CBD Lifestyle| Enecta

CBD e Sclerosi Multipla

Scritto da STAFF ENECTA | 19 marzo 2020

Ci sono due distinti filoni di ricerca scientifica sull’utilizzo dei principi attivi della cannabis per il trattamento della sclerosi multipla. Il primo mira a valutare i cannabinoidi, grazie alle loro qualità neuroprotettive, in qualità di trattamenti di base; oppure come parte di un trattamento volto a contrastare i sintomi della patologia.

Il cannabidiolo (CBD) è quindi un'opzione nel contesto di una patologia come la sclerosi multipla. La ricerca scientifica ne indaga i benefici su dolore e spasticità.

La ricerca scientifica ha finora dimostrato che alcuni principi attivi della pianta di cannabis (il THC e il CBD) possono esercitare un’azione di contrasto all’apoptosi, la morte dei neuroni che si riscontra nei casi di morbo di Parkinson, SLA (Sclerosi laterale amiotrofica) o sclerosi multipla.

I cannabinoidi inoltre sono capaci di agire indirettamente su uno stato infiammatorio, tendendo a lenirlo. Non da ultimi, sono stati analizzati anche gli eventuali benefici dei cannabinoidi e, in particolare, del CBD sul sistema immunitario. Tutte queste caratteristiche sono state valutate nel contesto della sclerosi multipla a partire dagli anni ‘90 del Ventesimo secolo in alcuni studi clinici e preclinici.

 

 

Cannabis e sclerosi multipla, lo stato della ricerca

La sclerosi multipla è una malattia degenerativa cronica che colpisce il sistema nervoso centrale. Più di due milioni di persone nel mondo, 600.000 in Europa, oltre 75.000 in Italia soffrono di sclerosi multipla. Di recente, nel 2017, è stata pubblicata una revisione degli studi fino a quel momento pubblicati sull’efficacia dei cannabinoidi nel trattamento di un paziente affetto da sclerosi multipla. La revisione, commissionata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità è stata condotta dall’Alcohol and Drug Group della Cochrane Collaboration, un’iniziativa internazionale no-profit con lo scopo di raccogliere, valutare criticamente e diffondere le informazioni relative all'efficacia e alla sicurezza degli interventi sanitari.

La sclerosi multipla è caratterizzata da particolari sintomi, fra cui la spasticità (che si presenta nell’80% dei casi) e il dolore. Vi sono casi in cui i farmaci comunemente impiegati per diminuire spasticità e dolore hanno un effetto limitato. In queste situazioni gli estratti derivati dalla pianta di cannabis e i suoi principi attivi sono un’opzione da tenere in considerazione

Gli studi che sono stati analizzati nella revisione avevano coinvolto 2.431 pazienti. Nove di questi erano studi in cui veniva analizzata l’efficacia del Sativex, il farmaco sintetizzato a partire dagli estratti della Cannabis sativa, nella terapia della Sclerosi Multipla (MS), mentre le altre indagini adoperavano estratti di cannabis in capsule o infiorescenze in sigarette. 

I risultati sono stati variabili ma hanno evidenziato un generale miglioramento nella percezione del dolore e una discreta riduzione della spasticità.

 

CBD, sclerosi multipla, quotidianità

Gli studi che continuano a riscontrare un sostanziale miglioramento apportato dalla cannabis per le persone affette da sclerosi multipla si aggiungono a quelli raccolti nella revisione e arricchiscono il panorama. È il caso di un’indagine condotta dall’Università di Catania dove circa 1500 pazienti provenienti da diversi centri dedicati al trattamento della sclerosi sultipla, sono stati trattati con Cannabis somministrata sotto forma di spray.

Dopo il primo mese di trattamento, il 61,9% dei pazienti ha registrato un miglioramento della spasticità, la riduzione del sintomo è stata quantificata in una percentuale superiore o uguale al 20%. Dopo sei mesi di trattamento si è osservato un ulteriore miglioramento della spasticità nel 40% dei pazienti, che è passato - in termini di riduzione del sintomo - dal 20% al 30%. Inoltre i sintomi associati alla spasticità come crampi e spasmi notturni sono migliorati nella maggior parte dei casi.

Il ruolo della cannabis continua a essere approfondito e studiato, visti i risultati promettenti e in Italia è già possibile considerare di affiancare un prodotto a base di cannabis al trattamento della sclerosi multipla. 

Le preparazioni a base di cannabidiolo (CBD) sono parte di questi prodotti che vengono impiegati anche nell’ambito della sclerosi multipla. Contengono diverse concentrazioni di CBD, principio attivo non psicotropo della pianta di cannabis e sono disponibili in varie forme. Il prodotto deve essere garantito e indicare esattamente la quantità di principi attivi presenti, in conformità con quelle che possono essere le indicazioni del medico o del farmacista.