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Recettori cannabinoidi. Che cosa sono?

Scritto da STAFF ENECTA | 19 luglio 2019

Le caselle postali degli endocannabinoidi: i recettori cannabinoidi.

Il cannabidiolo (CBD) che si può trovare nelle pianta di cannabis agisce da regolatore del nostro sistema endocannabinoide, un sistema biologico presente nel corpo umano composto da endocannabinoidi.

Gli endocannabinoidi sono piccole molecole segnale che derivano da un acido grasso polinsaturo: l’acido arachidonico. Per capire come agisce il CBD è bene comprendere come gli endocannabinoidi attivino i recettori dei cannabinoidi di tipo 1 (denominato CB1) e di tipo 2 (CB2). I primi recettori sono presenti nel cervello, nel sistema nervoso centrale e in alcuni tessuti periferici mentre i secondi si trovano prevalentemente nelle cellule del sistema immunitario.

I recettori Cannabinoidi

Sono una classe di recettori della famiglia dei recettori accoppiati alla proteina G. I recettori, in generale, sono proteine che si legano con un fattore specifico (chiamato ligando) e che, così facendo, provoca una variazione di forma che dà luogo a una risposta cellulare o biologica. I due tipi fino ad ora individuati (CB1 e CB2) costituiscono il sistema endocannabinoide; un sistema che agisce sulla regolazione di una grande varietà di processi sia fisiologici che cognitivi, come l’appetito, la sensazione di dolore o l’umore. Consideriamo i cannabinoidi come dei “messaggeri” che agiscono nel nostro corpo e i recettori cannabinoidi come i riceventi di questi messaggi. 

 

Recettori CB1

È stato osservato come i recettori CB1 siano presenti in tutto l’organismo ma con una prevalenza nel sistema nervoso centrale e nel midollo spinale. Si trovano nelle aree del cervello come l’ipotalamo o l’amigdala e in prossimità di molte terminazioni nervose. È per questo motivo che i recettori CB1 possono avere un ruolo per stemperare una sensazione di dolore o un particolare trauma.

 

Recettori CB2

I recettori CB2 si trovano di solito nelle cellule del sistema immunitario e nel sistema nervoso periferico. Il loro ruolo è sempre più oggetto di ricerca da parte di chi vuole indagare la loro capacità di intervenire in caso di infiammazione, inducendo a una risposta immunitaria mirata. 

L’identificazione dei recettori dei cannabinoidi ha dato il via a un filone di ricerca che mira a esplorare il sistema endocannabinoide e le sue funzioni regolatorie sia nel corpo di un individuo sano che nel caso di una persona affetta da una patologia. Nell'ultimo decennio, il sistema endocannabinoide è stato coinvolto in un numero crescente di funzioni fisiologiche, sia nel sistema nervoso centrale e periferico che negli organi periferici. Ancora più importante, la modulazione dell'attività del sistema endocannabinoide si è rivelata promettente in un'ampia gamma di malattie e condizioni patologiche, come i disturbi dell'umore, l’ansia, patologie come il morbo di Parkinson e la malattia di Huntington, la sclerosi multipla, l’ipertensione, la psoriasi. Il crescente numero di studi preclinici e di studi clinici con composti che modulano il sistema endocannabinoide probabilmente porterà a nuovi approcci terapeutici in un certo numero di malattie per le quali i trattamenti attuali non rispondono pienamente alle esigenze dei pazienti.