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La storia, cura la Sclerosi con la Cannabis “Costretto a rivolgermi al mercato nero”

    INDICE

 

Il tema della Cannabis Terapeutica in Italia presenta un Paese che viaggia a doppia o tripla velocità, dove la mancanza di una Legge nazionale che disciplina il Tema fa sì che le Regioni si autogestiscono, tra esempi di eccellenze che si contrappongono a casi di assoluta precarietà.

Il caso che raccontiamo, salito alle cronache nazionali, parla di un malato di Sclerosi, costretto a rivolgersi al mercato nero pur di accedere alla Cannabis, a causa di una burocrazia lenta e macchinosa, a cui si aggiunge una Legislazioni lenta e incompleta.
Protagonista della vicenda, Nicola Loiotile, 48 anni di Bari, che da circa un anno ha scoperto la cannabis terapeutica e i benefici che questa gli procura appena l'assume.

Purtroppo però, denuncia Nicola, "la burocrazia costringe me e tanti altri malati a dover ricorrere al mercato illegale per recuperare la cannabis, perché tra un ciclo e l'altro della terapia che ci prescrive il medico, capita di stare anche mesi senza il farmaco".

Nel suo ciclo terapeutico Nicola dovrebbe "assumere ogni giorno un grammo di Bediol, che mangio; e due grammi di Bedrocan che inalo con il vaporizzatore".

Ma, sottolinea Nicola "da due mesi attendo di poter avere il Bedrocan e in passato sono stato anche tre mesi e mezzo senza entrambi i farmaci". Nicola spiega che per questo motivo si va spesso "a cercare la cannabis altrove sperando di poter stare finalmente meglio. Ma tante volte capita di trovare un prodotto di pessima qualità, che ci fa sentire molto male".

Per Nicola, che fa parte dell'associazione 'La piantiamo' di Racale (Lecce), formata prevalentemente da malati per facilitare l'uso della cannabis terapeutica, occorrerebbe permettere ai malati di coltivare la cannabis. "Potremmo vivere meglio nonostante la mia malattia", rileva Nicola che lancia un appello "al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, a intervenire per porre rimedio a un meccanismo che sta condannando noi malati a una vita di sofferenze".

Tuttavia passi in avanti sono stati fatti, perché lo scorso giugno la Giunta regionale ha approvato il disegno di legge regionale 'Uso terapeutico dei farmaci cannabinoidi nell'ambito del sistema sanitario regionale, per le terapie del dolore e delle cure terminali, patologie neurologiche, infiammatorie croniche, degenerative, autoimmunitarie e psichiatriche'.

Un testo di sei articoli con l'obiettivo di costituire un progetto pilota per la coltivazione, produzione e distribuzione regionale di sostanze a base di cannabis per motivi terapeutici.
lL progetto pilota dovrà essere realizzato poi da una Ats, associazione temporanea di scopo (senza finalità di lucro e costituita da università, enti di ricerca, associazioni di volontariato e soggetti privati che lavorano nel settore farmaceutico) che dovrà essere individuata dalla Regione tramite una manifestazione di interesse.