Il CBD può essere assunto giornalmente anche in assenza di disturbi specifici da contrastare, sfruttando le caratteristiche del Cannabidiolo si contribuisce al raggiungimento di un ideale equilibrio del sistema psicofisico. Tuttavia sono in molti ormai gli utenti che utilizzano il CBD in modalità terapeutica. CBD e Metabolismo, quanto assumerne? Il metabolismo del CBD essendo implicato in molti processi fisiologici come modulatore di altri sistemi, non solo quello endocannabinoide, è molto soggettivo. Quando decidiamo di usare il CBD è molto importante ascoltarsi! Se stabiliamo di utilizzare, ad esempio, Olio di CBD, il consiglio è quello di partire da poche gocce ed inseguito cercare la dose necessaria per le proprie esigenze, aumentando o diminuendo il dosaggio. C’è chi avvertirà i benefici dopo appena quattro gocce e chi invece ha necessità di assumerne un numero decisamente superiore! E’ molto importante la costanza, pazienza e la continuità nell’assunzione del cannabidiolo per ottenere i benefici attesi. Ovviamente se usato per patologie specifiche è importante e consigliato consultare un medico. Quale prodotto e concentrazione di CBD scegliere? Se non sai quale Olio scegliere puoi scrivere alla nostra info mail, info@enecta.com, o contattarci attraverso la nostra pagina Facebook, il Team Enecta sarà a tua disposizione per fornirti informazioni sui prodotti. Non si tratta di pareri medici, ma l’esperienza accumulata negli anni potrebbe essere utile per fornirti indicazioni pratiche. Quando usare CBD ad alta concentrazione? L’esperienza di Enecta racconta di casi in cui è necessario usare CBD ad alte concentrazioni in maniera massiccia per contrastare in maniera decisa una patologia. Molti dei nostri clienti acquistano Premium Hemp Extract 24% con finalità terapeutiche affrontando costi importanti, come Azienda siamo disponibili, dinanzi a difficoltà di tipo economico, a creare un canale di comunicazione, studiare il caso per cercare una possibile soluzione. Non avete bisogno di CBD ad alta concentrazione? Se non siete sicuri che l’Olio di CBD ad alta concentrazione non è ciò che cercate, il nostro consiglio è quello di provare Premium Hempo Extract 10% a cui associare uno stile di vita nuovo. Apportate dei cambiamenti alle vostre abitudini, meditate, fate sport, cercate di riposare meglio, ciò associato ad un prodotto naturale come Olio di Canapa con CBD non potrà far altro che aumentare la qualità della vostra vita! Se hai trovato interessante questo articolo metti Mi piace alla Pagina Facebook Enecta e sarai sempre aggiornato sulle notizie e le novità che riguardano il mondo della Cannabis e del CBD!
Nel spazio del nostro Blog dedicato al rapporto tra Food e Canapa parliamo oggi del formaggio di Canapa, delle sue proprietà e di come realizzarlo in maniera semplice e pratica. Un prodotto delicato dal gusto vicino a quello dei semi di canapa e dalla consistenza solida rispetto ad esempio alle classiche ricotte di latte vaccino. Come realizziamo il nostro formaggio? Prendiamo 200 grammi di Canapa e li lasciamo in ammollo in mezzo litro di acqua calda. Dopo quattro ore circa aggiungiamo mezzo litro di acqua e frulliamo il tutto per un paio di minuti, fino a quando i semi non saranno ben tritati. Prendiamo il nostro frullato e lo filtriamo, facendo attenzione, utilizzando un panno di lino o di cotone, cercando di far passare tutto il liquido. Al termine di questa operazione avremmo ottenuto un litro circa di Latte di Canapa spremuto a freddo. Prendiamo il nostro latte e lo mettiamo a bollire in una pentola, a vostra descrizione, decidete se aggiungere o meno del sale. Quando il composto comincerà a bollire noteremo la cagliata che si formerà in superfice, a quel punto lasceremo bollire il latte per ancora quattro minuti, spegniamo il fuoco, prendiamo la cagliata che si è formata e la inseriamo in una fuscella, quelle classiche da ricotta. Il consiglio è quello di aggiungere sulla fuscella un peso per far sì che il composto scoli al meglio. Dopo un paio d’ore ribaltiamo la fuscella nel piatto ed avremmo così ottenuto un formaggio di Canapa! Se volete potete aggiungere delle spezie o degli aromi a piacere tipo salvia, pepe, timo, origano o delle olive. Potete aggiungere sul vostro formaggio anche alcune gocce di Olio di Canapa con CBD per sfruttare anche le potenzialità del cannabidiolo. Se non avete aggiunto il sale durante la preparazione, potete ideare una variante ‘dolce’, e quindi aggiungere del miele o altri composti similari. Provate a realizzare il vostro formaggio di Canapa e…buonappetito! Se hai trovato interessante questo articolo metti Mi piace alla Pagina Facebook Enecta e sarai sempre aggiornato sulle notizie e le novità che riguardano il mondo della Cannabis e del CBD!
