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"Svapare fa male": quante volte lo hai sentito dire? La realtà è che proporre un liquido per sigaretta elettronica al cbd senza nicotina significa assicurare al consumatore un prodotto con cbd liquido di qualità, naturale e salutare.

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Quali sono gli effetti di un cbd liquido per lo svapo?

In questo articolo parleremo sia dei benefici del cbd, che degli effetti dello svapo, rispondendo alle domande più frequenti che ci vengono rivolte o che troviamo in rete, come quali siano gli effetti dell'utilizzo di CBD E-liquid, o se svapare fa male: domande che ci vengono rivolte molto di frequente, implicando una vasta gamma di risposte, viste e considerate le esigenze diverse di ogni persona e i diversi prodotti che si possono utilizzare.

Andiamo quindi a sviluppare l’argomento considerando tutti i vari aspetti che lo riguardano, punto per punto. Se invece sei interessato al focus principale dell’articolo, puoi saltare direttamente alla sezione dove parliamo degli effetti del CBD liquido per sigarette elettroniche.

 

Che cosa significa svapare?

Se andiamo a leggere sul dizionario, il termina “svapare” indica l’azione di fumare una sigaretta elettronica, che produce vapore acqueo anziché fumo.

Ma quando è nata questo pratica? Quando si è creato questo mercato?

Il termine «e-cigarette» è stato coniato nel 2003, mentre il 2014 è il momento in cui questa nuova “cultura” viene dichiarata “parola dell’anno” e ufficialmente riconosciuta grazie all’inserimento di diritto nel vocabolario Oxford.

Nel nostro paese, c’è stata una vera e propria ondata che ha coinvolto decine, centinaia di migliaia di fumatori prossimi al pentimento che si sono sentiti in dovere di provare la cosiddetta sigaretta elettronica, sia perché si prometteva come la soluzione definitiva per “iniziare a smettere di fumare”, ma anche e soprattutto per la sua provenienza da oltreoceano.

Sono stati migliaia i piccoli esercenti e gli imprenditori che hanno avviato attività legate alla commercializzazione di sigarette elettroniche, ribattezzate prontamente “dispositivi da vaping” per segnare una netta demarcazione rispetto alla sigaretta tradizionale e al suo retaggio di abitudine nociva e difficile da abbandonare. 


Svapare fa male, o svapare fa bene? 

 

Facciamo immediatamente chiarezza. 
Anche se “svapando” non si ha il fenomeno di combustione che avviene con la sigaretta, la nicotina in generale ha un effetto cancerogeno dato che può infiammare i bronchi e favorisce la neoangiogenesi, la formazione di nuovi vasi che aiuta la diffusione delle cellule maligne.

Nonostante ciò, la letteratura scientifica è oggi concorde nell’affermare che le sigarette elettroniche comportino una significativa riduzione del danno per i fumatori.

Uno studio pubblicato nel febbraio del 2017 sulla rivista Annals of Internal Medicine ha evidenziato che l'abbandono della sigaretta tradizionale a beneficio di quella elettronica permette di ridurre una buona parte delle sostanze cancerogene ancora presenti nel corpo.

Pro e contro, insomma, ma con una particolare raccomandazione per i non fumatori: se la sigaretta elettronica con nicotina può essere d’aiuto per chi vuole combattere la dipendenza, per chi non ha mai fumato le sigarette tradizionali potrebbe essere addirittura dannosa, provocando, di fatto, una successiva dipendenza.

A ciò si affiancano le sempre maggiori raccomandazioni a consumare un liquido per sigaretta elettronica certificato e che sia stato prodotto seguendo protocolli rigorosi.



Quali dispositivi e prodotti devo utilizzare?

La sigaretta elettronica è un dispositivo con cui si inala vapore aromatizzato. 

Le capsule di liquido che vengono “svapate” possono contenere una quantità variabile di nicotina. Di solito il livello di nicotina può essere regolato a piacimento. La sigaretta elettronica ha iniziato a diffondersi anche in Italia a partire dal 2006 e dieci anni più tardi, nel 2016, erano due milioni gli italiani che ne facevano uso, secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità.

Sul mercato se ne possono trovare decine e decine di varianti, così come si trovano tantissime proposte di liquidi per sigaretta elettronica, contenenti ovviamente anche nicotina.

