Si è concluso nel weekend a Vigevano The Fall Series Throwdown 2017, tra gli eventi di Crossfit più importanti della stagione, tra i più ambiti d’Europa, le gare si sono tenute presso il nuovo Palazzetto dello Sport. Presenti anche gli atleti del centro CrossFit Roveri di Bologna griffati Enecta che hanno fatto registrare delle ottime prestazioni. Si è classificato trentunesimo Jack Colomba e trentanovesimo Valerio De Cecchi, entrati dalle qualifiche rispettivamente cinquantasettesimo e quarantanovesimo, hanno dato vita ad una spettacolare rimonta. L’evento cresce di anno in anno, basti pensare che nell'edizione 2016 erano presenti oltre quattrocento atleti e quaranta Team, tanto da finire sotto l’orbita di Fall Series LLC, una società americana con sede a Wilmington, che sostiene e supporta la manifestazione. Qui di seguito l'elenco delle categorie che hanno preso parte alle gare: Teens 14 - 17 M/F Juniors 18 - 21 M/F Scaled M/F Elite M/F Master 35 - 39 M/F Master 40 - 44 M/F Master 45+ M/F Teams Scaled Teams Master Teams Elite Il prossimo appuntamento per gli atleti Enecta è il Brixia Throwdown, giunto alla sua terza edizione, che si terrà il prossimo 6 e 7 gennaio 2018 a Montichiari, provincia di Brescia. Come nelle edizioni precedenti, le gare si terranno all’interno di un padiglione di 5500mq con un campo gara atto ad ospitare batterie da 10 team. Enecta crede molto nello Sport e nel benessere del fisico e della mente, in tal senso il CrosFit è una disciplina che sta raggiungendo una popolarità sempre maggiore, Enecta e Crossfit Roveri di Bologna sono legate in una partnership in cui salute, benessere e sport sono uniti in un legame indissolubile.
Pazienti, medici, farmacisti e associazioni uniti per chiedere l’approvazione anche al Senato delle norme sulla cannabis terapeutica. Necessario maggiore impegno per garantire formazione e ricerca sull’uso medico della cannabis e soprattutto continuità terapeutica per i pazienti. La Camera ha recentemente approvato una, pur timida, messa a regime della regolamentazione nazionale sulla cannabis terapeutica. Le associazioni che da anni sono impegnate perché si cessi l’ostracismo antiscientifico contro la pianta, si faccia ricerca sulle proprietà terapeutica della cannabis e si riconosca il diritto a curarsi con essa, hanno organizzato ieri, giovedì 30 novembre, una iniziativa di sensibilizzazione dei senatori con l’obbiettivo che anche il Senato approvi tutte le norme in questo scorcio di legislatura. Alcune delle disposizioni della legge, dopo un laborioso lavoro di emendamenti e sub-emendamenti, sono state infatti inserite nel Decreto Fiscale in corso di approvazione definitiva alla Camera. Nonostante questo risulta indispensabile assicurare un quadro normativo chiaro, e uniforme per tutta Italia, che possa realmente garantire il diritto a curarsi con la cannabis e assicurare la continuità terapeutica ai pazienti. Hanno partecipato all’incontro, pazienti, medici e farmacisti insieme alle associazioni promotrici: A Buon Diritto, Antigone, Associazione Cannabis Terapeutica, Associazione Luca Coscioni, CanapaCafè, CGIL, CILD, Forum Droghe, FP CGIL, LaPiantiamoCSC, la Società della Ragione, Legalizziamo.it, Legacoopsociali, LILA, SIRCA. Elisabetta Biavati (Paziente) “Per noi malati è fondamentale che venga approvata perché, anche con tutte le lacune, rimane comunque una Legge e non un Decreto Ministeriale come oggi. Rappresenta per noi una maggiore tutela e la sicurezza che non ci possa venir messa in discussione la terapia che stiamo