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CBD e acne: i benefici del cannabidiolo sulla pelle

    INDICE

Conosci già i benefici del CBD per la pelle?
Il CBD può essere utile per contrastare qualsiasi infiammazione della pelle causata da agenti interni o esterni. Rivelandosi molto utile anche per il trattamento dell’acne e della psoriasi, il cannabidiolo si sta rivelando un principio attivo sempre più versatile ed efficace.

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CBD sulla pelle: effetti e benefici

Il cannabidiolo è un fitocannabinoide prodotto dalle piante di cannabis sativa. Privo di qualsiasi proprietà psicoattiva, viene impiegato in ambito medico, farmacologico e in ambito cosmetico per le sue numerose proprietà terapeutiche.

Tra le principali, spiccano:

  • Le proprietà antinfiammatorie

  • Le proprietà antibatteriche

  • Le proprietà ansiolitiche

  • Le proprietà neuroprotettive

  • Le proprietà analgesiche

  • Le proprietà antiossidanti

Sono proprio queste ultime a renderlo il nuovo principio attivo ideale per i sieri e le creme anti-age. Esistono numerosi cosmetici a base di CBD, le creme viso, le creme corpo e i Lip-Balm. Sono tutti prodotti estremamente elasticizzanti, emollienti e idratanti, pur non ungendo affatto la pelle.

Tuttavia, l’olio di CBD puro è il prodotto più adatto per usare il principio attivo sulla pelle. È possibile utilizzarlo così com’è due volte al giorno sulle rughe d’espressione per attenuarle. Oppure usarlo come boost e diluirne due gocce nella crema idratante.

Il cannabidiolo protegge molto bene da tutte le forme di stress ossidativo, quindi, si rivela particolarmente efficace anche massaggiato sul cuoio capelluto in caso di diradamento o di caduta dei capelli.

Essendo un potente antinfiammatorio e analgesico, il CBD per la pelle funziona anche in caso di contratture muscolari. Basterà diluirne qualche goccia nell’abituale olio da massaggio e concentrarsi sulla zona interessata per beneficiare dei suoi effetti distensivi e calmanti.

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CBD e psoriasi

Le proprietà antinfiammatorie del CBD, lo rendono particolarmente utile per trattare le infiammazioni cutanee. In particolare, riescono a inibire una delle condizioni infiammatorie per eccellenza, la psoriasi.

Si tratta di una spiacevole e fastidiosa patologia della pelle, causata da un’infiammazione cronica e da una iper-proliferazione dei cheratinociti. Provoca prurito accompagnato da arrossamenti, pustole e desquamazioni in varie aree del corpo, in particolare le giunture, il cuoio capelluto e i gomiti.

È un disturbo cronico, che colpisce più di 100 milioni di persone in tutto il mondo e dipende da uno squilibrio del sistema immunitario.

Oltre a sfiammare la situazione acuta, il CBD riesce a limitare la proliferazione di cheratinociti, evitando la crescita di altre placche psoriasiche e contenendo il disturbo. Lenisce anche il prurito e il dolore delle placche, rendendo più sopportabile il decorso della patologia cutanea, a volte piuttosto lunga.

La capacità del CBD di migliorare la psoriasi e in generale tutte le sue proprietà terapeutiche, derivano dalla sua capacità di interagire con il nostro sistema endocannabinoide. Questo sistema, formato da una rete di recettori, regola diverse delle nostre funzioni fisiologiche tra cui il funzionamento biologico delle cellule della pelle.

Il CBD riesce a comunicare con i recettori dei cannabinoidi presenti nel sistema e a ripristinare l’equilibrio delle cellule della pelle che per qualche ragione si erano squilibrate. La sua azione regolatrice ed equilibratrice investe anche il sistema immunitario che viene sensibilmente rinforzato evitando recidive.

Gli stessi meccanismi d’azione lo rendono efficace per trattare l’eczema e diverse forme di dermatite.

Cos’è l’acne

L’acne è un’invalidante patologia della pelle, causata da un’alterazione dello stato dei follicoli pilo-sebacei, che sono responsabili della comparsa di punti neri, cisti, noduli e brufoli.

A livello dermatologico, possono essere distinti quattro tipi di acne, che presentano differenti caratteristiche:

  • Acne lieve o comedonica: è una forma di acne lieve, con prevalenza di piccoli brufoletti e comedoni, ossia punti neri. Può essere passeggera e causata da un elemento esterno come un cibo o un prodotto.

  • Acne papulo pustolosa: è la forma più frequente di acne, soprattutto in età adolescenziale. Si presenta con abbondante prevalenza di papule e pustole, ossia brufoli pieni di pus e può essere dolorosa. È spesso causata da squilibri ormonali e tende a scomparire dopo l’età adolescenziale.

  • Acne nodulo cistica: oltre ai brufoli possono essere presenti o noduli o cisti sottocutanee che possono danneggiare le cellule della pelle e creare cicatrici permanenti. Non è una forma molto diffusa ma può essere particolarmente dolorosa e difficile da trattare.

