Quanto si guadagna con la Canapa?
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Nei giorni scorsi abbiamo parlato del boom della Canapa in Italia. Un incremento del 200% in tre anni ed una nuova Legge che ha raccolto la soddisfazione delle associazioni di categoria e di settore.
C’è ancora molto da fare ma l’Italia sembra voglia tornare ad occupare un ruolo da protagonista così come accadeva negli anni 40’ quando il Belpaese era il secondo leader mondiale nella produzione di Canapa.
La Canapa può rappresentare una nuova risorsa con cui creare occupazione, in diversi Regioni italiane ci sono anche contributi concreti per poter avviare un’azienda.
La prima domanda che molti si pongono è: “Quanto si guadagna coltivando la Canapa?”
Per rispondere a questa domanda ci siamo affidati ad Assocanapa Toscana, con Cesare Tofani che commentava così dati non aggiornati al 2016 ma che danno un quadro su un trend considerato in crescita
“..i costi imputabili ad un ettaro coltivato si aggirano tra 900 e 1000 euro. I ricavi della vendita dei prodotti agricoli, paglie e semi, sarebbero mediamente di 2400 euro, lasciando quindi all’agricoltore un margine lordo di circa 1400 euro. Questi risultati economici sono alla portata della maggior parte delle aziende agricole che operano in Italia, ma ci saranno differenze significative in più o in meno dipendenti da alcune variabili e cioè qualità e preparazione del suolo, scelta della varietà, epoca di raccolta, efficienza delle macchine e perizia degli operatori, andamento climatico”.
Quello di Tofani è un ragionamento che prende a riferimento realtà consolidate in Italia e non posso essere prese da mero riferimento, la nascita di un'azienda richiede tanti fattori e dunque nel caso dei costi variabili non sempre calcolabili.
Ad esempio la Canapa, rispetto ad altre colture, salvo casi eccezionali, non necessita di essere irrigata e questo rappresenta un costo non di poco conto che va ad incidere sul bilancio dell'azienda.
In generale secondo Tofani "..non è consigliabile coltivare piccoli e piccolissimi appezzamenti dove le macchine per trebbiare non hanno accesso. A questi agricoltori che vogliono produrre la canapa per usi specifici, come la fitoterapia, l’estrazione di olii essenziali, la produzione di birra alla canapa, la cosmesi, le tisane, in cui non necessitano quantità importanti di prodotto, ma una maggiore attenzione alla qualità, consigliamo di studiare metodi di coltivazioni alternativi. La strada maestra per le produzioni a pieno campo, dai 3 ettari in su, si focalizza sulla produzione di semi per olio e sulla prima lavorazione delle paglie vicino al luogo di coltivazione”.
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