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CBD contro l’insonnia: un rimedio naturale per dormire meglio

    INDICE

In Italia circa 9 milioni di italiani soffrono di insonnia, purtroppo dall’inizio della pandemia Covid e con il lockdown i disturbi del sonno sono aumentati.

In questo articolo parleremo in modo approfondito di che cos’è l’insonnia e di com’è possibile migliorare la qualità del sonno con un principio attivo naturale come il CBD.

cbd-per-insonniaChe cos’è l’insonnia

L’insonnia è uno dei disturbi primari del sonno. Consiste in una eccessiva difficoltà nel prendere sonno e nel mantenere il sonno costante durante la notte.

Naturalmente non riuscire a dormire per una, due o tre notti di seguito può essere assolutamente normale e non è un elemento per fare diagnosi di insonnia primaria.

Per essere certi di essere in presenza di insonnia e disturbi del sonno bisogna essere di fronte a episodi reiterati, i cui effetti negativi influenzano la qualità della vita quotidiana.

L’insonnia si manifesta tipicamente nei giovani adulti e a partire dalla mezza età, intensificandosi con l’avanzare della stessa.

Può essere un disturbo dal decorso temporaneo ed esaurirsi in breve tempo. Questo accade soprattutto quando si tratta di un’insonnia causata da fattori ambientali o da momenti di stress leggeri e passeggeri.

In altri casi invece il ciclo sonno veglia può essere seriamente compromesso e l’insonnia diventare cronica.

C’è anche chi sperimenta disturbi del sonno ciclici e altalenanti, fortemente legati all’andare e venire di periodi di stress, ansia e depressione.

Gli esperti del sonno e i principali manuali distinguono l’insonnia in alcune sottocategorie:

  • insonnia primaria: quando difficoltà a prendere sonno e mantenerlo durante la notte persistono per più di un mese, causando evidenti effetti negativi al benessere psicofisico e la vita sociale e lavorativa dell’individuo

  • insonnia iniziale: difficoltà nel prendere sonno e nell’abbandonarsi all’addormentamento. Una volta addormentati, il sonno viene solitamente mantenuto durante la notte

  • insonnia centrale: non ci sono problemi nel prendere sonno ma siamo in presenza di frequenti risvegli o da un unico risveglio prolungato durante la notte

  • insonnia terminale: caratterizzata da un risveglio mattutino troppo precoce, è tipica negli anziani.

Questi tipi di insonnia possono presentarsi insieme o singolarmente. Sono tutti sempre accompagnati dalla sensazione di non aver riposato abbastanza.

Una delle caratteristiche principali dei disturbi del sonno è quella di non esaurirsi durante la notte. Gli effetti negativi delle nottate in bianco, infatti, condizionano il nostro quotidiano, il nostro umore, la nostra concentrazione, più in generale la nostra qualità della vita.

Chi soffre di insonnia deve fare i conti con una serie di disturbi somatici come la continua spossatezza, la cefalea, il dolore cronico, la nausea e i disturbi digestivi. Ma anche con alcuni disturbi dell’umore per esempio l’irritabilità, la difficoltà di concentrazione, il calo della memoria e dell’attenzione.

Spesso, le persone affette dai disturbi del sonno non riescono a prendere sonno neanche di giorno. Man mano che il disturbo si intensifica aumenta anche la sensazione di frustrazione e tensione legata all’impossibilità di prendere sonno.

La camera da letto diventa un luogo scomodo e ostile, l’incapacità di rilassarsi prende il sopravvento e il momento dell’addormentamento diventa ingestibile.

La terapia per l’insonnia può essere di tipo farmacologico o meno a seconda della gravità del disturbo e a seconda del fatto che vi sia comorbidità con altre patologie.

Oggi esistono numerose tecniche per supportare l'organismo in caso di insonnia, per esempio lo yoga o la mindfulness. Ma anche prodotti naturali come la melatonina, alcuni preparati erboristici e l’olio di CBD.

Prima di optare per qualsiasi soluzione è importante valutare il quadro generale della situazione. Analizzare il proprio stile di vita e provare a modificare le abitudini dannose per il ciclo sonno-veglia può essere un ottimo punto di partenza per combattere i disturbi del sonno.

A questo proposito è importante parlare dei disturbi del ritmo circadiano del sonno. In questi casi siamo in presenza di una mancata sincronizzazione del ciclo sonno-veglia rispetto a quello che dovrebbe essere il ritmo normale.

In altre parole, il ritmo circadiano, ossia il nostro orologio biologico interno, è sfasato e non più sincronizzato con le fasi buio luce.

