CBD: effetti sul cuore e sul sistema cardiovascolare
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Diversi studi hanno evidenziato che il CBD interagisce con il sistema endocannabinoide, riuscendo così a modulare positivamente alcuni processi cognitivi, come la memoria e la capacità di concentrazione.
Viviamo nell'epoca del digitale. La difficoltà a restare concentrati e esercitare la memoria è diventata una sfida sempre più comune. L'abbondanza di stimoli visivi e sonori che riceviamo costantemente navigando sui diversi social a cui siamo iscritti tende ad abbassare la nostra attenzione e a minare le nostre capacità cognitive.
La prime funzioni cognitive che risentono dell'abbuffata digitale sono proprio la memoria e la concentrazione. Passare velocemente da uno stimolo a un altro infatti, o abituarci a fruire di informazioni sempre più micro e in formato ridotto, può minare la capacità di concentrazione su compiti specifici e può avere un impatto negativo sulla nostra capacità di memorizzare e richiamare informazioni.
La costante pressione per multitasking e la mancanza di momenti di approfondimento alla vecchia maniera o semplicemente di riflessione possono compromettere a lungo andare la nostra abilità di mantenere informazioni importanti nella nostra memoria a lungo termine.
Ma è una questione di scelte, di esercizio e di abitudini.
Mentre il mondo va veloce, dobbiamo avere la capacità di fermarci, riconoscere se i nostri processi di memoria e concentrazione hanno bisogno di essere "oleati" e prendercene cura, con strategie e pratiche che aiutano a favorire l'esercizio della concentrazione e della memoria, come per esempio la mindfulness, la gestione dello stress, l'esercizio fisico regolare e il riposo adeguato.
Innanzitutto l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato un report sul profilo di sicurezza della cannabis, con cui ha fatto il punto dell’attuale stato della ricerca scientifica in materia. Secondo il report, in generale il CBD comporta un rischio per la salute prossimo allo zero e una serie di benefici sempre più riconosciuti dalla medicina.
Il CBD può interferire con alcuni processi cognitivi come la memoria e la capacità di concentrazione, grazie alla sua interazione con determinati recettori presenti all'interno del sistema endocannabinoide.
Secondo uno studio su cannabis e memoria, il cannabidiolo (CBD) è una molecola che ha un potenziale significativo nel funzionamento della memoria soprattutto in condizioni di paura. In particolare lo studio suggerisce che quando il CBD è stato somministrato dopo un'esperienza spaventosa, ha in qualche modo ostacolato il processo di consolidamento della memoria legata a quel momento di paura, aiutando quindi a limitare il ricordo negativo dell'evento traumatico e a prevenire la formazione di ricordi spaventosi. Questo meccanismo rende il cannabidiolo particolarmente utile a chi soffre di disturbo post traumatico da stress ma suggerisce anche che sia in grado di influenzare positivamente la memoria.
Un altro studio ha indagato gli effetti del CBD sulla memoria episodica verbale in 39 giovani soggetti sani. Dopo aver imparato 15 nomi, i partecipanti hanno ricevuto una volta una singola dose di cannabidiolo e una di placebo. Durante il test, il cannabidiolo ha migliorato le prestazioni della memoria episodica verbale senza alcun impatto negativo sulle funzioni cognitive di base.
Nel 2016, un’equipe della Society for the Study for the Addiction ha presentato i risultati – particolarmente interessanti – di uno studio che ha voluto indagare esplicitamente come il CBD possa esercitare un’azione sulle capacità di memorizzare ed elaborare un ricordo.
Nel caso specifico, il CBD è stato in grado di attenuare il senso di “gratificazione” generato da sostanze che causano una dipendenza, grazie a un’azione sulla memoria contestuale: la capacità di ricordare la fonte e le circostanze di uno specifico evento.
Lo studio ha spinto altri gruppi di ricerca a investigare le potenzialità del CBD come possibile terapia per indebolire le memorie contestuali associate all’abuso di droghe.
La ricerca medica sugli esseri umani è, per forza di cose, molto più complessa e al momento i primi, incoraggianti, risultati necessitano di maggiori conferme sul potenziale benefico del CBD nella lotta contro le dipendenze.
I benefici del CBD sulla memoria riguardano anche la sfera delle malattie neurodegenerative che colpiscono in particolare le persone anziane.
Già nel 2016, i ricercatori del Salk Institute di San Diego, California, hanno pubblicato i risultati di una indagine condotta con il National Institute of Health, l’agenzia del Ministero della Salute, e della Alzheimer Association, sui meccanismi di azione della cannabis, in particolare del Tetraidrocannabinolo (THC) sulla malattia di Alzheimer.
La sindrome di Alzheimer provoca la produzione di alti livelli di beta amiloide da parte delle cellule nervose. Il beta amiloide è il responsabile delle “placche” cerebrali che rappresentano il segno distintivo della malattia.
I ricercatori hanno notato come il THC avesse ridotto nettamente la quantità di proteina beta amiloide e contribuito a ridurre l’infiammazione delle cellule. Risultati come quest’ultimo hanno fatto sì che il potenziale di CBD e THC per la lotta alle malattie neurodegenerative guadagnasse sempre più l’attenzione della comunità scientifica.
Mentre nel 2017, uno studio sul cannabidiolo ne conferma il profilo di sicurezza, sfatando ogni dubbio sulla possibilità che il CBD causasse un qualsiasi danno cerebrale, un’analisi pubblicata sul British Journal of Psychiatry sottolinea come un uso prolungato di cannabis contenente THC, potrebbe avere alcune conseguenze sui ricordi ma non è ancora possibile capire se si tratti di una conseguenza irreversibile o dettata dall’età in cui si è cominciato ad assumere cannabis.
Lo stesso studio ha sottolineato però come il CBD possa essere in grado di prevenire i potenziali danni alla memoria episodica causati proprio dal THC.
Il CBD può migliorare indirettamente la capacità di concentrazione aiutando a ridurre sensibilmente i livelli di ansia e stress, che influiscono negativamente sulle prestazioni cognitive, incidendo particolarmente sulla capacità di rimanere concentrati. Le sue proprietà antinfiammatorie e neuroprotettive inoltre, possono avere un'influenza positiva sulle funzioni cerebrali associate alla concentrazione e al mantenimento della soglia dell'attenzione.
Anche una buona qualità del sonno è tra i requisiti fondamentali per il benessere delle prestazioni cognitive e il CBD è noto per migliorare la qualità del sonno e favorire l'addormentamento.
Uno stile di vita che punta alla riduzione dello stress e un buon riposo notturno si traducono in una maggiore capacità concentrazione durante il giorno e in una maggiore elasticità e plasticità neuronale.
Il miglior prodotto al CBD per favorire memoria e concentrazione dovrebbe contenere una percentuale di CBD tra il 5 e il 15% ed essere un prodotto pensato per aiutare a mitigare ansia, stress e disturbi dell'umore.
Il CBD può essere utile per:
Se hai problemi persistenti di memoria o concentrazione che interferiscono significativamente con la tua vita quotidiana, non esitare a consultare un medico o uno specialista per valutare la situazione.
Se invece riconosci che si tratta di distrazione e cattive abitudini, prova a seguire questi consigli:
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