Di cosa parliamo quando parliamo di Cannabis? Parliamo di una pianta dalle straordinarie proprietà, come dimostrano gli Studi spesso citati, e di come possa contribuire ad un nuovo stile di vita. In questi nuovi articoli del nostro Blog vogliamo fornire ai nostri lettori, soprattutto a chi si avvicina al mondo della Cannabis per la prima volta, delle pratiche nozioni tecniche. Quali sono le differenze tra Cannabis, Fitocannabinoidi, Cannabinoidi, recettori Cannabici/Cannabinoidi? La Cannabis si divide in due specie: Indica e Sativa. quali sono le differenze? Clicca Qui. I Fitocannabinoidi, invece, identificano i Cannabinoidi naturali presenti nella pianta di Cannabis, i più noti sono il THC (Tetraidrocannabinolo), CBD (Cannabidiolo), CBG (Cannabigerolo). - Enecta, introduzione al CBG (Cannabigerolo): di cosa parliamo? Clicca Qui - Olio di CBD, benefici e proprietà: perché utilizzarlo? Clicca Qui Gli Endocannabinoidi interagiscono con i recettori cannabinoidi e vengono prodotti dal nostro corpo e si sviluppano a livello del sistema nervoso centrale o nel sistema nervoso periferico. Ricoprono un ruolo importante nei processi cognitivi, motori, sensoriali e affettivi a essi correlati. I due endocannabinoidi maggiormente conosciuti e studiati sono la N-arachidonoiletanolamide (anandamide, AEA) e il 2-arachidonoilglicerolo (2-AG) I recettori Cannabinoidi cosa sono? I Cannabinoidi agiscono principalmente legandosi a specifici recettori che si trovano sulla superficie della membrana di diverse cellule, principalmente localizzate nel cervello e nel sistema immunitario. Ad oggi sono stati identificati 2 recettori, anche se paiono esistere altri potenziali recettori dei cannabinoidi, i CB1 e CB2. I CB1 si trovano principalmente sulle cellule nervose del SNC, mentre i recettori CB2 sono presenti principalmente nelle cellule immunocompetenti. Se hai trovato interessante questo articolo metti Mi piace alla Pagina Facebook Enecta e sarai sempre aggiornato sulle notizie e le novità che riguardano il mondo della Cannabis e del CBD!
Il CBD può aiutare a ridurre il deterioramento del cervello? Secondo alcuni Studi potrebbero esserci ottime possibilità sfruttando le caratteristiche del cannabidiolo. Andiamo a vedere! Di cosa parliamo? A causa di patologie o per il naturale invecchiamento del sistema cognitivo, il cervello dell’uomo può subire alterazioni cognitive che vanno ad influire ad esempio sulla memoria, sulla capacità di risolvere i problemi, sul linguaggio o su svariati altri fattori. Il ruolo del CBD e gli Studi condotti Per capirne di più citiamo uno studio pubblicato su Frontiers in Pharmacology, realizzato da due team di scienziati dell’Università di Harvard e quella di Tuft. Sono state prese in esame 24 persone che usano abitualmente la Cannabis in modalità terapeutica e sono state analizzate le loro capacità cognitive. Queste persone hanno problemi di depressione e impulsività. Dopo tre mesi di osservazione i due Team hanno riscontrato una migliore capacità di sviluppare alcune funzioni di carattere cognitivo. Questo perché? Probabilmente perché è aumentata la qualità del sonno e in generale del loro stato psicofisico, a cui si è accompagnata una diminuzione dell’uso di oppiacei. Le persone che hanno preso parte allo Studio hanno assunto il CBD con dosaggi diversi, e in taluni casi, va precisato, gli scienziati hanno utilizzato anche THC. CBD e Alzheimer Uno Studio, datato 2014, condotto da un Team di studiosi, formato da David Cheng, Jac Kee Low, Warren Logge, Brett Garner e Tim Karl, ha messo il luce come il Cannabidiolo potrebbe riportare a zero il deficit cognitivo causato dall’Alzheimer sperimentato in laboratorio sui topi, mentre in un medesimo Studio viene indagata l’azione neuroprotettiva dei cannabinoidi come fattore di prevenzione dell’Alzheimer. Conclusioni La Scienza ha fatto enormi passi in avanti nell’indagare il rapporto tra Scienza e Cannabis, di come alcuni estratti, vedi il CBD, possano essere molto importanti in alcune patologie. Tuttavia, come spesso ripetiamo, è importante che la Ricerca vada avanti, che si investa sempre più in Studi per migliorare la qualità del quotidiano delle persone e non fermarsi a risultati parziali e incompleti. Se hai trovato interessante questo articolo metti Mi piace alla Pagina Facebook Enecta e sarai sempre aggiornato sulle notizie e le novità che riguardano il mondo della Cannabis e del CBD!
