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Vapers in piazza contro Decreto Fiscale "Misura opposta ad altri Paesi"

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Dopo la stretta sulle ECig arrivata con l’ultimo Decreto Fiscale del Governo, mercoledi 29 Novembre i Vapers scenderanno in piazza Montecitorio, a Roma, per rivendicare i diritti del comparto.

In un articolo su SigMagazine a firma di Barbara Mennitti è possibile leggere come mercoledì chi scenderà in piazza lo farà per “chiedere che sia adottata una tassazione equa sui liquidi contenenti nicotina e solo su quelli. Questo vuol dire che l’imposizione fiscale deve essere sostenibile per i produttori e anche per i consumatori, deve consentire ad un prodotto che riduce il danno del fumo di continuare ad essere acquistabile da tutte le fasce della popolazione e non rendere economicamente più vantaggioso continuare o – peggio ancora – tornare a fumare”.

Nel Decreto Fiscale approvato lo scorso 16 Novembre si dichiara che le sigarette elettroniche non potranno più essere vendute online.

La misura, secondo la senatrice Vicari firmatarie dell’emendamento, ha un doppio scopo: quello di combattere un mercato che anche la relazione tecnica stima per il "50% illegale", recuperando quindi l'evasione fiscale, e quello di garantire gli adeguati controlli sul fronte sanitario dei liquidi venduti.

Minacce e insulti sono piovuti sul profilo Facebook della senatrice di Alternativa popolare dopo l'approvazione dell'emendamento. "Spero - si legge in uno dei commenti - che tutti il male che hai generato ti ritorni contro…

La senatrice guarda però al risultato ottenuto: "La legalità ha avuto la meglio - dice - nonostante le minacce, anche personali, che in queste ore sto ricevendo sui social e in provato solo per aver voluto il rispetto delle regole e il pagamento di un'imposta evasa e elusa".

Come riporta IlFattoQuotidiano.it anche il mondo della Scienza ha espresso perplessità sul provvedimento, come afferma il professor Fabio Beatrice, otorinolaringoiatra e direttore del Centro antifumo dell’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino. “Queste misure allontanano i fumatori che hanno difficoltà a smettere da una soluzione per loro più ricevibile, che è rappresentata dalla riduzione del rischio. Peraltro questa posizione si sviluppa in maniera opposta rispetto a quella di altri Paesi quali la Gran Bretagna, nella quale con una visione molto pragmatica vengono invece proposte ai fumatori da subito politiche di riduzione del rischio che consentono di intervenire con immediatezza su ampie fasce di fumatori”.