Negli ultimi tempi, però, moltissime persone hanno preferito rinunciare anche alla nicotina, optando per e-liquid che contenessero altre sostanze come, ad esempio, il cannabidiolo (CBD).

Perché svapare nicotina quando si può assumere una sostanza - il cannabidiolo - ben più salutare?

 



Che cos’è il CBD?

Su questo sito potrete leggere decine e decine di articoli per conoscere il CBD da tutti i punti di vista, così come le forme in cui si può trovare.

IL CBD è uno degli oltre 100 Fitocannabinoidi finora identificati nella pianta, sicuramente il più conosciuto assieme al THC, a differenza del quale però non ha effetti psicoattivi. 

Al contrario, può addirittura aiutare a contrastarne gli effetti psicoattivi grazie alle sue proprietà ansiolitiche e antidepressive.

L’aspetto fondamentale per cui il CBD sta suscitando così tanto interesse e per cui si sta creando un grande mercato è quello terapeutico, per il quale viene già riconosciuto in diversi studi che lo vedono attore nel trattamento di numerose problematiche di salute.

 

Come agisce il CBD?

L'essere umano è dotato di un sistema endocannabinoide e il cannabidiolo (CBD) agisce indirettamente sui recettori di questo sistema. Il cannabidiolo (CBD) nello specifico non agisce su una particolare patologia: non si tratta di una "panacea" contro i mali ma di una sostanza "regolatrice" del nostro sistema endocannabinoide.

Il cannabidiolo (CBD) modula dei meccanismi che già sono esistenti e in atto nel nostro organismo. In sostanza, nel momento in cui si attua uno squilibrio o uno scompenso nel sistema endocannabinoide, la modulazione provveduta dal cannabidiolo (CBD) - che agisce, ad esempio, sul sistema immunitario o indirettamente su un processo infiammatorio - tende a ripristinare l'equilibrio originario. Il cannabidiolo (CBD) comporta una modulazione indiretta di una alterazione del sistema endocannabinoide umano provocata da patologie o traumi.


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Quali sono gli effetti del CBD assunto tramite sigaretta elettronica?

La modalità di assunzione tramite inalazione, rende molto più rapido e immediato l’assorbimento del CBD, che non passa attraverso la digestione ed è quindi efficace con dosaggi inferiori.

Nonostante le proprietà del CBD siano ad ampio spettro, nel caso specifico del cbd liquido troviamo una grande apprezzamento dei consumatori per l'assenza di nicotina e la possibilità di combatterne la dipendenza.

Per quanto invece siano più utilizzati altri prodotti a base di cbd come gli oli o i cristalli, c'è anche una parte di consumatori che svapa eliquid al cbd con un approccio più terapeutico per fruire dei suoi effetti ansiolitici e antidepressivi da una parte, a i suoi effetti analgesici e antinfiammatori dall’altra, come andremo a descrivere in seguito.

 

CBD contro la dipendenza da nicotina

La sigaretta elettronica permette di conservare la gestualità tipica del fumare una sigaretta, senza che ci sia combustione. 

La gamma di liquidi da svapare come abbiamo già detto sopra è molto ampia e negli ultimi tempi sono saliti alla ribalta gli eliquid a base di cannabidiolo (CBD).

Gli eliquid sono le più classiche “ricariche” per sigarette elettroniche, con il vantaggio di non contenere alcuna traccia di nicotina rendendo comunque la sensazione di fumare. 

Parliamo quindi di una sigaretta elettronica senza nicotina, che offre i benefici degli effetti muscolo-rilassanti e ansiolitici del CBD uniti ad un dispositivo che surroga la gestualità e l’abitudine di chi è abituato a fumare: una valida alternativa per sostituire gradualmente prodotti a base di nicotina.

 

Gli effetti ansiolitici e antidepressivi del CBD

Facendo un discorso più generale sul cbd, prescindendo dalla sua modalità di consumo, vediamo che questi suoi effetti lo rendono  sempre più utilizzato dalle persone per la sua capacità di placare uno stato d’ansia o di stress.

Molti consumatori trovano quindi un rimedio efficace per prevenire o controllare, attacchi di panico, ansia sociale o disturbi da stress post-traumatico.

 

Riduzione dell'ansia

Il contrasto o riduzione dell’ansia è una delle qualità di questa importante molecola estratta dalla Cannabis che sembra trovare conferma nella Scienza.

Lo Studio – Un team di ricerca dell’Università di San Paolo, Brasile, ha analizzato gli effetti del CBD su un gruppo di persone affette da ansia.

