Terpeni ed effetto Entourage: come interagiscono con il nostro corpo?
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Quando osserviamo una pianta di Cannabis una delle prime cose che ci colpisce è l’odore, e per questo dobbiamo ringraziare i Terpeni, i quali in proporzioni differenti, attribuiscono ad ogni pianta un profumo diverso.
I terpeni sono biomolecole prodotte da molte piante che costituiscono la componente principale delle loro resine e degli oli essenziali e che conferiscono a ognuna il proprio, caratteristico, odore. Esempi molto comuni di terpeni sono il geraniolo, il mentolo, il limonene o la canfora.
Al momento sono stati individuati, tra le varietà, più di 100 terpeni presenti nelle piante di cannabis e responsabili dei diversi aromi che è possibile apprezzare. Il terpene più abbondante nelle piante di Cannabis sativa è il mircene, comune anche nella verbena o nella citronella e utilizzato nell’industria dei profumi grazie al suo odore particolarmente gradevole. Il limonene, invece, è il secondo terpene per quantità presente nella cannabis ed è noto per il suo aroma di agrumi.
Fino a poco tempo fa il mondo della Scienza non si è molto concentrato sul mondo del Terpeni, le attenzioni era rivolte al CBD e al THC, oggi invece c’è grande interesse sul ruolo che i Terpeni svolgono in alcuni effetti prodotti dalla Cannabis.
Cos’è l’effetto entourage?
Fino a poco tempo fa, la ricerca scientifica si era soffermata a indagare esclusivamente le proprietà dei cannabinoidi della pianta (come il cannabidiolo, CBD), soffermandosi poco sul ruolo giocato dai suoi terpeni. Oggi, invece, sappiamo che l’interazione tra cannabinoidi e terpeni della Cannabis sativa dà luogo a quello che viene denominato effetto entourage: l’azione combinata dell’insieme di tutte le sostanze che compongono la cannabis.
L’effetto entourage può modificare in maniera significativa l’azione dei vari principi attivi della cannabis. Alcuni terpeni si legherebbero con i recettori CB1 e CB2 del sistema endocannabinoide, influenzando alcune funzioni del nostro organismo, altri modulerebbero la permeabilità delle cellule regolando, ad esempio, l’assorbimento del THC.
Terpeni e cannabinoidi: quali benefici?
Il mircene oltre a conferire alla pianta un profumo simile a quello dei chiodi di garofano, ha la capacità di aumentare la permeabilità cellulare e, di conseguenza, comportare un assorbimento dei cannabinoidi più rapido. Il limonene, invece, è stato ampiamente studiato dalla comunità scientifica, ed è impiegato in moltissimi ambiti. Fra questi, c’è l’ambito medico.
Nel 2014 uno studio pubblicato su Food Chemistry ha messo in luce come il limonene avesse spiccate proprietà antinfiammatorie. Inoltre, uno studio pubblicato nel 1999 dai ricercatori della University-Purdue University di Indianapolis, ha evidenziato alcune proprietà chemiopreventive del limonene, emerse dopo che il terpene era stato somministrato ad alcuni animali in laboratorio.
L’esempio più utilizzato per spiegare il concetto che sottintende l’effetto entourage è la vicenda legata allo sviluppo di un farmaco a base di cannabis per trattare la sclerosi multipla. Si tratta del Sativex, il nome del prodotto farmaceutico sviluppato dall’azienda britannica GW Pharmaceuticals. Il presidente dell’azienda, Geoffrey Guy, ha dichiarato in una intervista alla CNN che, dopo dieci anni di esperimenti e valutazioni, è apparso chiaro come l’estratto della pianta di cannabis nella sua interezza fosse più efficace nel ridurre il dolore e gli spasmi della sclerosi multipla, molto più dei suoi componenti somministrati singolarmente.
Ethan B. Russo, ricercatore presso la GW Pharmaceuticals, aveva pubblicato nel 2011 il risultato delle sue ricerche sull’interazione tra cannabinoidi e terpeni. La sua ricerca - uscita sulle pagine della autorevole rivista British Journal of Pharmacology - aveva dimostrato come i dati fino a quel momento indicassero come lo spettro completo delle sostanze della cannabis fossero in grado di rafforzarne e ampliarne le applicazioni cliniche.