Il cbd è legale in Italia? Le domande più frequenti dopo la sentenza della Cassazione sulla cannabis light
Acquistare CBD in Italia è legale? Una sentenza della Cassazione pubblicata il 30 maggio 2019 ha...
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Quasi il 20% degli over 50, con un grande incremento dagli over 70 in poi utilizza cannabis, circa il 18% di questa percentuale usa sia olio di CBD che cannabis terapeutica.
Da quando la ricerca scientifica ha reso noti i benefici del CBD nel migliorare la qualità della vita, sempre più persone si avvicinano a questo cannabinoide privo di effetti psicoattivi.
Non è raro che dalla terza età si comincino ad assumere molti farmaci per combattere dolori cronici, diabete, disturbi dell’umore, del sonno e altre patologie molto serie.
Se è verissimo che alcuni di questi farmaci sono indispensabili e insostituibili, è altrettanto vero che il CBD potrebbe essere un ottimo sostituto per trattare alcune patologie senza i pesanti effetti collaterali dei farmaci chimici.
La cannabis terapeutica o l’utilizzo quotidiano di olio di CBD da parte delle persone anziane, può essere un valido aiuto per rinforzare il sistema immunitario. Contemporaneamente, il CBD potrebbe agire in modo naturale e senza effetti collaterali su alcuni dei disturbi tipici della terza età.
Le proprietà antinfiammatorie, analgesiche e rilassanti del cannabidiolo o CBD, lo rendono un principio attivo particolarmente adatto all’uso medico.
Il CBD viene anche utilizzato nei trattamenti di cannabis terapeutica per mitigare e bilanciare gli effetti del THC nelle terapie, anche geriatriche.
Il CBD potrebbe decisamente migliorare la qualità della vita dei nostri nonni ed è nostro dovere farglielo sapere.
Non dobbiamo però sottovalutare l’importanza di rivolgerci al medico di fiducia prima di iniziare qualsiasi trattamento. Questo proprio per il fatto che le persone anziane assumono molti farmaci ed è fondamentale quindi che il medico valuti le interazioni tra i principi attivi.
Vediamo quali possono essere nel dettaglio i benefici dell’olio di CBD in terza età:
Grazie alla sua capacità di interagire con il sistema endocannabinoide presente nel corpo umano, il CBD è un ottimo ansiolitico naturale, utilizzato per trattare gli attacchi di panico e i disturbi dell’umore.
Gli effetti rilassanti e distensivi dell’olio di CBD possono essere utili anche per le persone anziane, che spesso soffrono di attacchi d’ansia improvvisi.
Il CBD potrebbe, quando prescritto con cognizione dal proprio medico di fiducia, sostituirsi in modo del tutto naturale all’uso di psicofarmaci e ansiolitici pesanti
Il CBD agisce sul sistema endocannabinoide, che tra le sue varie funzioni, ha quello di regolare il tono dell’umore. In particolare, il CBD riesce ad attivare il recettore 5-HT1A, responsabile di secernere la serotonina che provoca il buonumore. Può essere quindi molto utile nel trattamento della depressione, anche in terza età, momento della vita in cui si è più fragili e soggetti a squilibri anche di umore.
I disturbi dell’umore non sono l’unica sfera d’azione del cannabidiolo.
Le sue proprietà analgesiche e antinfiammatorie e la sua capacità di interagire con i recettori del nostro sistema endocannabinoide lo rendono molto versatile ed efficaci in molte aree.
Vediamo quali sono i principali disturbi che possono essere combattuti grazie ai benefici del CBD:
Con il passare degli anni, il corpo umano produce sempre meno melatonina. È quindi fisiologico che le persone anziane si sveglino molto presto al mattino. Spesso però, la mancanza di melatonina porta anche disturbi di insonnia e difficoltà ad addormentarsi.
L’olio di CBD potrebbe non solo favorire l’addormentamento con i suoi effetti distensivi ma anche migliorare la qualità del sonno, grazie alla capacità del CBD di migliorare il sonno rem.
I dolori articolari interessano la maggior parte della popolazione, ma si intensificano con l’arrivo della terza età. Capita che quegli stessi dolori articolari, magari non trattati, diventino dolori cronici. Senza alcun dubbio l’olio di CBD può essere efficace per trattare le condizioni infiammatorie più o meno gravi. Dall’artrite reumatoide, ai dolori muscolari fino al dolore cronico. Il CBD è un potente analgesico e antinfiammatorio, trenta volte più efficace e naturale di un antinfiammatorio da banco.
Diversi studi dimostrano che il CBD potrebbe ridurre sia l’incidenza che la progressione del diabete di tipo 1 di tipo 2. Oltre a un’azione preventiva, il CBD aiuta a ridurre alcuni tipici sintomi del diabete, come l’ipersensibilità alla temperatura e la predisposizione alle infiammazioni.