Il CBD negli ultimi anni ha attirato l’attenzione del mondo della Scienza, che ha cercato di studiare e comprendere le proprietà del Cannabidiolo, i suoi campi di applicazione e di come interagisce con il corpo umano. Un aspetto sicuramente molto interessante riguarda l’interazione del CBD con il nostro metabolsimo. CBD, Grasso e Metabolismo Lo studio che citiamo per approfondire il Tema è molto recente, datato 2016, realizzato da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Daegu, in Corea del Sud, pubblicato poi sul Journal of Molecular and Cellular Biochemistry. Premessa, quando parliamo di grasso, esso va distino in ‘grasso bruno’ e ‘grasso bianco’, il primo è quello buono, aiuta a bruciare le calorie a differenza di quello bianco, ritenuto colui che mette a rischio da malattie cardiovascolari, diabete ed altre patologie. Può il CBD supportare il grasso cattivo trasformandolo in buono? Cosa emerge dallo Studio? Secondo lo Studio il Cannabidiolo stimola i geni e le proteine coinvolte nell’abbattimento del grasso, aiutando a incrementare il numero e le attività dei mitocondri, migliorando così la capacità del corpo di bruciare energia. Sulla base di questi, parziali, risultati, i Ricercatori sono giunti alla conclusione che il CBD può contribuire a convertire il grasso bianco nel benefico grasso bruno, influenzando positivamente sul metabolismo del corpo umano. Interazione CBD e Sistema Endocannabinoide Il sistema endocannabinoide regola gli stati emotivi e fisiologici come lo stress, gli stati ansiosi, il dolore e le infiammazioni. Quando parliamo di sistema endocannabinoide parliamo di una rete di recettori presente su tutto il corpo che segue gli stessi circuiti del sistema nervoso centrale. E’ interessante sottolineare come i cannabinoidi sono prodotti in natura solo dalla Cannabis e dal corpo umano e come il sistema endocannabinoide interagisce con i cannabinoidi stessi svolgendo un ruolo fondamentale come quelli già citati a cui si aggiunge il controllo del sistema immunitario e di molti altri processi. Il sistema endocannabinoide è formato da due principali recettori, chiamati CB1 e CB2. Come interagisce il CBD con il CB1 e il CB2? Il CBD non si lega in maniera stabile con questi due recettori e quindi ciò stimola una determinata attività cellulare senza che esso sia legato ad una zona particolare del corpo. (Per saperne di più Clicca Qui) Se hai trovato interessante questo articolo metti Mi piace alla Pagina Facebook Enecta e sarai sempre aggiornato sulle notizie e le novità che riguardano il mondo della Cannabis e del CBD!