La ricerca si è sviluppata dividendo i pazienti in gruppi, ebbene coloro che hanno assunto CBD hanno registrato un netto calo dello stato ansioso.

Secondo lo Studio, i flussi sanguigni nel cervello delle persone che soffrivano di ansia erano consistenti riducendosi poi dopo l’assunzione del cannabidiolo.

 

Ridurre l'insonnia

Indirettamente legato a queste problematiche, c’è anche l’utilizzo del CBD per l’insonnia: diversi studi (che potete trovare qui ) hanno analizzato come la cannabis e nello specifico il CBD siano efficaci nel modulare e stabilizzare il sonno nei topi.

 

CBD e Disturbo da Stress post-traumatico

Uno dei sintomi che caratterizzano il DSPT è la percezione della minaccia, il ricordo legato al momento traumatico difficile da elaborare.

L’analisi condotta dal dipartimento di Farmacologia della Scuola di medicina dell’Università di San Paolo, pubblicata nel Novembre del 2012 ha messo in luce come il Cannabidiolo faciliti la neurotrasmissione del recettore 5HT1A del cervello, comportando nel lungo periodo una riduzione dell’ansia associata ad una sensazione di percepita minaccia.

Il recettore 5HT1A agisce, infatti, nell’ambito di alcune funzioni tra le quali “dipendenza, ansia, appetito, pressione sanguigna, funzione cardiovascolare, impulsività, memoria, nausea, nocicezione, dilatazione delle pupille, respirazione, comportamento sessuale, sonno, socievolezza, termoregolazione”.

 

Gli effetti analgesici e antinfiammatori del CBD

La seconda grande area di interesse riguarda gli effetti del CBD nel contrastare il dolore, grazie all’azione inibitoria dei cannabinoidi sulla trasmissione neuronale.

 

Gli ambiti di utilizzo con questo obiettivo sono diversi, c’è chi utilizza prodotti a base di cannabidiolo per alleviare un dolore di tipo cronico, o quello temporalmente delimitato avvertito nelle fasi post operatorie dopo avere subito un intervento chirurgico.

Sono stati dimostrate abbondantemente le proprietà antinfiammatorie e miorilassanti del CBD, al punto che viene utilizzato anche nel caso di pazienti affetti da sclerosi multipla con l’obiettivo di limitare e mitigare la frequenza e intensità degli spasmi muscolari.

Il campo comunque su cui si è concentrata l’attenzione degli studi e il consumo da parte degli utenti riguarda l’efficacia della cannabis nel trattamento del dolore cronico, e di alcuni casi specifici:

 

Fibromialgia

La fibromialgia è una malattia che colpisce l’apparato muscolo-scheletrico e causa affaticamento, alterazioni d’umore e perdita della memoria.

Nel corso degli ultimi anni è emerso come alla base dei sintomi che caratterizzano la fibromialgia ci possa essere una deficienza del Sistema Endocannabinoide presente all'interno del nostro organismo, sia per quanto riguarda il dolore, che eventuali problemi di ansia ed insonnia ad essa correlati, cui si aggiungono anche diverse esperienze di consumatori che riportano un miglioramento della loro condizione grazie all’utilizzo del CBD.

 

Dolori mestruali

Uno degli ambiti di utilizzo più interessanti – emerso solo negli ultimi tempi – è quello per combattere il dolore dovuto dal ciclo mestruale e, in certi casi, il dolore acuto provocato dall’endometriosi.

Per molte donne il dolore avvertito è tale da essere invalidante e in molte hanno scelto di assumere rimedi che non comportano effetti collaterali come i prodotti a base di CBD.

L’assunzione di CBD permette anche di alleviare effetti correlati come I dolori alla schiena, o le alterazioni di umore grazie alle sue proprietà anti-ansiolitiche permette di controllare le alterazioni di umore.

 

Emicranie

L’emicrania è un disturbo estremamente complesso, con un grande numero di fattori scatenanti diversi e che può manifestarsi in molte forme, che colpisce un numero veramente ampio di persone.

Un terzo delle persone che ne soffrono sperimenta quella che viene definita aura: un disturbo visivo e sensoriale che si prova in procinto di un forte mal di testa.

In genere viene trattata con analgesici – come il paracetamolo o l’ibuprofene – e, nei casi più accentuati, si ricorre a un antiemetico per stemperare la sensazione di nausea che deriva da un forte attacco di mal di testa.

