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Malati in rivolta per la mancanza di Cannabis Terapeutica con cui supportare e curare le proprie patologie.

E’ quanto accaduto due giorni fa a Lecce dove circa 350 malati di Sla, malattie neurodegenerative, epilessie, tumori attendono chi da mesi, chi da settimane, la chiamata della Asl per ritirare la propria Cannabis. L’unico risultato finora prodotto è stato quello di irrobustire ulteriormente il mercato nero.

Due i casi emblematici raccontati da LaRepubblica/Bari. Il primo è quello di Anna, “brindisina affetta da una malattia rara che da oltre un anno aspetta che l'Asl comunichi l'arrivo della dose gratuita prescritta dal suo medico. Nell'attesa, è andata a comprarla in una farmacia di Corato, spendendo 300 euro per 4 vasetti, a fronte degli 800 di pensione di invalidità con cui deve sopravvivere. Ancora meno fortunato è stato Mattia, leccese reso paralitico da un tumore, che ha avuto difficoltà persino a ottenere la prescrizione”.

C’è stato un incontro la Asl locale e l’associazione LapianTiamo di Racale, con l’impegno da parte dell’Azienda sanitaria di monitorare la situazione dei pazienti attraverso la costituzione di un gruppo di lavoro.

Se dalla Puglia ci spostiamo in Veneto, nella provincia di Treviso, la situazione non cambia di molto.

L’Ospedale di Treviso insieme a quello di Verona è un punto di riferimento a livello regionale per la preparazione e distribuzione della materia prima alle farmacie e ai pazienti.

Durante il periodo natalizio ci sono stati casi di persona che hanno aspettato fino ad un mese prima di ottenere il prodotto prescritto.

Anche in questo caso, come in Puglia, parliamo di malati che quotidianamente hanno a che fare con malattie come la Sla, spasticità da lesioni midollari, Tumori e Hiv, ma anche per stimolare l'appetito nei casi di anoressia o per diminuire la pressione del glaucoma.
Sebbene non vi siano ancora dati precisi, negli ultimi tre anni l’aumento del fabbisogno nazionale sarebbe aumentato di circa 100 chili l’anno, con un consumo stimato di 350 chili per il 2017 e di ben 500 chili per il 2018. 

La produzione di FM2 presso il Laboratorio Militare di Firenze è del tutto insufficiente per assicurare un’adeguata copertura per i pazienti, il Governo ha destinato alla struttura un milione e seicentomila euro con l’obiettivo di aumentare la produzione, un investimento che verosimilmente non sarà adeguato per risolvere il problema.

Nel Decreto Fiscale del Governo approvato lo scorso Novembre, sono stati inseriti emendamenti a favore della Cannabis, in maniera particolare si parla di apertura della produzione ad altri Enti, pubblici o privati, sulla falsa riga del protocollo adottato da Firenze, e si stabilisce che le preparazioni prescritte dal medico saranno a carico del Servizio sanitario nazionale. Per questo aspetto sono stati stanziati altri 2,3 milioni di euro.

 

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