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Della Canapa non si butta via niente, oggi come ieri

    INDICE

 

La Canapa è una pianta dalle straordinarie proprietà e caratterizzata da una versatilità che la rendono in qualche modo unica e avvolta nel fascino della sua storia millenaria.

Rappresenta una importante risorsa naturale i cui impieghi sono stati per molto tempo sottovalutati, tuttavia oggi assistiamo ad un ritorno sempre più consistente dell’industria della Canapa, con i suoi specifici settori di lavorazione.

Canapa, alcuni cenni storici

La storia racconta come la Canapa in Italia sia stata utilizzata per millenni. Per millenni le persone si sono vestite, nutrite, scaldate e in alcuni casi curate grazie a questa pianta.

Negli anni ’50 l’Italia era il secondo maggior produttore di canapa al mondo, dietro soltanto l’Unione Sovietica. La varietà “Carmagnola” rappresentava la miglior fibra in assoluto, e le rese per ettaro erano maggiori che in ogni altro paese.

Nei testi d’agricoltura preparati negli anni ’70, e raccontati da VersilCanapa si legge: “…nel 1978 le statistiche ufficiali la dicono coltivata su appena sessanta ettari. Le poche note che seguono hanno lo scopo di tener vivo l’interesse per una pianta che fornisce una fibra veramente pregiata, anche se è poco probabile che, nella situazione attuale, la canapa possa riguadagnare il terreno perduto.

La canapa è una pianta dalla notevole capacità di adattamento nei confronti del clima e del terreno, tanto più che il suo ciclo vegetativo è breve.

Il canapaio lascia il terreno ben rinettato dalle male erbe per effetto soffocante della sua vegetazione rigogliosa e fitta, inoltre lascia un notevole residuo di forza vecchia, frutto del lautissimo apporto di concimi, in prevalenza organici, distribuiti in eccedenza al fabbisogno della coltura.

Anche sotto l’aspetto fisico-meccanico il terreno dopo il canapaio si trova nelle migliori condizioni, grazie all’azione perforante esercitata dai suoi fittoni e all’effetto protettivo della densa vegetazione che impedisce l’azione costipante della pioggia sul suolo.

La canapicoltura potrà riguadagnare parte del terreno perduto solo se si potrà tenere distinta la fase agricola del ciclo produttivo dalla fase più propriamente industriale. La fase agricola dovrebbe concludersi con la raccolta; la fase industriale dovrebbe farsi carico di tutte le operazioni successive.

Oggi si tende a rilanciare la coltura della canapa valorizzando anche la sua capacità di fornire grandi quantità di cellulosa, che può essere impiegata nell’industria cartaria, per la preparazione di carta di pregio.

Olio di Canapa

L’olio di canapa viene utilizzato per favorire e proteggere il corretto funzionamento dei processi fisiologici, dal metabolismo alle difese immunitarie, ed è noto per le sue proprietà analgesiche e antiinfiammatorie, per attenuare lo stress, l’insonnia e l’ansia.

Insieme all'olio di pesce a quello di semi di lino, l'olio di canapa è una delle poche fonti vegetali di acido alfa linolenico.

In particolare, l'olio di semi di canapa è noto per il suo ottimale equilibrio tra omega-3 e omega-6: nessun altro alimento in natura è in grado di garantire una proporzione 3:1, rapporto raccomandato dalle ricerche mediche e dalle più avanzate teorie nutrizioniste.

Questa, infatti, è la principale differenza tra l'olio di semi di canapa e gli altri oli utilizzati nell'alimentazione o come integratori alimentari.

Nell'olio di canapa sono presenti anche quantità significative di amminoacidi, essenziali al corretto funzionamento dell'organismo; numerose vitamine, tra cui A, E, B1, B2, PP, C; sali minerali come ferro, calcio, magnesio, potassio, fosforo; fitosteroli e cannabinoidi come il CBD, (Cannabidiolo) che, secondo le recenti ricerche scientifiche, svolgono un'importante funzione di modulazione per quanto riguarda il sistema immunitario e le funzioni cognitive.

Il livello di THC (Tetraidrocannabinolo), il principio attivo psicotropo, è molto basso, meno di una parte per milione, così per avere effetti psicotropi da parte di questa sostanza, bisognerebbe assumerne all'incirca dai 5-9 litri al giorno.