In questo articolo riportiamo uno dei casi più eclatanti di trattamento dell’emicrania con CBD riportato dai nostri consumatori.

In questo studio invece troviamo i risultati di trattamento con cannabis terapeutica sottoposto a diversi pazienti, che durante diverse visite di controllo hanno riportato come il numero di attacchi di emicrania mensili fosse sceso da 10,4 a 4,6.



CBD ed effetti collaterali o controindicazioni

Il rapporto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) pubblicato nel 2018 ha evidenziato come non ci siano significativi effetti rischiosi per la salute umana ma, piuttosto, diverse applicazioni mediche del CBD.

Secondo il rapporto dell’OMS il cannabidiolo ha un buon profilo di sicurezza ed è ben tollerato dagli esseri umani e dagli animali. Inoltre, sempre secondo il report, il CBD non ha alcun effetto psicoattivo, non induce dipendenza fisica e non è associato ad alcun effetto negativo sulla salute pubblica.

Nonostante le rassicurazioni pubblicate sia dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e da una revisione stilata dai ricercatori della Harvard Medical School, alcuni studi presentati negli ultimi anni hanno anche indicato alcuni possibili effetti collaterali.

Essi possono essere variabili: da una leggere secchezza delle fauci alla sonnolenza.

Il cannabidiolo ha, in genere, un profilo di sicurezza ottimo e confermato anche delle più recenti revisioni degli studi condotti. Ogni persona, però, deve compiere una scelta responsabile per prevenire in ogni caso qualsiasi effetto collaterale. Negli studi che sono stati presi in considerazione, molto spesso i ricercatori hanno somministrato ai partecipanti volontari delle dosi di cannabidiolo estremamente alte e che mai e poi mai verrebbero prese normalmente.

Dopo questa panoramica sul mondo dello svapo e sugli effetti e interazioni del cannabidiolo, andiamo a parlare di prodotti per lo svapo a base di CBD, di come riconocerne la qualità e di come utilizzarli



Che prodotto scegliere per svapare cbd liquido?

Il primo elemento da prendere in considerazione è il prodotto stesso.

L’assenza totale di nicotina è uno dei punti fermi del liquido per sigaretta elettronica al cbd di Enecta.

Per quanto riguarda il cbd liquido, Enecta propone Ambrosia, un e-liquid al CBD senza nicotina disponibile con tre diverse concentrazioni di CBD: 50, 200 e 400 mg.

Enecta si occupa dei propri prodotti sin dalla fase iniziale, dalla coltivazione delle piante di Canapa fino all’estrazione e alla realizzazione finale dei propri cbd eliquid eseguendo scrupolosamente rigidi controlli. 

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Quale concentrazione di CBD scegliere?

La concentrazione di CBD nel liquido fa la differenza e quindi entra in gioco la soggettività dell’utente.

Quale concentrazione scegliere? La più bassa? La più alta? Optiamo per la concentrazione media? Il primo elemento di selezione è senza dubbio la frequenza con cui si svapa cbd e-liquid durante la giornata.

La soggettività è da tenere in considerazione sia per chi opta per un eliquid al CBD, sia per chi preferisce adoperare i cristalli di CBD Enecta.

 

Quanto svapare?

Molti assidui svapatori amano consumare il cannabidiolo con una certa frequenza nel corso della giornata. Il CBD non ha particolari effetti collaterali, come ricordato anche in un documento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Tuttavia è sempre bene tenere in considerazione sia quanto una persona è abituata ad assumere cannabidiolo, che il motivo per cui lo assume.

Rimanendo nel territorio dell’utilizzo personale, altre persone - a differenza degli svapatori assidui - apprezzano maggiormente un quantitativo di CBD più alto, dal momento che utilizzano il vaporizzatore in un momento specifico, piuttosto che diluire il quantitativo durante la giornata.

Nel caso dei cristalli di CBD, è sufficiente una quantitativo grande come un chicco di riso per ottenere un buon risultato: ovvero la comparsa degli effetti desiderati dalla persona - l’attenuazione di uno stato d’ansia, ad esempio - e un notevole numero di svapate nel tempo.

 

Ambrosia, un CBD liquido di qualità

Perchè possiamo mettere la mano sul fuoco quando parliamo di qualità?

