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CBD e ADHD: come curare il deficit di attenzione con il cannabidiolo

Scritto da STAFF ENECTA | 17 dicembre 2021

L’ADHD e l’ADD indicano entrambi un disturbo da deficit dell’attenzione. In una precedente classificazione del Manuale Diagnostico dei Disturbi Mentali però, ADHD e ADD venivano differenziati. Per ADD si intendeva un disturbo del deficit dell’attenzione senza il fattore iperattività mentre per ADHD un disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività.

Oggi si tende a non essere così fiscali sulle diagnosi perché esistono diverse sfumature e sottotipi, che un esperto potrà individuare tramite test specifici. In questo articolo parleremo di che cos’è l’ADHD e di come il CBD può essere utile per contrastarne i sintomi.

Disturbo da deficit di attenzione: cos’è e come riconoscere i sintomi

Sembrerebbe che circa il 5% della popolazione infantile nasca con un disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività. Secondo il DSM (Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali) per parlare di ADHD o disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività nei bambini, è necessario trovarsi in presenza di determinati pattern comportamentali, tra cui disturbi dell’attenzione e iperattività, difficoltà di concentrazione e impulsività incontrollata. Inoltre, questi tipi di comportamento dovrebbero insorgere prima dei 12 anni e compromettere significativamente gran parte delle attività quotidiane.

Quelli che seguono possono essere definiti i sintomi tipici di un disturbo da ADHD:

  • Incapacità di stare fermi per troppo tempo o di restare seduti a lungo

  • Avere l’abitudine di rispondere alle domande in modo frettoloso, prima ancora di aver ascoltato la domanda

  • Interrompere frequentemente gli altri durante la conversazione e non riuscire ad attendere il proprio turno per parlare

Le cause dell’ADHD possono essere riconducibili a fattori di ereditarietà oppure dipendere da problemi di nascita gravemente prematura o altri problemi del feto durante la gravidanza. Il disturbo da deficit di attenzione ha sicuramente delle basi biologiche ma naturalmente può essere favorito o contenuto da fattori ambientali e dalla situazione familiare. È importante riconoscere subito i sintomi dell’ADHD per poter intervenire con un trattamento combinato, che prevede solitamente un lavoro psicologico e in alcuni casi anche un trattamento medico e farmacologico.

Il lavoro psicologico con un esperto si concentra su un lavoro cognitivo comportamentale potenziare l’attenzione e lavorare sulla gestione dell’iperattività e la difficoltà di concentrazione. È importante raggiungere un’autonomia comportamentale costruttiva, scolastica nel caso dei bambini, organizzativa e lavorativa nel caso degli adulti e un’adeguata capacità di regolare le emozioni per entrambe le categorie.

Spesso purtroppo si arriva tardi a una diagnosi clinica, scambiando la difficoltà di attenzione e l’iperattività per capricci o brutto carattere.

Una diagnosi tempestiva e un sostegno genitoriale e psicologico adeguato possono essere la chiave di volta per sensibili miglioramenti. Al contrario, nessun tipo di trattamento, un ambiente poco comunicativo, un uso eccessivo e poco controllato dei dispositivi tecnologici come smartphone e playstation, possono aumentare i disturbi dell’attenzione e i livelli di iperattività.

È importante ricordare che per esseri sicuri di essere di fronte a un caso di disturbo da deficit dell’attenzione, bisogna essere in presenza di una diagnosi di tipo clinico, che viene effettuata attraverso una serie di test specialistici.

ADHD nei bambini e negli adulti

Il disturbo da deficit dell’attenzione cambia con la crescita. Se nei bambini tende a manifestarsi con i sintomi che vi abbiamo elencato, negli adolescenti e negli adulti la sintomatologia cambia. Possono essere riscontrati frequentemente i seguenti sintomi:

  • Distraibilità

  • Tendenza ad annoiarsi facilmente

  • Irrequietezza

  • Logorrea

  • Disorganizzazione

  • Incapacità di focalizzarsi sul tema principale di una discussione

  • Frustrazione facile di fronte a compiti che richiedono impegno

Il ruolo del CBD

Il CBD o cannabinolo è un cannabinoide prodotto dalla pianta di cannabis sativa, completamente privo di proprietà psicoattive ma ricco di proprietà terapeutiche. L’azione del CBD è determinata dalla sua interazione con i recettori presenti nel nostro sistema endocannabinoide. Il sistema endocannabinoide serve a regolare alcune tra le nostre principali funzioni psicologiche, per esempio appetito, piacere, dolore. Il CBD contribuisce a supportare il benessere complessivo del sistema endocannabinoide, fungendo da equilibratore. Questa funzione gli permette di avere un effetto terapeutico nel contrastare alcune patologie, come l’ansia, il dolore cronico, l’epilessia e alcune patologie neuropatiche.

