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La Cannabis spiegata bene: dai terpeni all'effetto entourage

Scritto da STAFF ENECTA | 17 dicembre 2018

  Cosa intendiamo per full spectrum, e qual è il significato di effetto entourage? Quando un estratto può davvero essere considerato full spectrum?

In questo articolo definiremo alcune delle espressioni più comunemente utilizzate quando si parla di cannabis, tanto da diventare quasi espressioni iconiche di un intero settore.
 

Full Spectrum, di cosa parliamo?

Gli estratti di CBD a spettro completo sono frutto di un processo estrattivo che avviene sull’intera pianta, ciò significa che il prodotto contiene una gamma completa di cannabinoidi rispetto ad un estratto di CBD isolato.

Quando parliamo di Full Spectrum e cannabis l'oggetto della discussione spesso si concentra sull’efficacia delle singole molecole di cannabinoidi rispetto alla combinazione di tutti quelli che si trovano nella pianta, nel suo stato naturale prima che essa venga estratta.

L'opinione che sembra circolare è che gli estratti di cannabis full spectrum siano più efficaci rispetto alla singola molecola isolata come il CBD puro o il THC puro.

Ma prima di esprimerci in tal senso dovremmo capire cosa include il concetto di Full Spectrum e come si possa riprodurre lo spettro naturale dei cannabinoidi presenti nella pianta di cannabis.

Inoltre dobbiamo capire se esiste una differenza tra i Full Spectrum delle varie genetiche di Cannabis e quali sono utilizzabili in europa per preparare estratti al CBD.

 

Chi ha coniato il termine Full Spectrum?

La prima menzione ufficiale di Full Spectrum è del biologo e chimico israeliano Raphael Mechoulam, definito il padre della Cannabis, dopo aver isolato per la prima volta il THC e scoperto i primi cannabinoidi.

Le ricerche di Mechoulam inoltre hanno condotto alla scoperta del Sistema endocannabinoide che, detto in maniera elementare, è quel sistema di recettori del corpo umano che contribuiscono a "passare" le proprietá terapeutiche della cannabis al nostro organismo.

Nella ricerca si evidenzia che le diverse tipologie di recettori (che rispondono a diverse sostanze) se attivati simultaneamente potenziano la reazione e l'assorbimento del sistema endocannabinoide quando viene somministrata cannabis.

Successivamente, nel 2011 il dottor Ethan Russo parla di nuovo di Full Spectrum, potenziandone il successo come concetto. Nella ricerca si evidenzia come determinate sostanze, nella fattispecie i terpeni, potenziano l'effetto terapeutico degli estratti. I terpeni in questo caso, e non i cannabinoidi.

 

Cosa c'è nella cannabis?

I cannabinoidi più conosciuti sono sicuramente THC e CBD, ma nella cannabis sono presenti  più di 100 di cannabinoidi; non sono tutti contemporaneamente presenti nelle varie strains e soprattutto, fatta eccezione dei cannabinoidi che andremo di seguito a definire, anche quando sono presenti, lo sono in quantità minime (10.000 ppm).

 

Piccola guida ai cannabinoidi

THC e CBD
 
THC e CBD sono i cannabinoidi più conosciuti e studiati. Il primo, come abbiamo detto, è stato isolato e sintetizzato negli anni ‘60 da Mechoulam, a esso sono attribuiti gli effetti psicotropi della pianta.
 
Nel 1985 la Food and Drug Administration ne riconosce la validità terapeutica e autorizza la produzione di un farmaco che lo contiene. Il CBD è il principale fitocannabinoide presente all’interno della pianta.
 
Da alcuni anni assistiamo a un rinnovato interesse della comunità medica e scientifica intorno a questo estratto anche in virtù delle riconosciute proprietà antiossidanti, antidolorifiche e anti-infiammatorie e neuroprotettive.