Fino ad oggi non si è verificato nessun tipo di effetti collaterali derivanti dall'assunzione di olio di canapa, ma al contrario, si sono osservati effetti benefici sulla salute.


I benefici dell’Olio di Canapa

Un apporto quotidiano di olio di semi di canapa nella misura di 1 cucchiaino da tè al giorno, a livello preventivo; e da 1-3 cucchiai da tavola da distribuire nella giornata hanno dimostrato risultati eccellenti in caso di

  1. Disturbi del sistema osteoarticolare e muscolare: viene usato per la prevenzione e per la cura dell'artrosi e artriti, dolori muscolari e articolari.

  2. Disturbi cardiovascolari e del metabolismo: l’uso quotidiano di olio di canapa abbassa il colesterolo e il livello dei trigliceridi nel sangue, riducendo così anche il rischio di trombosi, ipertensione, vasculopatie e aterosclerosi e le malattie cardiovascolari in genere, perché mantiene elastiche le pareti dei vasi sanguigni.

  3. Patologie del sistema respiratorio: è impiegato nella cura dell'asma, sinusite, tracheite e diverse affezioni respiratorie.

  4. Affezioni della pelle come dermatiti atopiche e secche, psoriasi, herpes, eritemi, vitiligine, eczemi, micosi e per tutte le infiammazioni o irritazioni localizzate. Potrebbe migliorare le condizioni della cute affetta da acne. 

  5. Patologie a carico del tratto gastro-intestinale e del fegato: l’infezione cronica della vescica, la colite ulcerativa, il trattamento dell'intestino irritabile.

  6. Squilibri del sistema ormonale femminile: cisti ovariche, dolori mestruali, fibrocisti mammarie, è utilissimo per la sindrome premestruale e nella menopausa, perché combatte l’osteoporosi

  7. Problemi di natura neurologica e psichica: rinforza il sistema nervoso, potrebbe essere impiegato per curare problemi di apprendimento, deficit della memoria, difficoltà di concentrazione e mancanza di attenzione, depressione cronica e depressione post-parto; disturbi del linguaggio e caratteriali, autismo, nevrosi.


Canapa, anatomia della pianta

La Canapa Sativa L. appartiene alla famiglia delle Cannabaceae  può arrivare fino a 4-5 metri di altezza nelle varietà selezionate per la produzione di fibra di canapa, fino ad 1 metro per quelle da seme.

Le foglie sono per la maggior parte opposte, con 5-11 foglioline lanceolate lunghe 7-8 cm., e larghe 2-3 cm., con margini ruvidi e seghettati: quelle superiori sono alterne, le foglie inferiori sono invece trisette o non divise.

La canapa è una pianta dioica, ha i fiori maschili in infiorescenze allungate, mentre i fiori femminili si presentano in infiorescenze più brevi e compatte.

Il seme è un achenio liscio, lucido, ovale appiattito grigio-verde con venature scure, da cui si estrae l'olio dalle molteplici proprietà.


Canapa per Fibra e Tessuti

La Canapa può essere utilizzata per la produzione di fibre tessili di alta qualità, resistenti ed estremamente performanti.

Le fibre di Canapa possono essere utilizzate in ambito nautico per la realizzazione di corde come nell’industria della moda, presentando una versatilità unica.

I vestiti prodotti con fibra di canapa sono richiesti per la loro capacità di isolare termicamente chi li indossa, proteggendo dal caldo e dal freddo.

Per secoli la canapa è stata utilizzata per la produzione di carta e per la sua capacità produttività rispetto alla normale cellulosa estratta dal legno.

Basti considerare che fino al 1880 la carta di canapa era l’elemento privilegiato per la realizzazione della carta stampata.

La Bibbia di Gutenberg, Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carrol sono stati scritti su carta di Canapa; la dichiarazione d’Indipendenza Americana e molti altri testi fra i più conosciuti e letti al mondo hanno visto la luce su questa fibra.


Cannabis sativa per la bonifica dei terreni contaminati

Uno degli usi meno conosciuti della cannabis sativa è quello di permettere un’efficace bonifica dei terreni contaminati.

La canapa contrasta i veleni del terreno con un processo chimico chiamato fitorisanamento, riesce a estrarre e indurre a una progressiva degradazione i composti chimici presenti nei terreni inquinati, eliminandoli.