seguendo con grandi risultati a seconda della politica ministeriale sulla cannabis terapeutica. Terapia che comunque viene continuamente messa in discussione dalla difficoltà di reperire il farmaco: per questo sono necessarie da subito maggiori importazioni e quindi aprire a nuovi coltivatori anche in Italia. La possibile apertura a più patologie, a partire dalla sfera oncologica ed epilettica ed altre sindromi (come la Tourette) è la richiesta che speriamo venga al più presto ascoltata.” Francesco Crestani (Presidente Associazione Cannabis Terapeutica) “Era il 19 febbraio 2002, quindici anni fa, quando l'Associazione Cannabis Terapeutica, prima in Italia, presentava alla Camera la sua proposta di legge Norme per agevolare l'utilizzo a fini terapeutici di farmaci contenenti derivati naturali e sintetici della pianta Cannabis indica. La proposta precorreva i tempi anche a livello internazionale ed era stata sottoscritta da deputati di diversa estrazione, ma a causa della fine della legislatura non poté essere discussa. Negli anni ACT ha lavorato, spesso senza apparire e tra grosse difficoltà, pregiudizi ed incomprensioni, al fine di sensibilizzare il mondo medico e quello politico su questa possibilità terapeutica. Ora i tempi sono maturi, la cannabis è entrata in farmacia e ACT, rappresentante in Italia dell'International Association for Cannabinoid Medicine, non può che auspicare che si giunga finalmente a una legislazione chiara e uniforme, che deve avere un approccio razionale e scientifico e scevro da interpretazioni fuorvianti che sarebbero a scapito delle persone che soffrono.” Paolo Poli (Presidente Società Italiana Ricerca Cannabis) “La Società Italiana Ricerca Cannabis (SIRCA) auspica una soluzione legislativa definitiva e univoca per le terapie con la cannabis. Una legge nazionale (o i decreti applicativi di questa) dovrà concedere alle Regioni la possibilità di contribuire alla produzione, eliminando il problema della carenza senza dover ricorrere a fonti straniere; dovrà permettere lo sviluppo di nuove preparazioni anche ad altri enti o imprese, oltre che all'Istituto Farmaceutico Militare; dovrà chiarire il problema della guida di veicoli; eliminare la lista degli impieghi riportati nell'allegato tecnico del decreto del Ministero della salute del 2015, che alla luce della legge Di Bella non trovano ragione. Inoltre dovrà affidare l'aggiornamento e la raccolta dei dati a chi veramente in questi anni ha usato la cannabis, l'ha prescritta e sa come il malato risponde ad essa.” Fonte dichiarazioni: droghe.Aduc.it
1 - Tra i vantaggi del CBD c’è la sua proprietà di analgesico naturale, studi scientifici hanno dimostrano come i cannabinoidi possono rivelarsi utili nel trattamento del dolore. Uno studio del 2012 pubblicato sul Journal of Experimental Medicine ha messo in evidenza come il cannabidiolo abbia soppresso in maniera significativa il dolore infiammatorio e neuropatico cronico nei roditori senza l’utilizzo di analgesici. 2 - Proprio grazie alle sue capacità antinfiammatorie, il CBD è un agente terapeutico in grado di contrastare una serie di disturbi infiammatori e quindi tutti quelli autoimmuni. 3 - Nell’ambito della schizofrenia la Scienza dimostra come il CBD sviluppi i suoi effetti antipsicotici ma è ancora chiaro come si sviluppa il meccanismo che dà vita a questa azione. Gli studi dimostrano che il cannabidiolo inibisce la psicosi sperimentale umana e si è dimostrato efficace in studi clinici su pazienti con schizofrenia. 