CBG

Considerato "il precursore" degli altri cannabinoidi, il cannabigerolo è il primo a formarsi nella pianta di cannabis e a dare successivamente vita agli altri. Durante la crescita del fiore e quando la pianta si avvia a maturazione la maggior parte del CBG viene convertito in THC o CBD (o piu correttamente CBGA si trasforma in CBDa o THCa)
 
CBN

Il cannabinolo è il risultato della degradazione del THC, come ad esempio l’esposizione all’aria o il processo di decarbossilazione.

Anche il CBN inizia ad essere molto studiato avendo dimostrato eccellenti caratteristiche come neuro-rigeneratore.
 
CBC

Il Cannabicromene è un  cannabinoide poco studiano, le ricerche realizzate fino ad oggi ne dimostrano un’interessante azione come antidepressivo, anti infiammatorio ed analgesico.
 

… e gli altri

Nella pianta di cannabis inoltre  troviamo altri cannabinoidi presenti in quantità minori come ad esempio il Cannbiciclolo (CBL) e  il Cannabitriolo (CBT)


 
I Terpeni

I terpeni sono oggetto di molte attenzioni sia da parte della  comunitá scientifica che da parte della comunità dei pazienti.
 
Sono le sostanze che donano la piacevole fragranza a questa pianta e gli è attribuita un’azione di supporto in ambito terapeutico . Ecco i principali terpeni della cannabis e un breve accenno per ciascuno rispetto  all'effetto che gli viene attribuito:
 
Limonene

Questo terpene molto abbondante in diverse strain sembra avere un effetto sull'umore, inoltre sembra aiutare nelle condizioni di reflusso gastrico.
 
Pinene

Oltre ad essere un antinfiammatorio e neurostimolante, questo terpene avrebbe la capacità di migliorare la memoria.
 
Linalolo

Sedativo e può combattere l'insonnia. 
 
B-Carofillene

Antiossidante e antinfiammatorio, aiuta a alleviare i sintomi del dolore, e potrebbe essere utile per combattere l'insonnia.
 
Umolene

Antibatterico e aiuterebbe a diminuire  l'appetito, e a dare un effetto antidolorifico.
 

Le Vitamine e i minerali

Continuiamo ad elencare altri elementi presenti nella cannabis, e che potenzialmente dovrebbero essere allo stesso modo presenti negli estratti Full Spectrum.

 Anche se l’associazione non è immediata la “pianta sacra”, così come è difinita in alcune culture, contiene diversi elementi con valore nutrizionale e vitaminico come le vitamine A, C, E e la vitamina B complesse come niacin, riboflavin e thiamin.
 
Inoltre sono presenti numerosi minerali: dallo Zinco al  potassio, dal ferro al calcio e al fosforo.
 
Sempre nella pianta sono presenti grassi essenziali e proteine.Tutti questi elementi, e centinaia di altri (clorofilla, cere, ceneri), si trovano nel fiore della cannabis in quantità diversa a seconda della tipologia di strain esaminata.
 
Ecco un confronto fra  3 famose strain  
 
Super lemon Haze

THC: 22%
 
CBD : 0,1%
 
CBG: 1,7%
 
B-Carofillene: 0,4 %
 
Mircene: 0,5%
 
Limonene: 0,8%
 
ACDC
 
THC: 1,2%
 
CBD: 27%
 
CBG: 0,61.
 
CBC: 0,67
 
Mircene: 2,2%
 
Limonene: 0,3%
 
B- carofillene: 0,2%
 
Girl Scout Cookies
 
THC: 28%
 
CBD: 0,2%
 
CBG: 2,2 %
 
CBN: 0,5%
 
CBC: 0,17%
 
B-carofillene: 1%.
 
Limonene: 0,5%.
 
Una lool: 0,3%
 
Mirare: 0,5%
 
Come si può notare le proporzioni dei cannabinoidi e degli altri elementi è moIto diversa a seconda della strains.
 