L’applicazione della Cannabis in ambito terapeutico rappresenta una valida alternativa anche nella cosiddetta Terza Età, tra le persone anziane può rivelarsi un ottimo alleato con cui combattere il dolore. Uno studio condotto dall’Università Ben Gurion mette in luce proprio questo, come la Cannabis possa ridurre significativamente il dolore cronico in pazienti over 65 anni senza effetti collaterali pericolosi. Victor Novack, professore di medicina presso l’Università Ben Gurion e capo del Cannabis Clinical Research Institute del Soroka University Medical Center, ha monitorato pazienti dai 65 anni in su per circa sei mesi riscontrando come il trattamento con la Cannabis aiuti ad alleviare significativamente il dolore con un conseguente miglioramento della qualità della vita degli anziani con effetti collaterali minimi. I pazienti che si sono sottoposti a terapie antidolorifiche a base di Cannabis, convivono quotidianamente con patologie importanti quali Cancro, Morbo di Parkinson, Colite ulcerosa, Morbo di Crohn e Sclerosi Multipla. Nello studio citato, i ricercatori hanno scoperto che dopo sei mesi dal trattamento con la Cannabis Terapeutica, oltre il 18% dei pazienti ha smesso di assumere medicinali quali analgesici oppioidi o ne ha ridotto drasticamente il dosaggio. I numeri dello Studio Sono stai presi in esame 2.736 pazienti dai 65 anni in su, a più del 60% di loro è stata somministrata Cannabis contro il dolore, in particolare dolore associato al cancro. Dopo sei mesi di trattamento, oltre il 93% ha riferito che il loro dolore era sceso da 8 a 4, su una scala di 10 punti. Lo scrivevamo sul nostro Blog già dallo scorso anno, ma negli Stati Uniti dopo la legalizzazione della Cannabis, nei singoli Stati ovviamente, gli americani dai 55 anni in su che usano la Cannabis sono passati da 2.8 milioni a 4.3 milioni. Il caso California dove la marijuana per uso medico è autorizzata sono tanti gli anziani che vanno ai dispensari per scoprire i benefici del prodotto. Eva Aguillara, 80 anni, usa l’”erba” per aiutarsi con problemi di mobilità Ogni medicina ha dei rischi – ha dichiarato la donna alla Cbs - io ho fatto la mia scelta. Se hai trovato interessante questo articolo metti Mi piace alla Pagina Facebook Enecta e sarai sempre aggiornato sulle notizie e le novità che riguardano il mondo della Cannabis e del CBD!
L’Amministrazione della Provincia di Bolzano ha deciso che le preparazioni a base di Cannabis saranno dispensate dalle farmacie, la prescrizione non può superare il fabbisogno mensile. I preparati a base di Cannabis terapeutica riducono il dolore, aumentano l’appetito, rilassano la muscolatura e trovano applicazione per malattie come la sclerosi multipla e la sindrome di Tourette. La Giunta provinciale ha deciso, in data 27 marzo, che in questi casi ed anche per le malattie oncologiche, il glaucoma, l’HIV e la classica terapia del dolore, i costi saranno a carico del Servizio sanitario provinciale. “Come per altri tipi di medicinali l’Ente pubblico si farà carico dei costi per questa terapia. Sinora le prescrizioni della Cannabis terapeutica sono state effettuate per circa 100 pazienti che sinora si sono fatti carico dell’intero costo” ha sottolineato il presidente della Provincia, Arno Kompatschernel nel corso della conferenza stampa. I prodotti a base di Cannabis terapeutica potranno essere prescritti da tutti i medici di medicina generale, a patto che la diagnosi e il piano terapeutico siano stati definiti da uno dei seguenti centri specialistici insediati presso gli ospedali e le strutture territoriali dell’Azienda sanitaria provinciale: reparti di neurologia, malattie infettive, oncologia, medicina interna, oculistica, servizio per le cure palliative, ambulatorio per la terapia del dolore, servizio di medicina complementare. La produzione e richiesta della Cannabis di Stato Il principio attivo della cannabis terapeutica viene coltivato e prodotto presso l’Azienda chimico-farmaceutica dell’Esercito, che ha sede a Firenze. La quantità prodotta corrisponde al fabbisogno comunicato, entro il 31 maggio di ogni anno, dalle Regioni e dalle Province autonome all’Ufficio centrale per le dipendenze del Ministero della salute. In Alto Adige il fabbisogno per il 2018 è stimato in circa 10 kg: 1 chilogrammo viene prodotto a Firenze, il resto proviene in primo luogo da Olanda e Canada. Il costo stimato a carico del Servizio sanitario provinciale ammonta a circa 250.000 euro “Alleviare il dolore è da sempre compito della medicina – spiega l’assessora Martha Stocker - e caratterizza ogni società umana. I pazienti hanno il diritto di non soffrire inutilmente laddove ciò è evitabile, e in quest’ambito dobbiamo aprirci a nuovi percorsi nella terapia del dolore”. La delibera approvata dalla Giunta specifica inoltre che un piano terapeutico può durare al massimo 6 mesi e che una prescrizione non può coprire più del fabbisogno mensile. “In fin dei conti la Cannabis è e resta una droga” afferma l’assessora, riferendosi ad un possibile abuso nell’utilizzo dei prodotti. Ad eccezione della terapia del dolore per la preparazione dei prodotti a base di Cannabis è prevista una compartecipazione di un euro per ogni ricetta. La preparazione della sostanza attiva non può avvenire né in maniera standardizzata né multipla, i farmacisti devono preparare il medicinale, che può essere somministrato oltre che nella classica forma in polvere anche sotto forma di olio o di capsule, con dosaggio individuale per ogni paziente. Il medico, ogni qual volta effettua la prescrizione, deve rilevare i dati del paziente: età, dosaggio, fabbisogno di trattamento e risultati del trattamento stesso vengono comunicati, con procedura anonima, all’Istituto superiore di sanità. Analogamente devono essere comunicati i sospetti effetti collaterali. Se hai trovato interessante questo articolo metti Mi piace alla Pagina Facebook Enecta e sarai sempre aggiornato sulle notizie e le novità che riguardano il mondo della Cannabis e del CBD!
