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L’utilizzo del CBD nella sindrome di Ehlers Danlos

Scritto da STAFF ENECTA | 18 novembre 2019

Cannabis, CBD e malattie genetiche. Il caso della sindrome di Ehlers Danlos e il ruolo del cannabidiolo.

Per sindrome di Ehlers-Danlos si intende generalmente un gruppo di malattie genetiche che agiscono sul tessuto connettivo, che colpiscono circa 1 persona su 5.000. Studi hanno dimostrato che i cannabinoidi possono aiutare a gestire il dolore associato a queste patologie.

La sindrome di Ehlers-Danlos colpisce i tessuti connettivi, tra cui la pelle, le articolazioni e i vasi sanguigni. In tutti i tipi di sindrome di Ehlers-Danlos, l'effetto del disturbo sul tessuto connettivo fa sì che le articolazioni abbiano una gamma insolitamente ampia di movimenti e spesso fa sì che la pelle diventi eccessivamente elastica e fragile.

Le articolazioni allentate causate dalla sindrome di Ehlers-Danlos sono instabili e quindi altamente suscettibili alla dislocazione. Possono portare a dolori gravi e cronici e all'insorgenza precoce dell'artrite. Anche la pelle troppo elastica e fragile si deteriora facilmente e la sindrome provoca con facilità il ferimento e lascia cicatrici che si peggiorano nel tempo. La pelle danneggiata non guarisce mai del tutto e i punti di sutura spesso si strappano. Anche le pieghe extra di pelle sono una caratteristica spesso associata alla sindrome.

Alcune forme di Ehlers-Danlos che colpiscono il sistema vascolare possono causare la rottura dei vasi sanguigni, causare emorragie interne e mettere in pericolo la vita. Una forma di cifoscoliosi della sindrome di Ehlers-Danlos può causare una grave curvatura della colonna vertebrale che influisce negativamente sulla respirazione.

 

La sindrome di Ehlers-Danlos e il rapporto con il dolore

I pazienti con la sindrome di Ehlers-Danlos soffrono comunemente di forti dolori, che rendono difficili le attività quotidiane. Il dolore muscolare intenso, il dolore addominale, il dolore neuropatico, l'emicrania e la fatica causata dalla sindrome di Ehlers-Danlos sono ritenuti essere significativamente associati a disturbi psichiatrici e a disturbi d'ansia e dell'umore. Il dolore correlato alle articolazioni allentate della sindrome di Ehlers-Danlos è stato associato ad un'alta prevalenza di fattori psicosociali. Anche una sensazione di costante fatica e il mal di testa ricorrente sono sintomi comuni che caratterizzano la sindrome.

La sindrome di Ehlers-Danlos è causata da mutazioni genetiche ed è quindi più comunemente ereditaria. I geni che si mutano e causano la sindrome di Ehlers-Danlos sono responsabili della produzione di proteine che vengono utilizzate per assemblare il collagene.

Secondo Mayo Clinic, se una persona ha le varietà più comuni della sindrome di Ehlers-Danlos, c'è una probabilità del 50% di trasmettere il gene alla prole. Nuove mutazioni genetiche possono causare la sindrome di Ehlers-Danlos in alcuni individui, senza che i famigliari di questi abbiano mai avuto il disturbo. Non esiste una cura per la sindrome di Ehlers-Danlos, quindi il trattamento si concentra sulla gestione dei sintomi.

I farmaci antidolorifici sono comunemente utilizzati. Per la sindrome vascolare di Ehlers-Danlos, i farmaci per la pressione sanguigna possono essere utilizzati per ridurre lo stress sui vasi sanguigni. Una terapia che include l’esercizio fisico è talvolta necessaria per rafforzare i muscoli intorno alle articolazioni sciolte.

 



 

Effetti dei cannabinoidi e del CBD sulla sindrome di Ehlers-Danlos

La cannabis aiuta i pazienti con la sindrome di Ehlers-Danlos a gestire il dolore grave comunemente associato al disturbo. Gli studi a sostegno dell'efficacia della cannabis come antidolorifico sono vastissimi. La cannabis ha dimostrato di abbassare significativamente i livelli di dolore, dimostrando persino un'efficacia nella gestione del dolore che si è dimostrata inefficace in altri trattamenti.

Uno studio che ha esaminato i metodi efficaci di controllo del dolore per i pazienti con la sindrome di Ehlers-Danlos, ma non includeva la cannabis. Lo studio ha evidenziato che gli oppiacei erano tra le sostanze più utili. Gli oppiacei sono comunemente usati per trattare il dolore associato alla sindrome di Ehlers-Danlos ma a volte hanno effetti collaterali problematici, tra cui sedazione, perdita di appetito, nausea, costipazione e depressione respiratoria.

Studi hanno trovato che i cannabinoidi, rispetto agli oppioidi, sono efficaci nell'alleviare il dolore in dosi più basse e con meno effetti collaterali. Dopo un anno di uso regolare, i pazienti con dolore cronico non sono risultati più a rischio di incorrere in effetti avversi gravi rispetto ai non consumatori di cannabinoidi.

 

Cannabis Terapeutica e sindrome di Ehlers-Danlos

Attualmente, nessuno stato ha approvato la cannabis medica specifica per il trattamento della sindrome di Ehlers-Danlos. Tuttavia, a Washington D.C., qualsiasi condizione può essere approvata per la cannabis medica a condizione che un medico con licenza DC ne raccomandi il trattamento.

Inoltre, un certo numero di altri stati prenderanno in considerazione la possibilità di permettere l'uso di cannabis medica per il trattamento della sindrome di Ehlers-Danlos con la raccomandazione di un medico. Questi stati includono: California (qualsiasi malattia debilitante in cui l'uso medico della Cannabis è stato raccomandato da un medico), Connecticut (altre condizioni mediche possono essere approvate dal Dipartimento per la Protezione dei Consumatori), Massachusetts (altre condizioni determinate per iscritto da un medico del paziente qualificato), Nevada (altre condizioni soggette ad approvazione), Oregon (altre condizioni soggette ad approvazione), Rhode Island (altre condizioni soggette ad approvazione), e Washington (qualsiasi "condizione terminale o debilitante").

La ricerca va avanti e continua a mostrare risultati incoraggianti, come nel caso di 12 dei 15 pazienti con dolore cronico che, nel corso di una terapia a base cannabis terapeutica, hanno riportato un miglioramento nella cronicità del dolore.