Sono moltissimi i prodotti a base di canapa presenti oggi sul mercato. Tra questi spicca, in particolare, la grande quantità di diversi oli di CBD.
Con una tale varietà di proposte è facile avere dubbi su quale possa essere il migliore olio di CBD sul mercato.
Per acquistare olio di CBD facendo una scelta consapevole è bene tenere conto di vari fattori: l’esigenza che si spinge all’uso, le varietà proposte da una particolare marca, la qualità del prodotto. L’olio di cannabidiolo (CBD) deve essere un prodotto naturale e di alta qualità, risultato di una estrazione dalle piante di Cannabis sativa che porti ad ottenere un olio di cannabis dall’alto contenuto di CBD ma privo di THC e, di conseguenza, privo di effetti psicotropi.
Le piante di Cannabis a basso contenuto di THC vengono coltivate e raccolte nel rispetto dei normali cicli naturali. Il prodotto vegetale ottenuto viene trinciato e, successivamente, passato attraverso un sito d'estrazione. Il sito di estrazione produce un estratto dal quale è stato rimosso il THC mediante una separazione e questo estratto, a sua volta, viene monitorato per valutarne sia gli aspetti qualitativi e quantitativi dei cannabinoidi che le loro caratteristiche microbiologiche. Compiute anche queste analisi, l'estratto viene diluito con olio di semi di canapa. Le soluzioni in olio di canapa permettono di ottenere, infine, le varie tipologie di oli di canapa presenti in commercio. Enecta propone oli di CBD in cui l'estratto iniziale viene diluito al al 3%, al 10% e al 24%.
L'essere umano è dotato di un sistema endocannabinoide e il cannabidiolo (CBD) agisce indirettamente sui recettori di questo sistema. Il cannabidiolo (CBD) nello specifico non agisce su una particolare patologia: non si tratta di una "panacea" contro i mali ma di una sostanza "regolatrice" del nostro sistema endocannabinoide. Il cannabidiolo (CBD) modula dei meccanismi che già sono esistenti e in atto nel nostro organismo. In sostanza, nel momento in cui si attua uno squilibrio o uno scompenso nel sistema endocannabinoide, la modulazione provveduta dal cannabidiolo (CBD) - che agisce, ad esempio, sul sistema immunitario o indirettamente su un processo infiammatorio - tende a ripristinare l'equilibrio originario. Il cannabidiolo (CBD) comporta una modulazione indiretta di una alterazione del sistema endocannabinoide umano provocata da patologie o traumi. È per questa sua estrema versatilità d’uso che il cannabidiolo viene sempre più impiegato per il benessere della persona.
Il rapporto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) pubblicato nel 2018 ha evidenziato come non ci siano significativi effetti rischiosi per la salute umana ma, piuttosto, diverse applicazioni mediche del CBD.
Secondo il rapporto dell’OMS il cannabidiolo ha un buon profilo di sicurezza ed è ben tollerato dagli esseri umani e dagli animali. Inoltre, sempre secondo il report, il CBD non ha alcun effetto psicoattivo, non induce dipendenza fisica e non è associato ad alcun effetto negativo sulla salute pubblica.
Nonostante le rassicurazioni pubblicate sia dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e da una revisione stilata dai ricercatori della Harvard Medical School, alcuni studi presentati negli ultimi anni hanno anche indicato alcuni possibili effetti collaterali.
Essi possono essere variabili: da una leggere secchezza delle fauci alla sonnolenza.
Il cannabidiolo ha, in genere, un profilo di sicurezza ottimo e confermato anche delle più recenti revisioni degli studi condotti. Ogni persona, però, deve compiere una scelta responsabile per prevenire in ogni caso qualsiasi effetto collaterale. Negli studi che sono stati presi in considerazione, molto spesso i ricercatori hanno somministrato ai partecipanti volontari delle dosi di cannabidiolo estremamente alte e che mai e poi mai verrebbero prese normalmente.
Nel caso in cui una persona desiderosa di provare i prodotti contenenti CBD sia anche trattata con specifici farmaci, è bene rivolgersi al proprio medico per valutare la situazione nel suo complesso.