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La Letteratura scientifica prodotta fino ad oggi sul tema della Cannabis Terapeutica ha messo in luce come la Cannabis abbia delle importanti caratteristiche come antidolorifico, antinfiammatorio e antinausea tuttavia stabilire quanto la Cannabis possa essere ritenuta adatta per uccidere le cellule tumorali la strada da percorrere per dare una risposa concreta è ancora molto lunga.

Presso l’Università di Camerino dal 2008 si sta studiano il ruolo anti – tumorale dei cannabinoidi, intesi “come singole molecole estratte dalla pianta di Cannabis come il Delta-9 tetraidrocannabinolo (THC) e Cannabidiolo (CBD), sia nel glioblastoma che nel mieloma multiplo”.

Massimo Nabissi, ricercatore e docente della Scuola del Farmaco e dei Prodotti della Salute dell’Università di Camerino ha raccontato a La Repubblica come “In questo lavoro, siamo andati a valutare l’effetto del CBD sia da solo sia in combinazione con un farmaco utilizzato nella terapia del mieloma multiplo (il Bortezomib). I dati hanno dimostrato un ruolo anti-proliferativo del CBD e un’azione sinergica della combinazione CBD più Bortezomib. Nel lavoro successivo abbiamo testato la combinazione THC/CBD in combinazione con un nuovo farmaco (Carfilzomib) utilizzato nel mieloma multiplo e i dati hanno dimostrato che la combinazione è più efficace dei singoli farmaci ed inoltre la combinazione era in grado di ridurre la migrazione (processo di metastasi) delle cellule tumorali. Questi dati in vitro che abbiamo ottenuto, sono stati presi ad esempio, da una Biotech Israeliana, per la richiesta di avvio del primo studio in vivo, in pazienti affetti da mieloma multiplo".


 Per altre tipologie di tumori la Ricerca si  troverebbe in una fase più avanzata  come testimonierebbero gli studi sul  tumore al cervello. E’ sempre Massimo  Nabissi a raccontare lo stato degli Studi  su La Repubblica "I primi lavori in cellule  di glioblastoma  umano hanno dimostrato  che l’uso di Cannabidiolo in combinazione  con chemioterapici specifici per la terapia  di questo tumore, permetteva di ridurre la  crescita di queste cellule e che la  combinazione di CBD con Temozolomide  (TMZ) o Carmustina (CMT), aumentava  gli effetti del chemioterapico (effetto  sinergico). Inoltre abbiamo evidenziato  che il CBD non aveva effetto tossico nelle  cellule cerebrali normali".

 Lo Studio clinico di fase 2 ha dimostrato  che i pazienti con glioblastoma trattati con  THC/CBD hanno un 83% di  sopravvivenza ad un anno rispetto al 53%  dei pazienti trattati solo con  Temozolomide "Questi risultati suggeriscono che la combinazione THC/CBD e temozolomide produce miglioramenti nella sopravvivenza rispetto al chemioterapico da solo. Questo è un ottimo segnale della potenziale efficacia di questa combinazione terapeutica".

Non bisogna illudere i lettori – utenti sebbene è indubbio che la Scienza sul Tema ha cominciato a dare risposte incoraggianti e sicuramente non risolutive tuttavia il futuro della Cannabis Terapeutica e quello della Medicina continueranno ad “intrecciarsi” in maniera importante!

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