Perchè le piante di canapa utilizzate da Enecta provengono da coltivazioni che seguono scrupolosamente i protocolli GACP. Le piante vengono raccolte nel campo rispettando il loro tempo naturale di maturazione e crescita. Una volta raccolta, la pianta viene sottoposta, in un tempo variabile tra le poche ore e la mezza giornata, all'immediata lavorazione o stabilizzazione.

Le normative GACP tengono conto di ogni minimo dettaglio e descrivono le pratiche da seguire anche durante il lavaggio o l'essicazione delle piante. Le norme GACP certificano, inoltre, che il prodotto è stato coltivato senza mai entrare in contatto con metalli pesanti o altri agenti inquinanti, sia in fase di semina, coltivazione e raccolta, che in fase di stoccaggio.

Una delle basi indicate dalle pratiche GMP è proprio quella di utilizzare solo materie prime monitorate e seguite secondo le indicazioni fornite dalle buone pratiche GACP.

La filiera di Enecta fin dall'inizio prevede la produzione del principio attivo cannabidiolo destinato all'utilizzo a livello farmaceutico. 

I CBD eliquid della linea Ambrosia sono ultra monitorati e corredati da un "pedigree" di analisi e test che possono informare in maniera esaustiva il cliente sul suo livello di purezza e sulla totale assenza di qualsiasi altra sostanza.

 

 

Scopri i cristalli, un'alternativa al liquido per sigaretta elettronica al CBD

Oltre al liquido al cbd per sigarette elettroniche, c’è un altro modo efficace per vaporizzare il CBD, ovvero l’utilizzo dei cristalli: la molecola pura di CBD estratta tramite un processo rigoroso e controllato in ogni sua fase.

Bisogna prestare particolare attenzione alla scelta del vaporizzatore, optando per uno strumento che possa contenere anche sostanze liquide. Il perché è presto spiegato. I cristalli di CBD, una volta raggiunta la temperatura di 160/180° assumono la consistenza di un olio.

I cristalli di cannabidiolo, infatti, si sciolgono: esattamente come lo zucchero esposto a una temperatura elevata. Il metodo di assunzione tramite la vaporizzazione dei cristalli è quello che presenta un’azione più immediata, in quanto, assorbito dai polmoni, il principio attivo bypassa la digestione e viene assimilato in maniera istantanea.

La vaporizzazione dei cristalli una delle modalità più indicate quando si desidera che il cannabidiolo (CBD) agisca in brevissimo tempo, come nel caso, ad esempio, di un dolore muscolare.

Con i cristalli di CBD si ha la sicurezza di assumere il principio attivo puro e si evita qualsiasi possibile altra interazione inscenata dalle altre componenti della pianta di canapa come, ad esempio, un altro cannabinoide oppure un terpene.

L'utilizzo dei cristalli è sicuramente più mirato. Uno dei vantaggi garantiti dallo svapare CBD sotto forma di cristalli puri è la possibilità di dosare con facilità la quantità esatta di principio attivo che si assume.

Le confezioni di cristalli di CBD Enecta sono dotate sempre di un cucchiaino dosatore che presenta un indicatore di misurazione della quantità sulla sua superficie. In questo modo, i cristalli di CBD, possono essere dosati con precisione per avere la certezza di conoscere la quantità esatta di prodotto utilizzato.

I cristalli di CBD Enecta sono disponibili in confezioni da 500 mg, sono puri al 99% e sono prodotti nel rispetto dei più alti standard di qualità, a partire dalla materia prima: piante di cannabis coltivate in Italia senza pesticidi.

 

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Conclusioni

Uno dei suggerimenti più classici per chi si appresta per la prima volta a svapare CBD è di optare per la concentrazione più bassa e, man mano, regolare la quantità di prodotto in base agli effetti riscontrati, alle esigenze personali e agli obiettivi desiderati.

Proprio quest’ultimo punto è quello fondamentale da tenere in considerazione. Molte persone, infatti, non svapano CBD solo per abbandonare una volta per tutte la pessima abitudine al fumo di sigaretta.

C’è chi, infatti, assume il cannabidiolo per motivi che spesso hanno a che fare con la salute personale, sia fisica che mentale. Uno stato di forte stress, un dolore cronico dovuto all’artrosi, un fastidio ricorrente causato in precedenza da un trauma: sono tutte condizioni che richiedono un utilizzo mirato e consapevole di un prodotto che contiene cannabidiolo, anche nel caso di chi lo svapa.

 

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