4 - Il Cannabidiolo può essere un ottimo alleato con cui contrastare l’ansia, anche in questo caso la Scienza ha dimostrato l’efficacia del CBD nel ridurre l’ansia nelle persone con disturbi di questo tipo. Secondo i ricercatori il CBD potrebbe essere efficace per gli attacchi di panico, il disturbo ossessivo compulsivo, l’ansia sociale e il disturbo da stress post-traumatico. 5 - Il CBD sarebbe in grado di contrastare le malattie neurodegenerative, impedendo gli effetti tossici del neurotrasmettitore glutammato e delle specie di ossigeno radicale nel cervello. E’ dimostrato che il CBD ha un’attività antiossidante maggiore della vitamina e della vitamina E, rendendolo un potenziale agente terapeutico nella malattia di Alzheimer e di Parkinson. 6 - Il CBD aiuta a contrastare la nausea e il vomito, secondo uno studio del 2012 pubblicato nel British Journal of Pharmacology è stato scoperto che i vantaggi del CBD includono effetti antinausea ed effetti antiemetici. I ricercatori hanno scoperto che il cannabidiolo agisce in maniera bifasica, il che significa che in dosi basse sopprime il vomito indotto dalla tossina, ma in dosi elevate può aumentare la nausea oppure non avere alcun effetto. 7 - Uno studio del 2006 ha rilevato che il trattamento con CBD ha ridotto significativamente l’incidenza del diabete in topi diabetici non obesi, da un’incidenza del 86% in topi non trattati ad un’incidenza del 30% nei topi trattati con CBD. I vantaggi del CBD hanno inoltre mostrato una significativa riduzione dei livelli plasmatici di citochine pro-infiammatorie. Un esame istologico degli isolotti pancreatici dei topi trattati con CBD ha rivelato un’insulite significativamente ridotta. 8 - Uno studio del 2013 pubblicato dal British Journal of Clinical Pharmacology evidenzia come il CBD protegga da danni vascolari causati da un elevato livello di glucosio, da infiammazioni o da diabete di tipo 2; inoltre, il CBD si è dimostrato essere in grado di ridurre l’iperpermeabilità vascolare. 9 - I cannabinoidi possono fornire sollievo dal dolore alle articolazioni e dal gonfiore, e diminuire la distruzione congiunta e la progressione della malattia. L’assunzione di CBD protegge le articolazioni contro danno gravi, diminuisce la progressione, migliora il movimento, la qualità del sonno e riduce l’infiammazione in sole 5 settimane. 10 - La ricerca dimostra che assumere CBD prima di andare a letto migliora la qualità del sonno nelle persone che soffrono di insonnia.
Ci sono periodi in cui stress ed ansia prendono il sopravvento sulla quotidianità, piccole e grandi problematiche quotidiane dalle quali appare difficile uscire fuori. Cosa fare? Sport e CBD, un binomio sui cui puntare per ritrovare la freschezza psicofisica ideale con cui affrontare gli ostacoli che si presentano nel quotidiano. Correre per 5 minuti al giorno non solo aiuta a vivere più a lungo, proteggendo da alcune malattie che caratterizzano l’invecchiamento, ma soprattutto favorisce la produzione di alcuni speciali neurotrasmettitori cerebrali, come la serotonina e norepinefrina, noti come ormoni del buonumore. Il Running è un ottimo modo con cui porre argine ad ansia e stress. Uno studio pubblicato sulla rivista Psychiatry & Neuroscience, asserisce che l’attività fisica ha una potenziale azione antidepressiva, migliorando la memoria, riducendo i livelli di stress e proteggendo dal rischio di depressione. Inoltre correre impatta positivamente anche sulla qualità del sonno, migliorandolo. E il CBD che ruolo gioca? Il CBD può rivelarsi l’alleato ideale per combattere lo stress