere umano. Le prime - rilevanti - evidenze scientifiche sull’uso del cannabinolo Nell’agosto del 2019 i ricercatori della facoltà di scienze farmacologiche dell’Università della British Columbia, in Canada, hanno pubblicato sulle pagine della rivista Archives of Oral Biology alcuni interessanti risultati di uno studio condotto sui topi. I ricercatori, nella conclusione dell’articolo, suggeriscono che l'applicazione periferica di questi cannabinoidi non psicoattivi può comportare un sostanziale effetto analgesico per i disturbi cronici del dolore muscolare come i disturbi temporomandibolari e la fibromialgia; il tutto senza riscontrare effetti collaterali significativi. Archives of Oral Biology è una rivista scientifica, parte del gruppo Elsevier, che copre la ricerca orale e craniofacciale in tutti i vertebrati, compresi gli studi in paleontologia e anatomia comparata. La ricerca dell’equipe canadese ha indagato se un’iniezione locale intramuscolare di cannabinoidi non psicoattivi, cannabidiolo (CBD), cannabinolo (CBN), cannabicromene (CBC) e le loro combinazioni fossero in grado di diminuire il fattore di crescita nervosa (NGF): la sensibilizzazione muscolare masticatoria indotta in un gruppo di ratti di sesso femminile. Lo studio ha valutato gli effetti di CBD (5 mg/ml) e CBN (1 mg/ml) o le loro combinazioni CBD/CBN (1:1 mg/ml o 5:1 mg/ml). Per confermare se ci fosse un’effettiva azione periferica, sono stati effettuati esperimenti elettrofisiologici in ratti anestetizzati per esaminare se le iniezioni intramuscolari di CBD (5 mg/ml) e CBN (1 mg/ml) avessero alterato la soglia meccanica dei meccanorecettori muscolari masticatori. L’effetto che i ricercatori hanno osservato è stato quello di una riduzione nella tensione muscolare dei topi, con relativo sollievo. La conclusione a cui è giunto il gruppo canadese è stata che, come spesso accade, vanno effettuati altri studi per accertare definitivamente la presenza di questa sorta di effetto analgesico. Tuttavia, si tratti di un ottimo risultato che spalanca un nuovo fronte di ricerca. Cannabinolo e futuri ambiti d’applicazione terapeutica La cannabis, e in particolare il cannabidiolo, vengono oggi comunemente impiegati per la preparazione di prodotti per la cura della pelle e della cute, con particolare riferimento a patologie come la psoriasi. È in questo ambito che il cannabinolo (CBN) potrebbe trovare applicazione. La ricerca scientifica sta dimostrando ogni giorno di più i benefici che l’uso topico di prodotti contenenti cannabidiolo (CBD), delta-9-tetraidrocannabinolo (THC) e altri cannabinoidi possono avere sui pazienti affetti da psoriasi. I cannabinoidi, infatti, agiscono sullo stato di infiammazione della pelle tipico della malattia. Il CBN, infatti, pare avere la capacità di regolare la produzione di cellule cutanee e si è rivelato efficace nel trattare i sintomi provocati dallo Staphylococcus aureus, un batterio ormai resistente alla meticillina che provoca le infezioni che spesso precedono il manifestarsi della psoriasi. Una revisione degli studi pubblicata nel 2016 ha evidenziato come i principi attivi della cannabis possano essere utilizzati con successo nel trattamento di varie forme di psoriasi. Una delle manifestazioni più comuni della psoriasi è la riproduzione troppo rapida delle cellule cutanee. Nel 2007 i ricercatori della Medical School della Nottingham University, hanno osservato come alcuni principi attivi della pianta di cannabis – THC, CBD e CBN – fossero in grado di rallentare la crescita anormale dei cheratinociti, le cellule dell’epidermide più comuni. Inoltre, è stata studiata l’eventuale permanenza del cannabinolo (CBN) sul derma e sulla cute nel corso di una ricerca mirata a fornire i parametri per eventuali falsi positivi nei test atti a rilevare la presenza di sostanze considerate illegali. Si è visto come non si riscontrino tracce di cannabinoidi dopo avere lavato i capelli con uno shampoo a base di CBD, THC e CBN. Si tratta di una manciata di risultati del tutto preliminari ma che hanno comunque destato interesse e suggerito una direzione di ricerca per riuscire a fare luce su un principio attivo della pianta di cannabis fino ad ora troppo trascurato. Cannabinolo per il sonno Il cannabinolo (CBN) ha dimostrato in più occasione di avere lievi proprietà sedative, al punto da essere preso in considerazione per il trattamento dei disturbi del sonno. Queste - preliminari - evidenze scientifiche risalgono a molti anni fa, al 1975 per la precisione. È stato in quell’anno che uno studio pubblicato su Pharmacology, condotto su un campione di cinque uomini adulti, ha evidenziato un dato sorprendente. Ai volontari sono stati somministrati in due distinte occasioni, THC e CBN. I soggetti coinvolti nello studio hanno dichiarato di sentirsi ben più sonnolenti quando avevano assunto il cannabinolo rispetto alla volta in cui avevano utilizzato il THC. Ad oggi, la ricerca sui benefici terapeutici del CBN è ancora in uno stadio assolutamente preliminare. Tuttavia, il grande interesse per il cannabidiolo (CBD) ha permesso di investire anche nella ricerca su altri cannabinoidi, come il cannabinolo (CBN). Alcune ricerche condotte su modelli animali hanno dimostrato che il CBN può prolungare la durata media del sonno. Altre indagini, invece, indicano che gli effetti sedativi del CBN siano amplificati quando è combinato con il THC. Tuttavia, al momento, manca del tutto la ricerca scientifica sui motivi intrinsechi che fanno sì che il CBN possa indurre sonnolenza. La speranza, per il futuro, è che la comunità medico-scientifica faccia luce sulle caratteristiche che rendono il CBN potenzialmente utile per contrastare un discreto numero di condizioni e sintomi.
