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A sei mesi dalla fine della Legislatura tra i provvedimenti che certamente non vedranno la luce c’è la legalizzazione della Cannabis: le commissioni riunite Giustizia e Affari sociali di Montecitorio hanno infatti adottato un testo base proposto da uno dei relatori, la democratica Margherita Miotto, che riguarda solo l’uso terapeutico.

Un nuovo incontro è fissato per lunedi 11 settembre, quando scade il termine per la presentazione degli emendamenti, ma è difficile che si possa tornare indietro: a favore dello stralcio della liberalizzazione hanno infatti votato i Democratici, Lega, Ap e Forza Italia.

È dal maggio del 2013 che il Parlamento prova a modificare la legislazione sulle cosiddette 'droghe leggere', sia per quel che riguarda la coltivazione e l'uso personale per motivi 'ricreativi' che, soprattutto, per ciò che attiene il ricorso alla cannabis per motivi medici e terapeutici.

Dopo un lungo lavoro di mediazione ad opera dell'Intergruppo parlamentare, la proposta di legge è approdata in Aula alla Camera lo scorso 25 luglio, ma si è svolta solo la discussione generale, per poi farvi ritorno ad ottobre, quando Pd e Sinistra italiana, di fronte alle forti resistenze dei partiti contrari alla legge, hanno deciso di rimandarla in commissione.

Nel resto del mondo cosa accade sul Tema Cannabis? All’ideologia che spesso prende il sopravvento in Italia si contrappongono i dati provenienti dal resto d’Europa e del mondo.

Secondo un rapporto del luglio 2013 della Open Society Foundations – Global Drug Policy Program, con la legalizzazione crolla per prima cosa il numero di arresti per reati minori legati alla droga. Nel 2005 ci sono stati 269 arresti per possesso di marijuana ogni 100.000 cittadini negli Usa, 206 nel Regno Unito, 225 in Francia e appena 19 nei Paesi Bassi.

Il caso Olanda - La legalizzazione ha incentivato il consumo? Se si confronta il numero di persone tra i 15 e i 64 anni che hanno utilizzato cannabis di recente, o che l’hanno provata almeno una volta nella vita, non risulta che l’Olanda abbia consumi molto diversi rispetto agli altri Paesi occidentali.

Il Caso Stati Uniti - In base alla relazione annuale dell’Onu sul contrasto alla droga, è ancora presto per valutare i risultati di queste legalizzazioni. Il condirettore del Centro di ricerca della Rand sulle politiche in materia di droghe, Beau Kilmer, in un’intervista del 2016 invitava alla prudenza: “nessuno sa ancora che esiti avrà la legalizzazione della marijuana, specialmente dal punto di vista della salute pubblica”. E suggeriva: “non esiste una dicotomia tra proibizione e legalizzazione, ci sono soluzioni intermedie”.

fonti: Agi.it

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