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Negli ultimi anni il dibattito sugli aspetti medici, sociali e legali della cannabis è aumentato sempre più. Il crescente interesse ha comportato anche un incremento del numero di ricercatori e ricercatrici che si occupano di studiare sempre più nel profondo le qualità della pianta di canapa.

La scoperta di CBD e THC

Il pioniere di questo filone di ricerca è stato senza dubbio il professor Raphael Mechoulam, scienziato ancora oggi impegnato presso la Hebrew University of Jerusalem.

Nel 1964, quando lavorava all’Istituto Weizmann in Israele, Mechoulam fu il primo -  assieme ai colleghi Yechiel Gaoni, e Habib Edery – a isolare e analizzare il delta-9-tetraidrocannabinolo (detto comunemente THC): uno dei principi attivi della cannabis più noti al pubblico.

Negli anni Mechoulam si impose come il vero precursore di questo filone di ricerca. Lo scienziato israeliano è lo scopritore anche del cannabidiolo (CBD), individuato già nel 1963. Le sue pubblicazioni, frutto del lavoro di oltre 50 anni, costituiscono la base per la ricerca scientifica sulla cannabis.

 

Raphael Mechoulam, una vita nella ricerca

Mechoulam nacque nel 1930 a Sofia, in Bulgaria, e crebbe in una famiglia ebrea benestante. Con l’avvento delle leggi razziali suo padre, medico in un ospedale della città, venne deportato nei campi di concentramento ma riuscì a sopravvivere.

Nel 1949 l’intera famiglia emigrò in Israele, dove Raphael Mechoulam intraprese gli studi in chimica. Si laureò nel 1952 e ottenne il dottorato al Weizmann Institute nel 1958. Dopo una breve esperienza al Rockefeller Institute di New York rientrò in patria per lavorare al Weizmann Institute e per passare, successivamente, alla Hebrew University of Jerusalem.

 

Il primo studio clinico sugli effetti del CBD

In più interviste Mechoulam ha dichiarato come la ricerca scientifica sulla cannabis sia stata intrapresa con grande lentezza. Il clima politico – negli anni in cui Mechoulam muoveva i primi passi la cannabis era ancora un taboo – aveva delle dirette conseguenze sulle possibilità dei ricercatori di reperire la canapa per condurre gli studi.

È anche per questo che Mechoulam riuscì a pubblicare il primo studio clinico sugli effetti del CBD su otto pazienti epilettici solo nel 1980, diciassette anni dopo avere scoperto il principio attivo.

ln quel primo e ridotto esperimento, metà dei partecipanti non manifestarono più le convulsioni tipiche della malattia durante il periodo di assunzione di CBD, mentre tre pazienti mostrarono miglioramenti anche nelle settimane successive.

Mechoulam è, al principio, la mente dietro alla gran parte degli studi scientifici che hanno portato allo sviluppo dei composti della cannabis che si possono trovare e consumare, frutto di anni di ricerca rigorosa.

Raphael Mechoulam è autore di più di 300 pubblicazioni e prosegue ancora la sua attività di ricerca, circondato dal suo team. Anche grazie a lui, oggi circa 147 milioni di persone al mondo possono utilizzare i composti della cannabis, fra cui il CBD, per attenuare i sintomi di varie patologie.

 

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