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    INDICE

Il CBD (Cannabidiolo) è uno dei più importanti cannabinoidi presenti nella pianta di Cannabis. Una molecola dalle straordinarie proprietà di cui analizzeremo le principali aree terapeutiche in cui si dimostra particolarmente efficace.

CBD e Dolore cronico

Uno studio condotto dall’Università Ben Gurion evidenzia come la Cannabis possa ridurre significativamente il dolore cronico in pazienti over 65 anni senza effetti collaterali pericolosi.
 
Victor Novack, professore di medicina presso l’Università Ben Gurion e capo del Cannabis Clinical Research Institute del Soroka University Medical Center, ha monitorato pazienti dai 65 anni in su per circa sei mesi riscontrando come la Cannabis aiuti ad alleviare significativamente il dolore con un conseguente miglioramento della qualità della vita.
 
Nello studio citato, i ricercatori hanno scoperto che dopo sei mesi dal trattamento con la Cannabis Terapeutica, oltre il 18% dei pazienti ha smesso di assumere medicinali come analgesici, oppioidi o ne ha ridotto drasticamente il dosaggio.
 
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CBD e Cancro

Quando parliamo dell’efficacia del CBD in patologie come il Cancro è importante sottolineare come i risultati finora ottenuti dalla Scienza sono incoraggianti ma non definitivi, è ancora molta la strada da percorrere.

Tuttavia in alcuni Studi preclinici sia il THC che il CBD hanno dimostrato avere caratteristiche antitumorali, in particolare quando la malattia si present al cervello, seno, pancreas, fegato e prostata.

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I Cannabinoidi attivano i recettori CB1 e CB2 presenti nelle cellule malate e da lì inizia un articolato processo intracellulare che porterebbe alla morte delle cellule.

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Per approfondire l'argomento leggi l’intervista che abbiamo realizzato con il Dottor Massimo Nabissi, clicca Qui!
 

 

CBD e Sclerosi Multipla

Il Cannabidiolo nella Sclerosi Multipla si dimostra efficace, contribuendo a ridurre gli spasmi muscolari, riduzione del dolore, regolarizzazione del sonno nonché la capacità di arginare i problemi di incontinenza.

La Sclerosi Multipla è una degenerazione del sistema nervoso che progressivamente può portare alla perdita dell’abilità motoria, indebolimento del sistema muscolare, dolore cronico, spasticità, disturbo del sonno, problemi al sistema urinario.

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In Italia, nel rapporto aggiornato al 2017, l’AISM, l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla ha chiesto l’uniformità sul territorio nazionale sulla prescrizione, erogazione e dispensazione dei prodotti cannabinoidi per uso terapeutico sia nell’area ospedaliera che nell’area della cura domiciliare.
 
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CBD e Psoriasi


La Psoriasi è un’infiammazione cronica della pelle, non contagiosa e non infettiva. Solitamente la psoriasi si presenta con un’area di eritema caratterizzata da rossore con squame di colore bianco provocate da anormale ispessimento dello strato corneo.

Le zone del corpo generalmente più colpite sono gomiti, ginocchia, mani, coccige, cuoio capelluto, piedi.

 

Quali sono le cause?

Le cause posso legarsi a fattori di tipo genetico o fattori ambientali di carattere emotivo, fisico, causata in taluni casi anche dai farmaci.

Uno stile di vita caratterizzato da fumo, alcool, obesità, stress e alimentazione scorretta sicuramente favorisce la psoriasi. Le persone con elevato indice di Massa Corporea hanno un maggior rischio di svilupparla.

La testimonianza raccolta da Enecta dimostra come il CBD possa essere efficace nella cura della Psoriasi, Clicca Qui!

 

 

CBD e Malattia cronica intestinale

Il morbo di Crohn è una malattia infiammatoria cronica dell’intestino che può colpire qualsiasi parte del tratto gastrointestinale.

 

Quali sono i sintomi?

I sintomi principali possono essere dolori addominali, diarrea, vomito, perdita di peso, stanchezza, mancanza di concentrazione fino ad infiammazione degli occhi.


Come agisce la Cannabis nella malattia di Crohn?

Il tratto gastrointestinale in tutto il suo percorso contiene i recettori CB1 e CB2, la cui concentrazione può variare a seconda della patologia che interessa l’intestino.

Lo studio che citiamo ha dimostrato come i cannabinoidi possano agire tramite il recettore CB2, con l’obiettivo di ridurre l’infiammazione, da qui l’ipotesi del team scientifico sulla possibilità che la Cannabis possa essere utile nel contrastare malattie infiammatorie dell’intestino come appunto il morbo di Crohn.
 

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