Sappiamo che il sonno si attiva nel momento in cui iniziamo a secernere melatonina, un ormone prodotto dalla ghiandola pineale, che ha proprio il compito di regolare il ciclo sonno veglia.

La melatonina si attiva appunto con il buio e si disattiva gradualmente alle prime luci del mattino. Quando questo ormone non funziona come dovrebbe, siamo di fronte a un’alterazione del ciclo sonno-veglia.

Gli esempi classici sono gli sfasamenti del ciclo sonno vegli causati dal jet-leg o da lavori con turni notturni frequenti.

Questi però non sono gli unici fattori che influenzano la produzione di melatonina. La luce blu prodotta dagli schermi a cui siamo incollati h24, per esempio, contribuisce all’alterazione del funzionamento di questo ormone.

Lo stesso vale, come vedremo, per l’assunzione di alcolici e nicotina poco prima di dormire e per altre abitudini poco corrette che interferiscono con quella che negli studi scientifici troviamo descritta come ‘igiene del sonno’.

Quali sono le cause dell’insonnia

Le principali cause dei disturbi del sonno e del comparire dell’insonnia sono legate a un forte stress emotivo.

Può essere uno stress legato a una condizione medica, come per esempio, l’insorgere di un dolore cronico. Può essere uno stress di carattere psicologico o sociale e riguardare un trauma come un lutto, la perdita del lavoro o al contrario può essere presente un burn out da troppo lavoro.

Sappiamo che lo stress è sempre dietro l’angolo e tra i suoi vari effetti negativi, ci sono anche i disturbi del sonno.

Il problema è che una volta insorti, i disturbi del sonno tendono a perdurare anche dopo la risoluzione degli eventi scatenanti e del periodo di stress.

Questo porta all’instaurarsi di un’iperattività psico fisiologica notturna e a una serie di associazioni negative legate al momento dell’addormentamento che favoriscono il cronicizzarsi del disturbo.

I disturbi del sonno possono essere frequentemente associati ai disturbi dell’umore, spesso chi soffre di insonnia può avere una lieve depressione, sbalzi d’umore o una tendenza agli attacchi di panico.

Riassumendo e semplificando, le cause dei disturbi del sonno possono essere:

  • psicologiche: causate da fattori di stress più o meno profondi

  • ambientali: disturbi del sonno di questo tipo possono essere provocati da un trasloco, da un cambio di città, dal dormire fuori casa, per esempio in albergo. Spesso si tratta di disturbi temporanei

  • causate da dolore cronico o altre patologie fisiche o psichiatriche: quando i disturbi del sonno dipendono da una patologia altra come il dolore cronico, l’artrite, la cefalea o i disturbi dell’umore

  • causate da una prolungata alterazione del ciclo sonno veglia: jet-leg, lavoro su turnazioni, un periodo di over-working

Se pensate di soffrire di disturbi del sonno, non esitate parlarne con il vostro medico per trovare insieme una soluzione.

Quante persone soffrono d’insonnia

Secondo gli studi scientifici e secondo i dati riportati nel Manuale di psicopatologia e clinica psichiatrica di Giovanni B. Bassano (Utet Scienze Mediche) circa il 20-40% della popolazione adulta sperimenta episodi di disturbi del sonno in modo occasionale.

L’insonnia primaria invece interessa circa il 10% della popolazione ed è più frequente nella popolazione femminile con un rapporto 3 a 2. Può essere più intensa con l’avanzare dell’età. Nel 10% dei casi il problema è cronico e persiste per anni e anni.

Secondo lo studio condotto dal team per il World Sleep Study, sostenuto da Philips in Italia sono circa nove milioni le persone che in Italia soffrono di disturbi del sonno.

La ricerca è stata condotta sui comportamenti del sonno delle persone in 13 paesi del mondo. I dati emersi hanno rivelato il grande impatto della pandemia sulla capacità di prendere sonno e dormire bene degli italiani. A risentirne maggiormente sono state le donne e gli adolescenti.

Un altro dato molto importante emerso dalla ricerca è il cronicizzarsi della cattiva abitudine di avere lo smartphone tra le mani fino a un momento prima di addormentarci. È così per il 42% degli italiani.

Un italiano su tre soffre di insonnia, fa fatica a prendere sonno o soffre di bruschi risvegli durante la notte. Pur vivendo sulla propria pelle gli effetti negativi dei disturbi del sonno, la maggior parte delle persone tende a minimizzare perché ormai assuefatta dal disturbo.

Solo una piccola percentuale di persone prova a cercare una soluzione, è invece importante riconoscere il disturbo e prendersene cura per tempo.