  • Acne conglobata: è la forma di acne più grave, presenta molte cisti e noduli sottocutanei. È una forma di acne cronica che dura fino a dopo i 30 anni, lascia cicatrici ed è particolarmente dolorosa e molto difficile da trattare. Può anche essere il risultato di un’acne mai trattata o trattata con prodotti a base di principi attivi sbagliati, che hanno amplificato l’infiammazione invece che spegnerla.

Sintomi, cause e trattamento dell’acne

I sintomi dell’acne sono facilmente riconoscibili, si tratta di brufoli più o meno diffusi, che tendono ad aumentare e a persistere oltre il mese. Per ricevere una diagnosi vera e propria però, è importante rivolgersi a un dermatologo che procederà tramite competenze specifiche a stabilire:

  • Il tipo di acne

  • Lo stato dell’acne (lieve, moderata, severa, cronica)

  • Le potenziali cause specifiche dell’acne in base al quadro clinico del singolo paziente

Ma quali sono le principali cause di questa fastidiosa patologia?

Alla base c’è sicuramente un’infiammazione delle ghiandole sebacee che causa un’eccessiva produzione di sebo.

Oppure un’infezione batterica dei follicoli pilo-sebacei, che ha come conseguenza le cheratosi follicolare.

Questo tipo di problemi possono essere scatenati da tanti fattori: uno squilibrio ormonale, un’alimentazione troppo ricca di grassi e zuccheri semplici. Ma anche da prodotti troppo invadenti per le cellule della pelle, da momenti di stress emotivo particolarmente forti o come conseguenza di altri disturbi come la celiachia.

Qualsiasi sia la causa del problema, è importante ricevere una diagnosi tempestiva in modo da procedere a un immediato trattamento dell’acne.

Il trattamento dell’acne può essere di diversi tipi e viene sempre personalizzato in base alle particolari condizioni ed esigenze del paziente.

Tendenzialmente, per tutte le forme di acne lieve vengono utilizzati prodotti a uso topico a base di antinfiammatori e cheratolitici, che sciolgono il tappo formato dall’eccessiva produzione di sebo e altri prodotti a base di acidi per la pelle.

La terapia locale di solito viene applicata due volte al giorno e può prevedere l’uso di una o più pomate, a seconda delle esigenze specifiche.

Esistono anche dei rimedi naturali che possono essere utili in casi di acne lieve. Per esempio, l’avena colloidale, oppure il tea tree oil, un olio essenziale dalle proprietà antibatteriche che aiuta a seccare i comedoni e a purificare la pelle dall’eccesso di sebo.

Nelle forme di acne più pesanti, in combinazione alle cure locali, possono essere utilizzati farmaci per uso orale, valutati adatti dal dermatologo. A volte, il trattamento dell’acne femminile, se associato a un disturbo di tipo ormonale, viene trattato con farmaci estroprogestinici e antiandrogeni.

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Come sconfiggere l’acne con il CBD

Diversi studi indicano che il CBD può essere un’ottima molecola per il trattamento dell’acne. È grazie alla sua interazione con il sistema endocannabinoide, che abbiamo illustrato in un altro paragrafo, che il CBD contrasta l’eccesso di sebo.

Oltre al limitare la produzione di sebo delle ghiandole sebacee, i prodotti a base di CBD possono essere in grado di riequilibrare lo squilibrio alla base della sovraproduzione lipidica.

L’utilizzo continuativo di CBD è in grado di ridurre sensibilmente la produzione di nuove cellule della pelle cariche di sebo. Favorisce dunque un ricambio cellulare di cellule della pelle sane.

Il cannabidiolo ha anche altre proprietà, che contribuiscono in modo positivo al trattamento dell’acne. In particolare, le proprietà antinfiammatorie, che leniscono il dolore e il prurito dei brufoli. E le proprietà antibatteriche, che arrestano la proliferazione di batteri e infezioni.

L’olio di CBD ad ampio spettro, inoltre, contiene anche un profilo terpenico, di solito altamente selezionato.

I terpeni sono delle molecole presenti sulle piante della cannabis sativa, che oltre a conferire alle piante il loro tipico aroma, hanno anche numerose proprietà terapeutiche. Contribuiscono a potenziare le proprietà antinfiammatorie e antibatteriche del CBD.

Tra i vari prodotti a base di CBD presenti sul mercato, l’olio di CBD è il migliore per trattare un disturbo cutaneo come l’acne. Può essere applicato direttamente nelle zone interessate, preferibilmente due volte al giorno.

Come forse saprete, l’olio di CBD può essere reperito in diverse concentrazioni. Noi, per esempio, lo proponiamo al 3, al 10 e al 24%.

Per un tipo di acne lieve, un olio di CBD al 3% dovrebbe essere sufficiente. Per casi più complessi si potrà optare per un 10 o un 24% a seconda della severità del disturbo.

È importante consultare il proprio dermatologo prima di iniziare a usare il CBD per la pelle. Potrà indicarci il dosaggio più corretto e prevedere eventuali spiacevoli interazioni con altre pomate o altri farmaci che stiamo utilizzando.

È fondamentale utilizzare il CBD con costanza, due volte al giorno per almeno due settimane, al fine di valutarne i reali effetti benefici.

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