Questo processo è estremamente utile in terreni notoriamente dannosi per il nostro organismo, tant’è che è stato ideato un progetto per utilizzare la canapa anche all’interno di territori come l’Ilva di Taranto.

La canapa, per essere coltivata, non richiede l’utilizzo di pesticidi; essendo una pianta infestante cresce velocemente e senza utilizzo di sostanze chimiche, pulendo l’ambiente e limitando l’utilizzo di pesticidi chimici.

Altri usi della cannabis sativa

L’utilizzo della Cannabis e dei suoi estratti in ambito terapeutico sta coinvolgendo sempre più l’interesse della comunità medica e scientifica.

In maniera particolare lo studio e l’utilizzo del CBD, uno dei cannabinoidi che si possono trovare nelle piante di canapa e che è presente in varie concentrazioni negli oli di CBD estratta dalla cannabis.

A differenza del delta-9-tetraidrocannabinolo (THC), il CBD non ha effetti psicotropi e viene utilizzato sempre più per la sua azione sul sistema nervoso.

Il CBD, aiuta a mitigare uno stato d’ansia e, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie, può aiutare a lenire il dolore cronico. Ci sono molti modi per assumere la giusta dose di olio di CBD, ad esempio applicandolo sotto alla lingua o aggiungendolo all’impasto di una ricetta.

Come si può assumere l’olio di CBD?

Se si desidera fare agire il CBD in breve tempo, viene spesso consigliata l’assunzione per via sublinguale.

Che sia olio di CBD contenuto in capsule da sciogliere in bocca, oppure olio direttamente applicato con il contagocce sotto alla lingua, in questo modo i tempi di azione sono molto brevi e, a seconda dell’individuo, variano dai 5 ai 20 minuti: il tempo che impiega il CBD ad essere assorbito dai nostri tessuti prima di entrare nel flusso sanguigno. Di solito si applica qualche goccia di olio sotto la lingua e si aspettano due minuti prima di deglutire.

Un altro metodo per assumere CBD è quello topico. I benefici del cannabidiolo, infatti, riguardano anche la nostra cute e sono molti gli usi che ne vengono fatti nella cosmesi. In generale, l’olio di CBD applicato su una porzione della nostra pelle agisce in circa 10 minuti.

L’olio di CBD può essere anche “mangiato”, se si opta per utilizzarlo come ingrediente di una ricetta culinaria. In questo caso, però, i tempi si allungano decisamente. Le sostanze che compongono l’olio di CBD vengono metabolizzate dal nostro organismo in un tempo molto variabile, tra i 30 minuti fino alle 2 ore.

Che quantità di olio di CBD utilizzare?

Il dosaggio varia sia per l’uso che verrà fatto che per il peso corporeo della persona. È per questo motivo che l’olio di CBD Enecta viene proposto a diverse concentrazioni, al 3%, al 10% e al 24% , in modo tale da soddisfare i bisogni anche di chi lo utilizza per la prima volta.

La soggettività nel quantitativo da assumere dipende in primo luogo dal modo con cui il cannabidiolo interagisce con il sistema endocannabinoide, deputato a regolare gli stati emotivi e fisiologici come lo stress, dolore, infiammazioni, stati ansiosi del corpo umano.

I cannabinoidi sono prodotti in natura dalla Cannabis e dal corpo umano, e sono responsibili dello stimolo di  una determinata attività cellulare, quando il CBD interagisce con i due principali recettori del sistema endocannabinoide, i recettori CB1 e CB2.

Il quantitativo ideale per raggiungere gli effetti desiderati può pertanto cambiare da soggetto a soggetto e necessita pertanto di una paziente titolazione.

L’esperienza riportata dai consumatori é quella di iniziare con un quantitativo relativamente basso di CBD e verificare se si ottengono i risultati attesi; in caso contrario aumentare gradualmente il dosaggio fino al raggiungimento degli effetti desiderati.

Possiamo affermare che se abbiamo intenzione di assumere Olio di CBD ascoltarsi è la risposta giusta, partendo da poche gocce cercando inseguito la dose necessaria a soddisfare le proprie esigenze, e in ogni caso rivolgendosi sempre e comunque ad un medico per l’individuazione del dosaggio appropriato.

L’importante, come sempre, è che si tratti di olio di CBD prodotto in maniera rigorosa ed estratto da piante di canapa prive di pesticidi.

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