Il 30 ottobre 2021 si è conclusa la prima edizione del primo percorso di formazione sulla filiera della canapa. Il progetto, nato dalla collaborazione tra Enecta e Baumhaus, si chiama Reezo Academy e ha avuto come protagonisti 27 giovani ragazz* tra i 18 e i 30 anni.
Il percorso offre a giovani che stanno costruendo il proprio futuro, una visione consapevole della sinergia che può innescarsi tra nuovi modelli produttivi e sostenibilità ambientale, a partire dalla canapa, una pianta sostenibile e allo stesso tempo al centro di un mercato in grande espansione.
Oltre alla qualità della proposta formativa e alla gratuità del percorso, il grande punto di forza di questo progetto innovativo è che mentre la prima edizione finiva, si era già all’opera per organizzare la seconda, prevista per il 2022.
L’obiettivo è costruire un percorso seriale, che possa diventare nel tempo una realtà consolidata e coinvolgere sempre più persone in cerca di un futuro diverso.
Per entrare nel cuore di Reezo e avere sia delle anticipazioni sui programmi futuri che un resoconto dell’esperienza appena conclusa, abbiamo fatto qualche domanda a Christian Morabito, responsabile CSR per Enecta e Luca Padova, coordinatore del progetto per Baumhaus.
Christian, secondo te possiamo dire che se in Italia esiste finalmente un corso di formazione professionale sulla filiera della canapa è grazie a voi? O esistono altri pionieri?
C: Innanzitutto non possiamo parlare di corso professionale, non avendo in questa edizione pilota un ente accreditato come partner. Se parliamo di un percorso di formazione, direi proprio di sì. Reezo è un unicum. Non esistono esperienze comparabili rivolte allo stesso target oppure a professionisti o a livello accademico.
Puoi raccontarci un po’ qual è il progetto dietro Reezo Academy. Si tratta di un progetto seriale? Come si svilupperà in futuro?
C: L’idea dietro Reezo è quella di contribuire a dare un’opportunità di sviluppo personale e lavorativo ai giovani. Come sappiamo il nostro paese soffre di livelli di disoccupazione giovanile molto alti, così come è alto il numero di ragazzi che abbandona gli studi precocemente. Dinamiche peggiorate con la pandemia COVID-19. Questo percorso ha lo scopo di attirare e attivare ragazzi in percorsi di formazione e di possibile lavoro futuro, grazie a, e con la, canapa. L’idea è quella di trasformare Reezo in un’esperienza permanente, da ripetere annualmente, estendendo il percorso anche a professionisti che vogliono fare percorso di re-skilling.
Luca, di che cosa hanno bisogno secondo te le nuove generazioni? Quali sono le loro aspirazioni?
L: Credo che le nuove generazioni abbiano innanzitutto bisogno di fiducia. E di opportunità formative, economiche, organizzative e culturali per costruirsi il proprio futuro. Non so quali possano essere le loro aspirazioni, sicuramente le più diverse tra loro, anche in base al contesto sociale, economico e culturale da cui ogni ragazza o ragazzo proviene. In ogni caso credo sia necessario entrare in contatto e in confronto critico con le aspirazioni dei/delle più giovani, soprattutto con chi proviene da situazioni di fragilità socioeconomica, e trovare un modo per realizzarle.
In che modo credi che Reezo Academy abbia intercettato e possa intercettare queste aspirazioni?
L: Credo che Reezo abbia innanzitutto attivato una comunità di ragazzi e ragazze da tutta Italia che riconosce la canapa come la pianta del futuro e che vorrebbe partire da questa pianta per costruire il proprio percorso professionale. Credo che i punti di forza di Reezo siano stati l’essere gratuito, l’aver toccato aspetti diversi della pianta e l’aver combinato alle lezioni frontali un project work in cui i/le partecipanti erano protagonist*.
Qual è stato il feedback dei ragazzi che hanno partecipato a questa prima edizione e come sono stati i project work?
L: Proprio in questi giorni stiamo costruendo un questionario strutturato che invieremo a breve a tutto il gruppo di partecipanti per rilevare in dettaglio il loro punto di vista su questa prima edizione. Però, ecco, in generale possiamo anticipare che il loro feedback è stato molto positivo. Sicuramente se avessimo potuto fare più attività in presenza sarebbe stato meglio. I project work sono stati molto interessanti: hanno lavorato in due gruppi, dedicandosi da una parte a un’idea di fitorisanamento dei terreni inquinati basato sulla cannabis e le sue proprietà e dall’altra alla progettazione di un eco-villaggio sostenibile dove tutto (servizi, materiali, attività) ruotava attorno alla canapa.
Christian, puoi dirci che cosa state preparando per la seconda edizione di Reezo Academy? Ci saranno delle novità rispetto alla prima?
C: Sicuramente la prima edizione è stata un banco di prova interessante. Abbiamo deciso per la prossima edizione, di far sviluppare ai ragazzi, durante il corso, una serie di project work molto concreti, riconducibili ad esigenze specifiche di Enecta. Questo per due motivi. Da un lato, per immergerli maggiormente nella realtà della produzione e commercializzazione della canapa, a dall’altro per creare eventuali sbocchi professionali/lavorativi proprio all’interno di Enecta.
Continueremo a seguire i passi di Reezo Accademy in modo da tenervi informati sulla prossima edizione, che potrebbe avere il grande vantaggio, Covid permettendo, di essere completamente in presenza e che, con un’immersione a 360° nella filiera produttiva di Enecta, sembra diventare a tutti gli effetti una specie di bottega d’apprendistato dal sapore antico e tradizionale.
Speriamo possiate partecipare in tanti. Intanto qui potete scoprire il piano didattico della prima edizione, leggere l’esperienza dei nostri allievi e guardare il video e le foto del progetto.