Cosa sono i nootropi
I principali benefici del CBD
CBD contro ansia, stress e depressione
Il cannabidiolo per dormire meglio
CBD come neuroprotettore
Gli effetti del cbd sul cervello
Il CBD come nootropico: come aiuta nel recupero in termini di attenzione e concentrazione
A parlare per la prima volta di nootropi è stato un farmacologo di nome Giurgea, che negli anni 70, sintetizzò il primo nootropo, un farmaco chiamato piracetam, tuttora utilizzato.
Con il termine nootropo, Giurgea si riferiva a un insieme di principi attivi capaci di migliorare alcune funzioni cerebrali come la memoria, l’apprendimento, il ragionamento e il linguaggio.
Oggi, con il termine nootropi, vengono indicate delle categorie di farmaci utilizzati per trattare alcune patologie neurologiche come per esempio l’Alzheimer.
Oltre ai farmaci, esistono poi anche dei principi attivi naturali che, se utilizzati con il giusto dosaggio, possono avere un effetto nootropico. Tra questi troviamo alcuni cannabinoidi come il CBD e il THC, ma anche la teina e la caffeina.
1. farmaci sintetici
2. principi attivi naturali, come caffeina, teina e ovviamente la cannabis sativa ma anche la bacopa monnieri, una pianta fitoterapica della quale probabilmente avrete sentito parlare con il termine d’uso comune “brahmi”.
Le sostanze nootropiche facilitano il rilascio di neurotrasmettitori, enzimi e ormoni. Aiutano a migliorare la salute del cervello e la sua attività.
Migliorare le capacità cognitive di chi li assume
Capacità di migliorare la concentrazione e l’apprendimento
Capacità di facilitare la trasmissione delle informazioni
Aumento della tonicità cerebrale
Capacità di aumentare la memoria a breve e a lungo termine
Aumentare la resistenza a possibili aggressioni cerebrali come alcuni problemi neurologici
Non provocare effetti collaterali rilevanti
In questa sede ci concentreremo sugli effetti di un principio attivo naturale con effetto nootropico: il CBD.
Il cannabidiolo CBD è un cannabinoide privo di effetti psicoattivi prodotto dalla pianta di cannabis sativa, in grado di interagire con i recettori presenti nel nostro sistema endocannabinoide. È proprio questa interazione a fare in modo che il CBD abbia delle proprietà terapeutiche e dei benefici importanti sul nostro organismo.
Ecco quali sono i principali benefici del CBD:
Proprietà antinfiammatorie
Proprietà antiossidanti e neuroprotettive
Proprietà ansiolitiche
Combatte l'insonnia
Proprietà antiemetiche
Può essere uno stimolante dell'appetito
Come sappiamo bene, i cannabinoidi e in particolare il CBD, possono avere effetti positivi nel contrastare in modo naturale ansia, stress e alcuni disturbi dell’umore come la lieve depressione.
In termini nootropici, le proprietà ansiolitiche del CBD, ci interessano perché l’ansia, lo stress e i disturbi dell’umore, possono interferire con la neurogenesi. Per neurogenesi si intende il processo di crescita delle cellule cerebrali, che in età adulta avviene solo nell’ippocampo.
Diversi studi hanno dimostrato che in presenza di stress e ansia acuti, questo processo di crescita può essere rallentato o addirittura arrestarsi del tutto.
Ecco che il CBD, con le sue proprietà ansiolitiche, agisce sui livelli di ansia e stress e riducendoli drasticamente aiuta e aumenta il processo di crescita delle cellule celebrali, addirittura di circa il 40%.
Il cannabidiolo CBD può essere un ottimo alleato per chi soffre di disturbi del sonno, sia da solo che combinato in una miscela creata apposta per ristabilire il ritmo circadiano. Aiuta a favorire l’addormentamento e migliora la fase del sonno rem, rilassa mente e muscoli per un sonno riposante e senza interruzioni.
Un buon sonno è fondamentale per sentirsi bene durante il giorno. È risaputo che chi soffre di insonnia o risvegli frequenti, ha poi delle ripercussioni sulla propria giornata, sia in termini di umore che di capacità cognitive.