Il CBD potrebbe essere un toccasana per chi soffre di artrite e di osteoporosi. Oltre ad alleviare i dolori cronici derivanti da queste patologie, l’olio di CBD aiuta a sostenere e stimolare la formazione ossea, prevenendone l’assottigliamento. Anche in questo caso è la capacità del CBD di interagire con il sistema endocannabinoide del corpo umano ad agevolare la formazione ossea.
Il morbo di Crohn è una patologia a carico del sistema intestinale e digestivo, caratterizzata da nausea, gonfiore, crampi e difficoltà nell’alimentarsi. Spesso colpisce le persone anziane, che si trovano costrette ad assumere farmaci molto pesanti.
Il CBD può essere estremamente utile per alleviare i sintomi di questo disturbo. Riesce da un lato a ridurre l’infiammazione e il dolore distendendo i muscoli dello stomaco contratto, dall’altro a ridurre sensibilmente la nausea e stimolare di nuovo l’appetito.
La ricerca scientifica continua a indagare sui benefici del CBD sul glaucoma. Si tratta di una patologia a carico dell’occhio, che provoca una continua pressione oculare fino a una progressiva perdita della vista. Può essere congenita, ereditaria o scatenarsi come uno degli effetti collaterali del diabete o del colesterolo alto. Il CBD potrebbe ridurre sensibilmente la pressione intraoculare, ma solo in dosaggi bassi e controllati.
È buona norma concordare il dosaggio dell’olio di CBD con il proprio medico curante. Bisognerà poi fare attenzione agli effetti soggettivi in modo da regolare il dosaggio step by step.
Per partire gradualmente può essere utile differenziare le percentuali di CBD. Iniziare con un olio di CBD al 3% e poi assestarsi su un olio di CBD al 10%.
Per darvi un ordine di grandezza, considerate che una goccia del nostro Olio di CBD al 3% contiene 1 mg di CBD circa. Una goccia di olio di CBD al 10% contiene circa 3 mg di CBD.
È consigliabile partire con l’assunzione di 2 mg di CBD al 3% corrispondenti a due gocce di olio di CBD, una goccia al mattino e una alla sera. È inoltre possibile assumere una o due gocce al bisogno, in caso di un attacco di panico o di un dolore improvviso.
Enecta produce e testa il suo olio in laboratori specializzati e certificati che ne attestano sicurezza e purezza. L’olio di CBD è stato più volte testato e il grande vantaggio di questo cannabinoide, oltre al fatto di non avere effetti psicoattivi, è quello di non avere effetti collaterali. I pochissimi effetti collaterali registrati in fase di ricerca sono sempre dovuti a un sovradosaggio (oltre i 1500 mg al giorno) e in ogni caso si tratta di effetti piuttosto blandi come diarrea, alterazioni dell’appetito o senso di affaticamento.
Come questo studio dimostra, la ricerca scientifica conferma che senza alcun dubbio CBD e cannabis medica riescono a migliorare sensibilmente la qualità della vita delle persone anziane.
Uno studio condotto dall’Università Ben-Guriom in Israele su un gruppo di persone di 2736 pazienti della terza età, ha messo in evidenza diversi miglioramenti clinici. Non solo, molte delle persone anziane coinvolte sono riuscite a dimezzare o eliminare gli analgesici oppiacei.
L’Academy of Neurology di New York ha condotto una ricerca su 204 pazienti over 65 e ha riscontrato che dopo 4 mesi di assunzione di olio di CBD, il 69% di loro aveva meno dolori cronici.
Il 49% riscontrava un netto miglioramento della qualità del sonno, mentre il 18% percepiva i benefici del CBD sentendosi meglio a livello neurologico. Il 15% infine riscontrava benefici anche sull’ansia e sugli attacchi di panico.
Sempre secondo la ricerca scientifica, i cannabinoidi possono essere degli ottimi sostituti dei farmaci tradizionali per trattare patologie come l’ansia, il dolore cronico, il Parkinson e l’artrite. Con il passare degli anni, infatti, alcuni farmaci tradizionali possono provocare effetti collaterali spiacevoli, del tutto scongiurati con la cannabis terapeutica.
Secondo una ricerca della Colorado University, i principali disturbi per cui le persone anziane richiedono la cannabis terapeutica e l’olio di CBD sono:
A proposito di quest’ultimo punto, la ricerca scientifica sta facendo enormi passi per cercare di sfruttare le capacità neuroprotettive dei cannabinoidi per trattare patologie come il morbo di Parkinson.
Purtroppo però, reperire cannabis terapeutica può essere ancora problematico.
L’olio di CBD puro, invece, è altrettanto sicuro e più facilmente reperibile.
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