quotidiano, come testimonia lo stesso Pierluigi Catalano, atleta Enecta di Spartan Race “Lo assumo la mattina prima di andare a lavoro e la sera prima di andare a dormire, in totale assumo circa dalle 10 alle 15 gocce al giorno”. “Io incentro tutto il mio stress sullo sport – racconta Pierluigi - per me lo sport è importante per rigenerarmi e per eliminare stanchezza e pensieri negativi. Quando sono particolarmente stanco penso ai benefici del post sport e trovo la forza per la sessione di allenamento quotidiana”. Il segreto è concentrare le energie sulle priorità da affrontare “Cerco di concentrarmi al 100% sui punti più importanti della mia giornata. Punti inerenti sia al lavoro che all’attività sportiva”. “Uso il CBD - afferma Pierluigi - in chiave anti stanchezza e come un ottimo alleato contro il mal di testa da stress”. Hai trovato l’argomento interessante e intendi approfondire il Tema? Non esitare a contattarci, scrivi una mail a info@enecta.com o attraverso i nostri canali Social, su Facebook o Instagram ed il Team Enecta sarà a tua disposizione per soddisfare le tue domande e fugare ogni dubbio! Credit @allinonelab @Davide Ricciardi @pierluigi catalano
Nel mondo del Vape si stanno affermando sempre più prodotti ad alta concentrazione di CBD, tanto che sul Web da qualche tempo si parla ormai di “VapeTerapy”. L’utilizzo del CBD in ambito terapeutico è noto e le evidenze scientifiche testimoniano l’efficacia del cannabidiolo, Eliquid o Cristalli ad alta concentrazione di CBD possano essere usati con finalità Terapeutiche quali forti stati ansiosi dovuti a stress e problematiche particolari, dolori muscolari e articolari dovuti ad atteggiamenti sbagliati di postura che si assumono nella vita di tutti i giorni. In questa che potremmo definire una guida pratica all’acquisto, cercheremo di fornire consigli per una spesa consapevole. Prima di acquistare un prodotto è opportuno visitare il portale Web dell’Azienda, documentarsi e informarsi sul prodotto che avete intenzione di acquistare. Accertarsi dell’affidabilità del prodotto, significa verificare la provenienza del CBD, da quando ad esempio un’Azienda è presente sul mercato, e dalla disponibilità nel mettere a disposizione attraverso i propri canali di comunicazione le informazioni con pazienti ed utenti. Non scegliere un prodotto solo sulla base del prezzo, ma scegliere un prodotto affidabile! Un prezzo troppo vantaggioso o eccessivamente alto non è sempre sinonimo di qualità. Se optate per un Eliquid consigliamo di cominciare a svapare da concentrazioni più basse di CBD, ascoltare il proprio corpo e solo in un secondo momento decidere se continuare con la stessa concentrazione di cannabidiolo o aumentare. Se la vostra scelta invece ricadrà sui Cristalli, anche in questo caso iniziare l’assunzione con un quantitativo pari ad un chicco di riso. Se vi trovate alle vostre prime “vaporizzazioni” è necessario sapere che gli effetti dell’inalazione arrivano dopo qualche minuto. Dunque degli utenti poco esperti potrebbero pensare dopo qualche inalazione di non avere nessun effetto e di continuare ad aspirare fino ad ottenere gli effetti desiderati. Inalate il CBD aspettate qualche minuto e proseguite, senza avere fretta! Soprattutto se siete all’inizio potrebbero bastare poche inalazioni e ottenere subito l’effetto desiderato. Rispetto al fumo il vaporizzatore richiede un’aspirazione del vapore molto lenta. Quindi lunghe e profonde inalazione fino a riempire i polmoni di vapore per apprezzare il CBD nella sua forma più pura!