Le capacità cognitive, infatti, soprattutto concentrazione e capacità di apprendimento, possono essere seriamente compromesse dalla mancanza di sonno e dalla stanchezza accumulata.
Il CBD ha importanti proprietà neuroprotettive, evidenziate per la prima volta nel 2017 da una ricerca del National Institute of Neurological Disorder and Stroke, che si è occupato di analizzare gli effetti del CBD sull’epilessia.
La ricerca ha dato effetti più che positivi, non a caso dal 2018, esiste un farmaco per l’epilessia farmaco resistente approvato dall’Fda, di cui avrete senz’altro sentito parlare, che è proprio a base di CBD. Il farmaco in questione è Epidiolex e viene utilizzato sia per la sindrome di Dravet che per la sindrome di Lennox-Gastaut.
Anche Enecta ha avuto modo di partecipare con l’olio di CBD al 24% a una ricerca sull’epilessia farmaco resistente condotta dall’Ospedale Gaslini di Genova, con risultati molto positivi e confortanti.
La ricerca che ha preceduto la messa in commercio di Epidiolex è stata molto approfondita e ha messo in luce tutti i meccanismi d’azione del CBD.
Il CBD riesce a esercitare il suo effetto neuroprotettivo attraverso la trasduzione di un segnale che interessa i recettori endocannabinoidi. Questi studi hanno anche dimostrato la capacità del principio attivo di prevenire l’iperfosforilazione del glicogeno sintasi chinasi, motivo per cui il CBD può essere considerato un nuovo candidato terapeutico per trattare l’Alzheimer.
Inoltre, il CBD ha delle proprietà antiossidanti molto potenti che hanno effetto anche sui neuroni, prevenendo lo stress ossidativo e rallentando l’invecchiamento delle cellule neuronali.
È importante sottolineare che anche il THC può avere degli effetti positivi sull'attività neuronale, tuttavia, THC e CBD hanno effetti diversi sulla memoria.
Il British Journal of Psychiatry ha condotto una ricerca specifica sulla memoria e i cannabinoidi, prendendo in considerazione 134 consumatori abituali di cannabis sativa.
I partecipanti sono stati divisi in due gruppi, al primo è stata somministrata cannabis ad alto contenuto di THC. Al secondo gruppo invece, cannabis sativa ad alto contenuto di CBD.
Dalla ricerca è emerso che il primo gruppo ha manifestato dei deficit di memoria mentre il secondo gruppo non ha manifestato alcun disturbo della memoria né a breve né a lungo termine.
I cannabinoidi possono dunque influenzare la memoria in modo diverso e come è emerso in un altro studio, il CBD può addirittura migliorare alcuni disturbi della memoria provocati dal THC.
Chi assume THC quotidianamente potrebbe essere probabilmente meno capace di concentrarsi e mantenere alti i livelli di attenzione e potrebbe avere dei problemi di memoria a lungo termine.
Grazie alle sue numerose proprietà terapeutiche, il CBD può aiutarti a concentrarti e a migliorare le tue prestazioni cognitive. Da un lato infatti funge da neuro protettore e rallenta l’invecchiamento delle cellule cerebrali promuovendone la crescita.
Dall’altro combatte i primi nemici della concentrazione e dell’attenzione: la tensione e l’insonnia. Abbassa infatti i livelli di cortisolo provocati dallo stress e si prende cura del nostro sonno, ripristinando l’equilibrio psicofisico essenziale per mantenere alti i livelli di attenzione e concentrazione durante la giornata.
Il fatto che questo principio attivo possa essere un ottimo nootropico è dimostrato anche dal fatto che l’olio di CBD si è rivelato estremamente utile nei disturbi dei disordini dell’attenzione dei bambini, come per esempio l’ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività).
In conclusione, possiamo dire con sicurezza che il CBD, utilizzato quotidianamente, può aiutarti a mantenere la concentrazione. Può fungere da riequilibratore naturale sia del corpo che della mente, aiutandoti quindi anche nelle performance quotidiane, che richiedono attenzione, memoria e un’ottima capacità di apprendimento.