Un principio attivo quasi sconosciuto. Il cannabinolo (CBN) suggerisce nuovi orizzonti di ricerca Il cannabinolo (CBN) è un cannabinoide molto meno noto rispetto ai famosi CBD (cannabidiolo) e THC (delta-9-tetraidrocannabinolo) ma che sta suscitando un crescente interesse per via delle sue possibili applicazioni nell’ambito della salute umana. CBN e cannabis: dove si trova il cannabinolo Se THC e CBD si presentano già sotto forma di acidi nelle prime fasi di crescita e maturazione della pianta di cannabis, il cannabinolo (CBN) si sviluppa, invece, in un momento successivo, quando il THC entra in contatto con l’ossigeno e con il calore. La conseguente ossidazione converte il THC in CBN. È per questo motivo che la presenza di grandi quantità di CBN è associata, in genere, con le infiorescenze di cannabis molto stagionate. Il CBN, però, non provoca alterazioni e non ha effetti stupefacenti. Il CBN non ha effetti psicoattivi e non rientra nella lista delle sostanze “droganti”. Che ruolo ha il CBN nel nostro organismo Il cannabinolo (CBN) si lega ai recettori CB2 (e in parte ai recettori CB1) del nostro sistema endocannabinoide. Secondo i - pochi - studi scientifici che ne stanno indagando le proprietà, il CBN ha una forte azione sedativa ma senza che questa comporti gli effetti stupefacenti del THC. Questa spiccata caratteristica sta interessando sempre più il mondo della ricerca medica. I primissimi studi stanno portando le prime, interessanti, conclusioni che potrebbero aprire un nuovo fronte di ricerca per approfondire anche il ruolo di questo particolare cannabinoide. Uno studio pubblicato ad agosto 2019 dai ricercatori della University of British Columbia, in Canada, ha suggerito che l’applicazione periferica del CBN potrebbe fornire un forte sollievo ai disturbi muscolari cronici come, ad esempio, i disturbi temporomandibolari (associati alla zona che comprende la mandibola e la base della scatola cranica), senza comportare effetti collaterali. Altri studi hanno suggerito la possibile efficacia del CBN per migliorare il sonno o per dare sollievo nel caso di psoriasi e infiammazioni o bruciature della pelle. Sono emerse anche le prime evidenze del contributo che potrebbe dare il cannabinolo (CBN) allo sviluppo del tessuto osseo, particolarmente importante a seguito di particolari traumi. A destare questo iniziale interesse nei confronti del Cannabinolo sono stati, senza dubbio, i risultati ottenuti in ambito dermatologico. Cannabis per la cura della pelle. Il futuro del CBN? La cannabis, e in particolare il cannabidiolo, vengono oggi comunemente impiegati per la preparazione di prodotti per la cura della pelle e della cute, con particolare riferimento a patologie come la psoriasi. È in questo ambito che il cannabinolo (CBN) potrebbe trovare applicazione. La ricerca scientifica sta dimostrando ogni giorno di più i benefici che l’uso topico di prodotti contenenti cannabidiolo (CBD), delta-9-tetraidrocannabinolo (THC) e altri cannabinoidi possono avere sui pazienti affetti da psoriasi. I cannabinoidi, infatti, agiscono sullo stato di infiammazione della pelle tipico della malattia. Il CBN, infatti, pare avere la capacità di regolare la produzione di cellule cutanee e si è rivelato efficace nel trattare i sintomi provocati dallo Staphylococcus aureus, un batterio ormai resistente alla meticillina che provoca le infezioni che spesso precedono il manifestarsi della psoriasi. Una revisione degli studi pubblicata nel 2016 ha evidenziato come i principi attivi della cannabis possano essere utilizzati con successo nel trattamento di varie forme di psoriasi. Una delle manifestazioni più comuni della psoriasi è la riproduzione troppo rapida delle cellule cutanee. Nel 2007 i ricercatori della Medical School della Nottingham University, hanno osservato come alcuni principi attivi della pianta di cannabis – THC, CBD e CBN – fossero in grado di rallentare la crescita anormale dei cheratinociti, le cellule dell’epidermide più comuni. Inoltre, è stata studiata l’eventuale permanenza del cannabinolo (CBN) sul derma e sulla cute nel corso di una ricerca mirata a fornire i parametri per eventuali falsi positivi nei test atti a rilevare la presenza di sostanze considerate illegali. Si è visto come non si riscontrino tracce di cannabinoidi dopo avere lavato i capelli con uno shampoo a base di CBD, THC e CBN. Si tratta di una manciata di risultati del tutto preliminari ma che hanno comunque destato interesse e suggerito una direzione di ricerca per riuscire a fare luce su un principio attivo della pianta di cannabis fino ad ora troppo trascurato.