Si è tenuta a Teramo, in Abruzzo, il seminario “La Canapa Sativa: ricerca in ambito accademico e produttivo” organizzato dagli studenti dell’Associazione IAAS Teramo – IntermnIAAS. Esperti e docenti hanno sviluppato il tema della riscoperta della coltivazione della Canapa, che sta tornando ad essere utilizzata per la rotazione colturale a scopi di fitoproduzione dell’agrosistema da contaminati, per l’estrazione di oli essenziali e utilizzo farinacei e sottoprodotti nell’allevamento e industria agroalimentare. In maniera particolare i fattori colturali, di processo, di filiera e di marketing legati alla lavorazione dalla Canapa industriale che hanno visto la presenza di produttori italiani e locali che hanno testimoniato la propria esperienza imprenditoriale nel settore. Il seminario è strato coordinato dalla professoressa Paola Pittia, presidente dl Corso di Studi Magistrale in Food Science anda Technology e Delegato all’internazionalizzazione in riferimento ai percorsi formativi che prevedono il rilascio di un titolo congiunto. Interventi - Il dott. François Potin dell’Istituto di Ricerca Agrosup di Dijon, Franc ha parlato di quella che è la caratterizzazione ed estrazione di proteine dalla canapa sativa, mentre il dott. Gianpaolo Grassi, del CREA-CI di Rovigo si è soffermato sulla storia produttiva della Canapa da fibra tessile e non solo, nelle sue fasi produttive e nelle nuove prospettive di opportunità in chiave di lavoro e di ricerca. La dott.ssa Daniela Pentimalli del VESPA, Università degli Studi di Milano ha parlato della “caratterizzazione del fingerprint terpenico e flavonoide sulle varietà di Canapa ad uso industriale”. Il dott. Giancarlo Pagnani dell’Università degli Studi di Teramo, Facoltà di Bioscienze, ha approfondito il tema della sostenibilità in agricoltura attraverso la sostituzione di fertilizzanti chimici da batteri. Infine la dott.ssa Marika Pellegrini, sempre della Facoltà di Bioscienze dell’Università di Teramo, ha parlato di composti bioattivi, cioè dell’uso di estratti di Cannabis Sativa con attività antiossidante contro il deterioramento dell'alimento e quindi contro i principali patogeni nella Food Safety. Al termine degli interventi è emerso la necessità di implementare le tecnologie di lavorazione della fibra, con impianti idonei e performanti in grado di aumentare la produttività e la qualità del prodotto, in linea con altre nazioni europee come la Francia.
Dopo la stretta sulle ECig arrivata con l’ultimo Decreto Fiscale del Governo, mercoledi 29 Novembre i Vapers scenderanno in piazza Montecitorio, a Roma, per rivendicare i diritti del comparto. In un articolo su SigMagazine a firma di Barbara Mennitti è possibile leggere come mercoledì chi scenderà in piazza lo farà per “chiedere che sia adottata una tassazione equa sui liquidi contenenti nicotina e solo su quelli. Questo vuol dire che l’imposizione fiscale deve essere sostenibile per i produttori e anche per i consumatori, deve consentire ad un prodotto che riduce il danno del fumo di continuare ad essere acquistabile da tutte le fasce della popolazione e non rendere economicamente più vantaggioso continuare o – peggio ancora – tornare a fumare”. Nel Decreto Fiscale approvato lo scorso 16 Novembre si dichiara che le sigarette elettroniche non potranno più essere vendute online. La misura, secondo la senatrice Vicari firmatarie dell’emendamento, ha un doppio scopo: quello di combattere un mercato che anche la relazione tecnica stima per il 50% illegale, recuperando quindi l'evasione fiscale, e quello di garantire gli adeguati controlli sul fronte sanitario dei liquidi venduti. Minacce e insulti sono piovuti sul profilo Facebook della senatrice di Alternativa popolare dopo l'approvazione dell'emendamento. Spero - si legge in uno dei commenti - che tutti il male che hai generato ti ritorni contro… La senatrice guarda però al risultato ottenuto: La legalità ha avuto la meglio - dice - nonostante le minacce, anche personali, che in queste ore sto ricevendo sui social e in provato solo per aver voluto il rispetto delle regole e il pagamento di un'imposta evasa e elusa. Come riporta IlFattoQuotidiano.it anche il mondo della Scienza ha espresso perplessità sul provvedimento, come afferma il professor Fabio Beatrice, otorinolaringoiatra e direttore del Centro antifumo dell’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino. “Queste misure allontanano i fumatori che hanno difficoltà a smettere da una soluzione per loro più ricevibile, che è rappresentata dalla riduzione del rischio. Peraltro questa posizione si sviluppa in maniera opposta rispetto a quella di altri Paesi quali la Gran Bretagna, nella quale con una visione molto pragmatica vengono invece proposte ai fumatori da subito politiche di riduzione del rischio che consentono di intervenire con immediatezza su ampie fasce di fumatori”.