                                                                               

CBD e insonnia: cosa dicono gli studi

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I dati epidemiologici evidenziati da recenti studi scientifici mostrano che trovare la propria soluzione personale per combattere i disturbi del sonno è fondamentale. Gli effetti negativi dei disturbi del sonno sulla salute generale possono, infatti, essere importanti come mostra uno studio condotto dalla World Sleep Society sul sonno.

Non riposare bene durante la notte provoca irritabilità, emicrania e spossatezza. Tra gli effetti negativi dei disturbi del sonno c’è anche il calo dell’attenzione, che può essere responsabile di sonnolenza diurna e quindi di incidenti stradali.

Chi non riposa bene ha maggiori probabilità di incorrere in patologie cardiovascolari ed è più portato ad assumere rimedi fai da te per prendere sonno o mantenersi sveglio.

La World Association of Sleep Medicine che organizza dal 2008 la giornata mondiale del sonno ha sottolineato come la pandemia abbia impattato sui disturbi del sonno. Insonnia e depressione sembrano essere i mali dell’anno ed è fondamentale provare a prendersi cura della propria routine notturna e provare a garantirsi un sonno salutare.

Sempre secondo i dati raccolti dall’associazione, un italiano su due non è soddisfatto del proprio sonno e circa il 70% degli italiani ha sviluppato disturbi del sonno dall’arrivo della pandemia. Seppure non si tratti di soluzioni che eliminano magicamente i disturbi del sonno, può essere utile avere presenti e seguire quelle che gli esperti e gli studi scientifici di settore chiamano regole per l’igiene del sonno.

Il CBD può essere molto utile per prendere sonno più facilmente, migliorare il sonno nella fase rem e ripristinare il ciclo sonno veglia.

Questo principio attivo, privo di effetti collaterali e psicoattivi, è in grado di intervenire sul nostro sonno migliorandone la qualità perché agisce su più fronti. La sua interazione con il nostro sistema endocannabinoide, gli permette di comunicare con determinati recettori presenti nel nostro sistema nervoso.

Questi recettori sono direttamente collegati ad alcune funzioni fisiologiche, come mangiare, dormire, provare dolore o piacere.

I principali effetti del CBD sono rilassanti, antinfiammatori e ansiolitici, il CBD può supportare l'organismo in caso di dolore cronico e di tensioni muscolari. Inoltre, interagisce con i recettori legati alla sfera dell’umore, supportando l'organismo in caso di sintomi ansiosi e disturbi dell'umore

Come abbiamo visto, quasi sempre i disturbi del sonno sono strettamente legati a condizioni di ansia e stress. 

Uno studio riportato dal Journal of Clinical Pharmacy and Therapeutics ha dimostrato l’efficacia del CBD nel migliorare il disturbo del sonno in fase rem in pazienti affetti dalla malattia di Parkinson.

Lo studio mette in luce come nel momento in cui assumevano CBD, i pazienti avevano una grande riduzione dei sintomi del disturbo. Nel momento in cui il CBD smetteva di essere somministrato, i sintomi ricomparivano.

Questo stesso studio evidenzia che il CBD, interagendo con i recettori del sistema endocannabinoide, in particolare con il CB1, è in grado di aiutare anche a ripristinare il ciclo sonno veglia in caso di un’alterazione. Il suo essere praticamente privo di effetti collaterali e la buona tolleranza del CBD da parte dei pazienti hanno stimolato la comunità scientifica a incrementare le ricerche sull’utilizzo del CBD nei disturbi del sonno.

Uno studio riportato sul The Permanent Journal ha dimostrato i benefici del CBD come aggiunta al trattamento abituale per trattare i disturbi del sonno collegati all’ansia. Su 72 pazienti che assumevano CBD, 57 hanno mostrato una riduzione dell’ansia e a un miglioramento nel prendere sonno e nel suo mantenimento.

Alcuni studi scientifici condotti al Wholeness Center di Fort Collins, una clinica di salute mentale, ha mostrato il funzionamento del CBD su 103 pazienti adulti affetti da disturbi dell’umore.

I pazienti, con una diagnosi di ansia, disturbi del sonno e disturbo da stress post traumatico, assumevano CBD in modo consecutivo all’interno della clinica. Sia i disturbi del sonno che il disturbo d’ansia sono stati monitorati durante tutta la ricerca e misurati con specifici strumenti scientifici.

Il CBD è stato ben tollerato da tutti i pazienti, che non hanno mostrato effetti negativi o effetti collaterali.