La prima domanda che sorge è: quando ci si riferisce al Full Spectrum, a quale di queste combinazioni di elementi ci si riferisce? Sono tutti full spectrum adatti per i diversi obiettivi terapeutici?
 
È ovvio che la dicitura Full Spectrum racchiude è un concetto molto ampio e poco preciso. A complicare il tutto entra in gioco  la questione geografica e quella legale.  
 

La cannabis europea, la canapa

Gli estratti di cannabis venduti in Europa sono estratti di CBD derivanti dalle varietà di cannabis liberamente coltivabili in quel continente.

Le principali strain coltivabili in Europa da cui si estrae il CBD sono: Futura, Felina, Fedora, Kompolti.

Queste varietà sono legalmente coltivabili in Europa principalmente perché i valori di Thc sono inferiori allo 0,2%.

Non solo il THC non è presente se non ne concentrazioni minime, ma anche gli altri cannobinoidi e i terpeni non sono abbondanti come nelle più famose strain di "marijuana". Non è un caso infatti che a canapa abbia un profumo meno presente e una minore concentrazione (o addirittura in alcuni casi assenza) di principi attivi.

Possiamo dire quindi ora che lo spettro di sostanze terapeutiche presente nella cannabis è molto, molto vario a seconda del fenotipo.

Possiamo anche affermare che nel caso della canapa a uso industriale queste sostanze sono piuttosto scarse, perché le piante sono selezionate e cresciute principalmente per il valore della massa fibrosa o del seme (per fibra o olio).

Per fare un paragone simpatico sarebbe  come dire che il sugo alla bolognese fatto cuocere per 2 giorni da una nonna italiana sia uguale al sugo pomodoro e wurstel fatto da uno studente tedesco al primo anno di Università. Entrambi sono utili a condire la pasta, la prima ricetta è certamente più full Spectrum della seconda.

Allo stesso modo non è giusto paragonare la canapa a strain di Cannabis Selezionate (seppur i certi casi anche  illegalmente) per il loro alto contenuto di cannabinoidi.

Gli ingredienti sono molteplici ed in proporzioni diverse, addirittura nella stessa strain di cannabis ritroviamo diverse proporzioni  
 

Conclusione, l'effetto entourage e significato

Possiamo pensare che un estratto di CBD Full Spectrum deve essere un estratto contenente non un singolo cannabinoide, ma la compresenza di più molecole che possiamo ritrovare nella pianta. 

Ogni cannabinoide e terpene ha un effetto biochimico specifico che in combinazione con gli altri elementi crea un effetto combinato, diverso a seconda delle relazioni tra questi elementi: il cosiddetto 'effetto entourage'.

Ma il Full Spectrum è sempre la soluzione migliore? Non sempre. Formulazioni precise di cannobinoidi fatte su misura, possono rappresentare un’alternativa più efficace; oltre ad essere una delle applicazioni più valide dei principi attivi della cannabis.


Gli estratti Enecta, ad esempio, sono fatti in modo da eliminare quei composti che hanno dimostrato di peggiorare l'efficacia del prodotto, come ad esempio cere, ceneri, clorofilla oltre a qualsiasi alterazione batterica.
I nostri estratti, infatti, vengono filtrati e purificati per aumentarne la sicurezza. Inoltre le combinazioni di cannabinoidi e terpeni sono controllate al fine di garantire sempre la stessa percentuale e ottenere risultati omogenei e prevedibili.

L'altra faccia delle medaglia, potrebbe essere quella di usare unicamente un singolo cannabinoide per un singolo reattore. La nostra filosofia è sfruttare tutto il potenziale terapeutico della cannabis, studiando le possibili combinazioni dei diversi cannabinoidi e terpeni.

Per pazienti e consumatori questo significa una reazione o esperienza ripetibile e prevedibile. Con l'aumentare delle ricerche in materia siamo convinti che le nuove possibilità terapeutiche della cannabis saranno sempre più spesso combinazioni precise di elementi presenti nella pianta.