CBD e ADHD: cosa dice la ricerca

Uno studio ha esaminato l’azione dei cannabinoidi tra i vari sottotipi del disturbo da deficit dell’attenzione. La ricerca, effettuata su un campione abbastanza ampio, ha rilevato che i cannabinoidi possono essere particolarmente efficaci in casi di ADHD con spiccate tendenze all’iperattività e all’impulsività. Come evidenzia questo altro studio, inoltre, il CBD può essere molto efficace nel contrastare l’ansia e il disturbo post traumatico da stress. Si tratta di un elemento molto utile a gestire e contenere molti dei sintomi dell’ADHD, che spesso si cronicizzano anche per lo stato d’ansia provocata da una mancata gestione emotiva.

  • Può il CBD alleviare i sintomi dell’ADHD?

Sì, il CBD può alleviare alcuni dei sintomi principali del disturbo da deficit dell’attenzione. Le proprietà ansiolitiche contribuiscono a ridurre i livelli di iperattività, favorendo un rilassamento di mente e corpo che non può che giovare a un ADHD. Inoltre, il CBD può aumentare i livelli di concentrazione e aiutare chi lo assume a essere più focalizzato e meno dispersivo. 

I principali benefici del CBD per deficit da attenzione e iperattività

Gli effetti più importanti del CBD su chi soffre di ADHD sono legati all’azione rilassante e distensiva del principio attivo, che lavora appunto su alcuni dei sintomi principali del disturbo. Gran parte delle persone che soffrono di disturbo dell’attenzione e iperattività soffrono anche di insonnia. Il CBD riesce a contrastare questo disturbo favorendo il momento dell’addormentamento e migliorando la qualità del sonno.

Una migliore qualità del sonno può essere fondamentale per chi soffre di ADHD e portare enormi benefici anche nel quotidiano, diminuendo la difficoltà di concentrazione e favorendo un umore positivo e più facilmente auto gestibile.

 

Olio di CBD per bambini con ADHD

Il CBD può essere somministrato in diverse forme, infiorescenze oppure estratti ossia cristalli, capsule e olio di CBD. Il principale vantaggio dell’olio di CBD, che è il prodotto più apprezzato e utilizzato in ambito medico, è il fatto che se l’olio di CBD è di qualità sapore e odore sono pressoché inesistenti. Queste caratteristiche lo rendono particolarmente appetibile per i bambini, che spesso rifiutano di assumere sostanze a causa del cattivo sapore o odore. Inoltre, l’olio al CBD può essere somministrato direttamente sotto la lingua ma anche diluito in una bevanda dolce o messo nel gelato. Con l’olio di CBD è possibile preparare caramelle, cioccolatini, dolcetti e persino gomme da masticare, che rendono semplice e piacevole l’assunzione di CBD da parte dei bambini.

CBD e ADHD: qual è il giusto dosaggio?

Nonostante, come vedremo, il CBD non abbia effetti collaterali importanti, è necessario iniziarne l’assunzione in modo graduale e seguiti dal proprio medico, soprattutto se parliamo di bambini. Il medico terrà conto della situazione specifica del paziente e a seconda del grado del disturbo da deficit d’attenzione, deciderà sul dosaggio da somministrare. Il fai da te è consigliato solo agli adulti che sentono di avere difficoltà di concentrazione, disturbi dell’attenzione e iperattività da domare. Anche in questo caso può essere utile concordare una terapia con il proprio medico di fiducia. Tuttavia, il CBD al 10% può essere un ottimo punto di partenza per iniziare a sperimentare gli effetti benefici del CBD sull’ADHD.

CBD e ADHD: quali possono essere i principali effetti collaterali


Uno dei grandi vantaggi del somministrare CBD in casi di disturbo da deficit di attenzione è la quasi totale assenza di effetti collaterali. Il CBD non ha proprietà psicoattive ma neanche effetti sedativi. Questo fattore lo rende particolarmente adatto e sicuro anche per i bambini. Nei trattamenti terapeutici vengono utilizzate anche capsule al CBD, particolarmente utili a chi preferisce assumere compresse. Gli unici effetti collaterali riscontrati durante studi clinici con il CBD sono una leggera nausea e una lieve spossatezza. Si parla tuttavia di trattamenti con dosaggi di CBD molto molto alti, spesso utilizzati per patologie differenti dall’ADHD.