In tutti i pazienti è stata dimostrata, con punteggi molto inferiori dalla partenza, una sensibile riduzione dei disturbi dell’ansia con conseguente diminuzione dei disturbi del sonno.

Lo stesso studio ribadisce che gli effetti del CBD possono aiutare a combattere i disturbi del sonno in fase rem e l’eccessiva sonnolenza diurna.

CBNight: una formula sinergica per aiutare in caso di disturbi del sonno

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L’olio di CBD è un principio attivo naturale in grado di favorire l’addormentamento e supportare il corpo in caso di disturbi del sonno in modo efficace ma non invasivo.

Il grande potenziale del CBD (cannabidiolo) ci ha fatto intuire che avremmo potuto potenziare il principio attivo, utilizzandolo in sinergia con altre molecole.

Abbiamo scelto di utilizzarlo all'interno di una formula sinergica in combinazione con CBN (cannabinolo) e melatonina.

La melatonina è l’ormone responsabile di regolare il ciclo sonno veglia. Il corpo la produce naturalmente ma un'integrazione extra è sempre consigliata, perchè la produzione di melatonina è costantemente minacciata da fattori esterni.

Il CBN o cannabinolo è un cannabinoide privo di effetti psicoattivi proprio come il CBD. Supporta l'organismo nel favorire l'addormentamento e condivide con il CBD la capacità di rilassare corpo e mente.

Lavorando su questa sinergia di molecole, abbiamo creato CBNight, un integratore ben bilanciato, pensato per aiutare chiunque a prendere sonno e a mantenerlo tutta la notte.

CBNight lavora su più livelli. Da un lato migliora la fase pre- addormentamento, riducendone i tempi e supportando l'organismo in caso di ansia, dall'altro grazie alla melatonina, rimette in equilibrio il naturale ritmo circadiano migliorando il ciclo sonno-veglia sulla lunga durata.

Con questo prodotto, non solo farete meno fatica ad addormentarvi, ma vi sveglierete più riposati, con la sensazione di aver dormito per davvero.

CBNight è disponibile in due versioni: Formula e Formula Plus. Quello che varia tra le due versioni è la percentuale di cannabinoidi presenti all'interno.

CBNight Formula è indicato per chi non ha mai provato i cannabinoidi e soffre di disturbi del sonno leggeri e gestibili.

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CBNight Formula Plus è indicato per chi già conosce il CBD e per chi soffre di disturbi del sonno pesanti, insonnia cronica e risvegli notturni.

CBNight può essere utile anche in caso di jet-leg e per tutti coloro che lavorando su turni notturni, hanno bisogno di ripristinare il naturale ritmo circadiano.

  • Ricordate che se state assumendo farmaci è importare informare il vostro medico prima di assumere CBD.
  • Non assumere CBNight durante la gravidanza e l'allattamento.

Le regole per una buona igiene del sonno

Il sonno può essere allenato e stimolato. Provare ad impegnarsi a seguire alcune o tutte regole per una buona igiene del sonno, potrebbe migliorare sensibilmente la nostra qualità delle vostre notti.

  • Sforzatevi di avere una routine del sonno regolare, che preveda di andare a dormire e di svegliarvi sempre alla stessa ora
  • Evitate di bere alcolici, tè, caffè o altre bevande contenenti caffeina a partire da sei ore prima di andare a letto
  • Non fumate prima di andare a letto
  • Non consumate pasti abbondanti e pesanti per cena ma scegliete una cena leggera
  • Evitare di fare attività fisica dopo le 18, fatta eccezione per del leggero yoga o una passeggiata distensiva
  • Fate a meno di riposini pomeridiani ed evitate di addormentarsi  davanti al pc o al televisore
  • Praticate attività rilassanti prima di andare a letto, leggete un libro, fate un bagno caldo, bevete del latte con miele o una camomilla
  • Non lavorate a letto
  • Abbandonate gli schermi, anche lo smartphone, almeno un’ora e mezza prima di andare a letto
  • Andate a dormire solo quando avete davvero sonno ed evitate di indugiare e rigirarvi nel letto
  • Create un’ambiente favorevole al sonno, con un’umidità e una temperatura adeguata (si consiglia una temperatura un po' più bassa di quella del giorno, meglio evitare i termosifoni). Usate oli essenziali alla lavanda e all'arancio dolce, cuscini e lenzuola comode e profumate
  • Utilizzate rimedi naturali in grado di migliorare la qualità del sonno, come CBNight

    Vuoi saperne di più? Clicca sull'intervista al Dott Lorenzo Calvi sul CBD e i disturbi del sonno.

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