Cosa succede nel mondo del CBD? Cerchiamo di saperne di più in questa intervista – conversazione con Goffredo, Team Enecta, che quotidianamente lavora nel mondo della Cannabis interfacciandosi con le più disparate richieste degli utenti. “Rispetto allo scorso anno troviamo clienti maggiormente informati sul mondo del CBD, sulle caratteristiche del cannabidiolo ed i suoi possibili campi di applicazione, tuttavia sul campo della comunicazione c’è ancora tanto da fare perché al contempo troviamo tanti utenti scarsamente informati”. Abbiamo spesso parlato attraverso il nostro Blog delle proprietà del CBD e di come alcuni prodotti possano essere un supporto importante per le persone. “Quando qualcuno si rivolge da noi – racconta Goffredo – ed ha una patologia specifica e cerca supporto nel CBD, la prima cosa che facciamo è quella di mettere l’utente in contatto con i nostri collaboratori medici. In linea di massima le richieste che arrivano una volta acquistato il prodotto, riguardano gli effetti, il dosaggio e modalità di assunzione”. Ciò testimonia al contempo il grande successo che il CBD sta avendo sul mercato italiano ed europeo “Posso dire che il mercato del CBD in Italia ed Europa sta vivendo una fase di espansione importante. Se fino a qualche anno fa il mercato si caratterizzava soprattutto su canali online oggi registriamo richieste sul mercato offline, sempre più soggetti intendono investire in attività commerciali attraverso la vendita di estratti di Cannabis”. Un aspetto molto importante nel rapporto tra Azienda e Cliente riguarda la logistica “Ci teniamo molto – sottolinea Goffredo – una volta che l’ordine è stato completato, in 72 ore assicuriamo la consegna del prodotto a casa. Nel caso, per varie ragioni, si registrano inconvenienti di varia natura assistiamo i nostri clienti con un apposito customer market personalizzato su ogni mercato in cui operiamo”. Il futuro cosa ci svelerà? “Ci saranno delle sorprese, presenteremo nuovi ed interessanti prodotti sul mercato”. Se hai trovato interessante questo articolo metti Mi piace alla Pagina Facebook Enecta e sarai sempre aggiornato sulle notizie e le novità che riguardano il mondo della Cannabis e del CBD!
Coldiretti ha promosso presso il Consiglio della Regione Veneto una proposta di Legge volta a promuovere e sostenere la filiera della Canapa per incrementare la coltivazione di questa pianta su tutto il territorio. Sono gli agricoltori i diretti interessati coloro che intendono diversificare la propria attività con questo nuovo indirizzo agronomico. I tecnici di Coldiretti sottolineano la versatilità di questa coltura e le molteplici opportunità di mercato. Impiegata per la cosmesi, gli alimenti, edilizia sostenibile, per materiali biodegradibili, detersivi, carta, imballaggi, biocombustibili,“la canapa appartiene da sempre alla storia delle campagne del nord est e in questo particolare momento sta vivendo una seconda stagione grazie ad una legislazione nazionale che favorisce la sua reintroduzione. A tal proposito la Regione Veneto, comprese le istanze del mondo agricolo, intende sostenere anche economicamente con una apposita legge la produzione e trasformazione della canapa locale attivando ad esempio progetti pilota in ambito dal forte valore ambientale e studi di fattibilità prevedendo una meccanizzazione ad hoc per agevolare le imprese nella raccolta del prodotto. L'auspicio espresso dall'Associazione in un comunicato stampa è che l’iter da poco avviato con il deposito del testo normativo sia rapido quanto l’interesse dimostrato dagli imprenditori agricoli. “Una politica regionale attenta ai bisogni emergenti – spiega Coldiretti – è sinonimo di attenzione per il settore agricolo sempre più dinamico e aperto all’innovazione. Se hai trovato interessante questo articolo metti Mi piace alla Pagina Facebook Enecta e sarai sempre aggiornato sulle notizie e le novità che riguardano il mondo della Cannabis e del CBD!