🚚 SPEDIZIONE GRATUITA A PARTIRE DA 29,90 € 🚚

Coltivazione Canapa, quanto manca alla semina del terreno?

    INDICE

Non manca molto alla semina della Canapa che fra tre mesi, dipende molto dai territori, comincerà ad essere lavorata in vista del raccolto 2018.
 
Il Ciclo di coltura della Canapa, dalla semina fino al raccolto, è un periodo di tempo piuttosto breve che varia dai 100 ai 130 giorni, a seguire cercheremo di fornire informazioni tra le domande maggiormente diffuse tra gli utenti sull'esperienza condotte negli ultimi anni.
 
Preparazione del campo e semina

La Canapa cresce in diverse tipologie di terreni ma predilige quelli di medio impasto, profondi, freschi, non compattati, senza ristagno e ricchi di sostanza organica. Il letto di semina dev’essere ben preparato, procedendo, in genere alle seguenti operazioni:

  • Aratura a circa 20-40 cm a seconda della natura dei terreni
  • Erpicatura (facoltativa)
  • Fresatura
  • Diserbo pre-semina (facoltativo)

 
Concimazione

La coltura della Canapa veniva un tempo letamata ed ancora oggi la concimazione organica sarebbe di gran lunga preferibile perché, oltre ad apportare nutrienti nel suolo, migliora anche la struttura del terreno, evitando quindi l’asfissia radicale e permettendo alla radice fittonante della canapa di lavorare al meglio. Comunque, in termini di apporto chimico, alla canapa occorre il seguente contenuto:

  • 100 kg/ha di N (azoto)
  • 50-70 kg/ha di P2O5
  • 50 kg/ha di K2O

 

La coltura è sensibile alla disponibilità di azoto e normalmente le colture scarsamente dotate si presentano ingiallite, con accrescimento stentato e disomogenee. Eccessi di azoto sono tuttavia negativi in quanto diminuiscono la quantità di fibra prodotta, aumentano la mortalità per effetto di un più intenso auto-diradamento ed accrescono le probabilità che la coltura si alletti in condizioni di forte vento.

Quando si semina?

Tradizionalmente negli ambienti della pianura Padana la semina veniva effettuata alla fine dell’inverno (19 marzo, San Giuseppe).

La temperatura minima di germinazione, 1°C, permette tuttavia di anticipare l’epoca di semina anche alla fine del mese di febbraio. Una emergenza rapida ed omogenea è garantita da una temperatura del terreno prossima ai 10°C.

La densità di semina è particolarmente importante per poter ottenere una buona emergenza favorire lo sviluppo dello stelo della pianta e controllare le infestanti.

Sono sufficienti quindi 40-50 kg per ottenere una buona emergenza, steli di ottima qualità con un buon contenuto in fibra e buona produzione di seme.

 

 

 

Operazioni di Semina 

  • Profondità: 2/3 cm
  • Interfila: 15-25 cm
  • Distanza del seme sulla fila: 5-8 cm

Vengono normalmente impiegate seminatrici meccaniche, da grano, o seminatrici pneumatiche.
 
 
Come fare a scegliere la varietà che più possa rispondere ad una specifica finalità di produzione ed a particolari caratteristiche dei territori?

Le caratteristiche che determinano la scelta varietale sono soprattutto in funzione del tipo di produzione prevista e della qualità richiesta.

Quando il prodotto principale è la paglia, quindi la fibra ed il canapulo, allora è utile avere un importante biomassa e/o alto contenuto in fibra; le varietà dioiche sono allora più adatte.
 
Qualora si intenda invece produrre prevalentemente seme, sono da preferire le varietà monoiche, in cui tutte le piante portano seme, mentre le dioiche hanno un’alta percentuale di maschi improduttivi (40-45%). Inoltre le varietà monoiche hanno uno sviluppo limitato in altezza, che facilita le operazioni di trebbiatura meccanica.
 
 
Da dove viene il seme che andiamo a mettere in campo?

Le sementi da riproduzione provengono da coltivazioni specializzate, che devono garantire un alto grado di germinabilità, non inferiore all’80°, e la conformità della maggioranza delle piante alle caratteristiche specifiche della varietà dichiarata in etichetta.

Il produttore infatti deve far controllare in Italia le colture ed il raccolto dal Centro di sperimentazione e certificazione delle sementi (CRA-SCS) , o da organismi analoghi all’estero, che rilasciano le etichette da apporre sulle confezioni in vendita.

Non è quindi consentito riutilizzare le sementi ottenute da una coltivazione qualsiasi, per la semina dell’anno successivo, sia per motivi agronomici, la rispondenza delle coltivazioni ai caratteri genetici previsti, sia legali, come vedremo in seguito
 

Che seme si può e/o si deve utilizzare?

Si può e si deve utilizzare quindi solo semente delle varietà ammesse alla coltivazione, quelle che sono state controllate nel tempo ed hanno un contenuto di THC inferiore allo 0,2 %.

Nella dichiarazione di semina che ogni agricoltore consegna alle autorità di PS viene indicata la varietà coltivata ed ogni stato della UE in cui si coltiva canapa fa effettuare controlli a campione per monitorare la rispondenza delle varietà a questa caratteristica.

Ad oggi, ad esempio, risulta che le varietà ammesse alla coltivazione in Germania hanno subito una limitazione, proprio a causa di controlli effettuati su una varietà polacca – Bialobrzeskie – ed una italiana – Carmagnola, che hanno ecceduto il limite consentito per due anni consecutivi. A parte le limitazioni imposte dalle normative, ci sono limiti oggettivi alla disponibilità di semente certificata.

Contenuti a cura dell’associazione Toscanapa

Se hai trovato interessante questo articolo metti Mi piace alla Pagina Facebook Enecta e sarai sempre aggiornato sulle notizie e le novità che riguardano il mondo della Cannabis e del CBD!

 

CTA Guida CBD banner OLIO