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Cannabis T., intervista con Elisabetta Biavati "In Italia situazione incresciosa"

    INDICE

 

 

Elisabetta Biavati da due anni circa utilizza la Cannabis per curarsi e da tre gestisce un gruppo su Facebook “Dolore e Cannabis Terapeutica” in cui raccoglie le istanze di utenti e pazienti, che si è poi trasformato in un vero e proprio Comitato con cui far valere le ragioni di tutti quei pazienti che ad oggi trovano sollievo e soluzioni terapeutiche nella Cannabis.

Con Elisabetta abbiamo scambiato qualche domanda per saperne di più su quella che è la situazione al momento in Italia.

Partiamo dai temi dell’attualità, c’è attualmente Cannabis a disposizione per curarsi? E’ tornata nelle farmacie? Negli ultimi mesi leggiamo spesso delle difficoltà di approvvigionamento 

Purtroppo la situazione Cannabis terapeutica in Italia è veramente incresciosa, ci sono stati piccoli arrivi ma che non possono di certo far fronte a tutte le ricette in lista d'attesa nelle farmacie territoriali e ospedaliere.
 
Soprattutto non riescono ad assicurare la continuità terapeutica di cui necessitiamo. Da maggio abbiamo cominciato a denunciare queste assenze di prodotto, dapprima con Bedrolite e Bediol e a giugno le prime avvisaglie di Bedrocan, poi a venire gli altri.

 

Lei usa la Cannabis terapeutica da quanto tempo? Quando finiscono le scorte, che succede?

Io uso cannabis terapeutica ormai da due anni, un piano terapeutico bene preciso a base di Bedica e Bedrocan. Ormai è due mesi che ho finito praticamente la terapia e che non ho più continuità terapeutica assicurata, tutto ciò ha comportato grandissimi peggioramenti del mio stato di salute, dal non controllo assoluto del dolore, a una anoressia secondaria dovuto all'uso di un antiepilettico che da questo problema ad una neuropatia che prende anche l'intestino e che non essendo sotto controllo mi sta facendo perdere tantissimo peso a causa di gravi dissenterie fino al punto che proprio in questi giorni hanno dovuto innestarmi un mid-line per l'alimentazione parentale.

Non sarà un salvavita, certo ma dipende sempre da cosa intenda da una persona per la sua qualità di vita. E per me questa non è vita...

Su Facebook è una delle amministratici del gruppo “Con la Cannabis mi curo”, quali sono i temi maggiormente sentiti dagli utenti/pazienti

Io ho creato nell'agosto del 2016  il gruppo Dolore e Cannabis Terapeutica e dopo anche il gruppo Con la cannabis mi curo che non esiste più ed è confluito all'interno del primo, proprio sulla esigenza che avevo sentito quando mi ero affacciata alla ricerca di come trovare medici, ospedali ed informazioni su questa terapia, volendo evitare ad altri tutto quel caos aprii questo gruppo che era è diventato un Comitato.
 
Gli argomenti più discussi sono sicuramente dove andare, i medici prescrittori, quali sono le terapie più usate e gli eventuali effetti collaterali. Ci si confronta fra di noi e spesso ci si calma e ci si aiuta.

 

 

Il prossimo Governo tornerà verosimilmente ad occuparsi del Tema Cannabis, dal suo, dal vostro, punto di vista, quali sono le priorità su cui bisognerebbe lavorare?

In assoluto il diritto ad una erogazione gratuita su tutto il territorio nazionale a carico del Servizio Sanitario Nazionale come prevede la legge di bilancio 2018, andare avanti con la Legge sulla Cannabis Terapeutica affinché ci sia la possibilità di fare ricerca seria in Italia, ci siano nuovi soggetti che possano coltivare in maniera medica e controllata, si aumenti il numero di patologie e si prepari la classe medica.

 

In passato avete anche scritto al ministro Lorenzin, cosa vi ha risposto?

In passato abbiamo fatto due cose ben precise: Una diffida ad adempiere a nome di quasi un centinaio di pazienti proprio per la violazione dell'articolo 32 della Costituzione perchè non ci veniva garantita il diritto alla cura e non ci veniva garantita la continuità terapeutica, fattore importantissimo in qualunque terapia farmacologica cronica! e a cui non abbiamo mai avuto formale risposta!!!!

A seguire una lettera aperta al Ministro Lorenzin a cui ha risposto la dottoressa Germana Apuzzo con un non risposta, dicendoci praticamente di aspettare che avevano fatto il bando, autorizzato coltivazioni allo SCFM e avviato importazioni...e noi stiamo ancora aspettando! 

 

Un auspicio per il futuro?

Come Comitato Pazienti Cannabis Medica ci stiamo muovendo in molte regioni e stiamo vedendo un grande interesse a collaborare, il nostro auspicio è quello che si vada verso ad una apertura culturale e sociale nei confronti di questa terapia, che si smetta di pensarla come droga, e che a noi malati sia concesso di curarci senza sacrifici economici improponibili e con continuità, senza quell'ansia e quella paura di non sapere mai se il mese, settimana o giorno prossimo riuscirò a curarmi!!!

 

Intervista di Giuseppe Cantelmi

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