“Si potrebbe usare le proprietà chimiche della Cannabis per far star meglio le persone”, così Karl – Anthony Towns, centro dei Timberwolves, si aggiunge, ultimo in ordine di tempo, agli altri atleti dello sport statunitense, che si sono espressi positivamente circa la legalizzazione della Cannabis e della sua applicazione in ambito terapeutico e sportivo. Sull’argomento si era espresso in maniera favorevole lo scorso settembre anche Adam Silver, commissario NBA in occasione del Basketball Without Borders che si è tenuto in Israele. Towns nelle sue dichiarazioni, diffuse in Italia da NanoPress, ha raccontato la propria esperienza personale, il nipote della sua fidanzata è autistico ed ha verificato come la cannabis abbia portato benefici importanti nelle cure. “Ho notato solo benefici per lei – racconta l’atleta di origini dominicane – e sono felice che lei possa stare meglio. E da padre a madre, genitore tu faresti qualsiasi cosa per tuo figlio”. “Non ho mai fumato. Non mi sono mai sballato. Ma ho a che fare con dei bambini autistici alla Reed Academy nel New Jersey. La mia ragazza ha un nipote autistico e ti rendi conto che la marijuna ha grandi benefici sia per i più piccoli che per gli adulti”. Negli Stati Uniti la Cannabis per uso terapeutico è stata legalizzata in California, Colorado, Massachusetts, Oregon, Illinois, Michigan, Minnesota, New York, Ohio, Florida, Arizona, Pennsylvania, Toronto e Washington D.C. Questi Stati ospitano diciannove delle trenta squadre che prendono parte al campionato NBA. Gli Stati Uniti ed il Canada rappresentano, probabilmente, in questo momento i due Paesi ed il mercato di riferimento per la legalizzazione della Cannabis, sia a livello Terapeutico che ricreativo. “Non è che perché siamo atleti NBA siamo supereroi – conclude Towns – Alcuni di noi potrebbero usare la marijuna per vivere meglio ogni giorno!”
Secondo uno studio condotto dalla Canadian Medical Association Journal la Cannabis può aiutare a combattere il dolore cronico. Una notizia apparentemente non nuova per coloro che quotidianamente sono attenti alle evoluzioni del mondo della Cannabis Terapeutica tuttavia l'Olio di Canapa con CBD può essere un ottimo alleato per alleviare il dolore cronico e le infiammazioni, ed ha numerosi campi di applicazione. Lo studio Lo Studio citato all'inizio del nostro articolo ha preso in esame 23 adulti affetti da dolore neuropatico a cui è stata prescritta Cannabis per un periodo di circa due settimane. I risultati hanno messo in evidenza come nell’arco di cinque giorni dall’inizio del trattamento l’intensità del dolore è diminuita e di conseguenza è aumentata la qualità del sonno. San Francisco General Hospital Allo stesso modo il Dottor Donald Abrams, professore e direttore di Ematologia / Oncologia presso il San Francisco General Hospital, supporta la cannabis per trattare il dolore cronico: Dato il profilo di sicurezza della Cannabis rispetto agli oppioidi, risulta essere molto più sicuro. Tuttavia, se un paziente sta già utilizzando oppioidi, io li invito a non apportare cambiamenti drastici al loro protocollo di trattamento non sotto stretto controllo il proprio medico. Cannabis vs Oppioidi Sia THC e CBD della cannabis sono noti per suscitare effetti analgesici, specialmente se usata insieme a causa delle loro sinergie chimici congruenti. Un numero crescente di studi forniscono prove su come molti pazienti possono utilizzare la Cannabis al posto degli oppioidi per trattare il dolore, riducendo in modo significativo la loro dipendenza da oppiacei. Un 2016 studio dell'Università del Michigan pubblicato sul Journal of Pain fornisce alcuni dati interessanti perché hanno scoperto che la Cannabis aiuta a diminuire gli effetti collaterali dovuti da altri farmaci, migliora la qualità della vita e soprattutto si riduce del 64% l'uso di oppiacei. Hai trovato l’argomento interessante e intendi approfondirlo? Non esitare a contattarci, scrivi una mail a info@enecta.com o contattaci attraverso i nostri canali Social, lascia un messaggio sulla nostra pagina Facebook o Instagram ed il Team Enecta sarà pronto a soddisfare ogni tuo dubbio o perplessità.