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    INDICE

 

Il 2018 si presenta per il mondo della Cannabis un anno molto importante. Aumentano le persone intenzionate a coltivare, realizzare Infiorescenze, prodotti legati al Food, crescono le Aziende agricole ed il comparto Cannabis in Italia si costituisce sempre più come un settore economico in crescita.

Secondo Confagricoltura nel 2017 sono stati coltivati 3mila ettari, un numero destinato ad aumentare in maniera esponenziale.

Oggi proponiamo un’intervista con Jacopo Paolini, socio fondatore insieme a Marco Cappiello di Enecta, con cui affronteremo tutti i temi legati al mondo della Cannabis

Come si presenta la stagione 2018 in Italia? Come state lavorando?

Una bella domanda, a cui il modo migliore in cui posso rispondere è: in forte crescita. La stagione 2017 è stata per noi il banco di prova per testare su varie parti d’Italia le performance e le rese delle genetiche. Per questa stagione, investendo ulteriormente in macchinari e attrezzature per la raccolta e l’asciugatura del materiale da estrazione, contiamo di ottenere 60 tonnellate di materia prima GACP certificate, Made in Italy.

Abbiamo iniziato lo stesso percorso iniziato nel 2017 anche in Grecia, dove mi trovo ultimamente, testando performance e resa delle genetiche e collaborando con aziende locali per migliorare e ottimizzare sistemi di coltivazione, raccolta e asciugatura del materiale. Come primo anno, puntiamo ad ottenere 600 chili di materia prima GACP certificare, questa volta Made in Greece!

Dove sono le coltivazioni?

In Italia incrementeremo le superfici coltivate in Abruzzo e Emilia Romagna e contemporaneamente Inizieremo piccoli progetti in Puglia e Liguria. Abbiamo on Hold un altro grande appezzamento in centro Italia, ma bisogna aspettare la conferma ufficiale.

In Grecia abbiamo scelto un area di 20,000 mq a circa un’ora e trenta e trenta da Atene. Una valle davvero splendida, con tanta luce, acqua e temperatura friendly, in marzo la temperatura media è di 15/17 gradi. Se quest’anno le cose andranno come speriamo, potenzialmente nei prossimi anni, si potrebbero arrivare a coltivare nella stessa valle, circa 800 ha!

 

 

Come valuta lo stato di salute del comparto Cannabis in Italia? Dove dal suo punto di vista bisogna migliorare?

Avendo avuto la fortuna di essere entrato in contatto con vari esponenti e membri del settore Cannabis Medica qui in Italia - Autorità Politiche e Militari, Dottori, Ricercatori, Associazioni di pazienti, Farmacie, Ospedali, Università, Coltivatori, Sostenitori, Consumatori - ed all’estero, mi sento di affermare che l’Italia ha solide basi a livello di coltivazioni e distribuzione del prodotto e personaggi molto validi per quanto riguarda Ricerca e Utilizzo Medico della Cannabis.

Quello che forse manca è un canale di comunicazione diretto tra i vari players, per velocizzare ed ottimizzare tutto il sistema. Grazie a operazioni mirate, quali creazioni di progetti comuni e incontri periodici, stiamo supportando la creazione di una rete di collegamento tra noi e tutti questi attori, per provare a migliorare il sistema Cannabis in Italia e offrire non solo prodotti di alta qualità ma assistenza e supporto alle varie classi interessate.

Ricerca e comunicazione. Questo credo sia il punto su cui maggiormente bisogna investire e migliorare: Utilizzando le preziose, fino ad oggi poco utilizzate, risorse del sistema Italia, partendo dalla coltivazione del prodotto, alla ricerca e studio di esso, fino al corretto uso dello stesso, puntiamo a sensibilizzare il pubblico alle potenzialità e benefici dei prodotti a base di cannabis, supportando progetti di Ricerca e Sviluppo sulla pianta con enti Universitari e Ospedalieri.

 

 

Come valuta il futuro del mercato della Cannabis?

Per quanto riguarda la parte del mercato relativa agli estratti, credo fermamente sia il mercato più importante. Estratti in olio, sotto forma di gocce o capsule, rappresentano il modo più controllato, sicuro e pratico per assumere cannabinoidi.

Poter conoscere l’esatto ammontare di CBD o altri cannabinoidi presenti in una goccia di estratto o in una capsula, aiuta consumatori e dottori a controllare posologie ed effetti.

C’è ancora molta strada da fare in merito alla corretta determinazione della % di assimilazione dei cannabinoidi all interno del corpo umano. Assimilare 30 mg di CBD tramite una capsula, non corrisponde ad un assimilazione nel nostro corpo dello stesso ammontare di CBD, spesso è di meno (in rarissimi casi è lo stesso).

Per tale motivo stiamo testando alternative vie di somministrazione, quali spray nasale, estratti per vaporizzazioni ad alte % di cbd, gomme da masticare, ecc.

Una volta che avremo i risultati dei test, penseremo a possibili alternative linee di prodotto.

 

In riferimento al fenomeno delle infiorescenze, cosiddetta Cannabis Light, per ora stiamo osservando lo sviluppo del mercato Italia. A mio avviso, c’è un grande fermento sul mercato che non sempre è un buon segnale.

Mi ricorda il boom delle e-cig di qualche anno fa, quando senza tanta regolamentazione e con tanta richiesta assistemmo a un boom di prodotti sul mercato di ogni tipo senza nessun tipo di certificazione, e cosi velocemente come è arrivato cosi è sparito.

Quello che credo sia importante sia per i consumatori che anche e soprattutto per i produttori, sia poter esigere (i primi) e garantire (i secondi) sempre tutte le certificazioni di origine e di analisi del prodotto. La tutela del consumatore deve essere sempre garantita, qualunque sia l’utilizzo del prodotto che quest’ultimo decide di farne.
 

Cosa consiglia alle tante persone che sull’onda del fenomeno Cannabis sono intenzionate e stimolate a coltivare?

Armatevi di pazienza, tempo e amore per l’agricoltura. La coltivazione della Cannabis è una sfida stimolante e che può dare tante soddisfazioni. L’altra faccia della medaglia è che richiede tempo, dedizione e investimenti.

Non solo monetari ma anche in termine di conoscenza della pianta, del territorio, delle tecniche di raccolta e di asciugatura. Sia che sia un agricoltore esperto sia che sia un novizio (come me l’anno passato) il suggerimento è iniziare con piccoli appezzamenti e un paio di varietà differenti.

Questo per testare le rese delle genetiche e le tecniche di coltivazione e raccolta. Il mercato della coltivazione della Cannabis in Italia oggi è in forte aumento. Investire oggi su coltivazioni di qualità anche se piccole, potrà garantire la creazione di esperti in coltivazioni in outdoor, che nei prossimi anni, a mio avviso, saranno figure professionali molto ambite. 
 
Il futuro cosa ci svelerà?

Che “All the world is green” :) Il Cbd è stata la nostra partenza e dopo 7 anni siamo ancora lontani dal giro di boa per scoprire tutte le potenzialità di tale cannabinoide.

La pianta di Cannabis ha oltre 80 cannabinoidi ancora da studiare e conoscere. Ad oggi abbiamo iniziato a lavorare su altre 12 genetiche. Dallo studio e sviluppo di queste genetiche, abbiamo già estratto CBG e ottenuto buoni risultati sul THC-V che ha mostrato una buona reazione nel ri-bilanciamento di cannabinoidi psicotropi. I risultati sulle altre le avremo a fine raccolto, quando il materiale da estrazione sarà pronto.

Insomma anche quest’anno ci sarà da lavorare, noi ci siamo!

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