E’ un argomento controverso ma che è molto utile sviscerare, ad uso e consumo sia della nostra vasta community che aderisce al nostro progetto Free Fitness di Bologna e di Napoli, ma anche di coloro che leggono questo blog da semplici appassionati o curiosi.
Tornando a noi, ci sono runner che mantengono entrambe le opposte opinioni, con forum online e articoli dedicati esclusivamente a questa “polemica”.
Nessuna delle due fazioni sembra avere dubbi in merito, molti citano lo stretching prima della corsa come un modo di prevenire lesioni, mentre altri affermano il contrario.
A parte le opinioni, come facciamo a sapere cos’è veramente il modo migliore e il momento migliore per fare stretching?
Sembra che la ricerca sia arrivata alla conclusione che fare stretching prima della corsa non sia poi così fondamentale, anzi.
“Non c’è nessun motivo per un runner sano con un normale ampiezza di movimento di fare stretching prima di correre,” dice William Roberts, MD, MS, professore presso il Dipartimento di Medicina della Famiglia e della Salute della Comunità all’Università di Minnesota.
Abbiamo chiesto a Roberts se qualsiasi tipo di runner trarrebbe beneficio dallo stretching prima della corsa. La sua risposta semplice era: “Nessuno.”
Secondo Roberts (e le prove scientifiche disponibili), lo stretching prima di correre non riduce la possibilità di lesioni, ma riduce la forza. Diversa invece l’opinione sullo stretching DOPO la corsa.
“C’è una certa logica in merito allo stretching post corsa il che potrebbe avere qualche beneficio per muscoli irrigiditi,” dice Roberts. “Lo stretching che fa la differenza nell’allungamento muscolare dovrebbe però essere fatto lontano dall’allenamento, quindi mattina corsa, sera stretching o vice versa.”
L’assunzione del CBD al termine dello sforzo fisico può aiutare ad ottimizzare il recupero dell’organismo, similmente ad integratore naturale, agisce attivamente sull’organismo modulandone le risposte attraverso un’azione sui recettori innati del nostro sistema endocannabinoide.
Ecco perché può essere molto utile per favorire il recupero soprattutto dopo allenamenti duri, gran fondo o mezze maratone, risultando quindi utile per Runners e Ciclisti
L’argomento dello stretching pre- e post-allenamento va di pari passo con un altro dibattito ad esso collegato: stretching dinamico versus stretching statico.
Un breve riassunto:
“Un riscaldamento dinamico è decisamente più efficace e fornirà ‘l’allungamento’ necessario senza ridurre la forza,” dice Roberts. “Lo stretching statico invece potrebbe ridurre la performance e non riduce la possibilità di lesione.”
Quali sono invece i dogmi dei sostenitori dello stretching prima della corsa? Ve ne citiamo tre:
1) Lo stretching prima di correre scioglie i muscoli, il che incrementa la performance.
2) E' orientato alla prevenzione dalle lesioni.
3) Riduce l’indolenzimento a fine attività.
Questi tre motivi basterebbero a qualsiasi runner per adottare incondizionatamente un regime regolare di stretching pre-corsa. Sfortunatamente, come Roberts ha menzionato, studi molteplici dimostrano che non è così.
Con oltre 80 riferimento a studi relativi allo stretching , il presente capitolo di Dr. Ian Shrier spiega come lo stretching prima dell’esercizio fisico diminuisce la performance atletico e non riduce il rischio di lesioni. Inoltre, uno studio di Robert Herbert, professore all’Università di Sydney, specifica che lo stretching prima dell’esercizio fisico ha poco o nessun effetto sulla riduzione dell’indolenzimento associato alla sopra menzionata attività.
Se la ricerca è chiara, allora perché la mentalità dello “stretching prima della corsa” rimane presente nell’ambito del running?
“Penso che sia un residuo ‘culturale’ di quando facevamo corse trial e campestri e spendevano da 15 a 45 minuti a fare stretching,” afferma Roberts. “Questo è stato trasmessa incondizionatamente come un rituale dello sport – avrei potuto essere a casa per cena prima parecchie volte senza le sessioni di stretching!”