In Italia sono disponibili le infiorescenze essiccate importate dall’Olanda, il Bedrocan a cui si aggiunge dall’inizio dell’anno la produzione da parte del Laboratorio Militare di Firenze che nel tempo dovrebbe sostituire l’importazione olandese.
Come avviene la commercializzazione dall’Olanda? L’arrivo in Italia avviene sotto il diretto controllo dell’Office for Medicinal Cannabis del ministero della Salute, dello Sport e del Welfare olandese.
Le infiorescenze essiccate importate dall’Olanda sono composte al 19% in delta-9-tetraidrocannabinolo e 1% cannabidiolo.
La Cannabis FM2 prodotta a Firenze invece contiene il deòta-9-tetraidrocannabinolo (THC) in una percentuale compresa tra il 5 e l’8% e 7,5 – 12% di Cannabidiolo (CBD).
Il farmacista può dispensarla solo in dose e forma di medicamento galenico estemporaneo, generalmente cartine che il paziente usa per preparare un decotto o vaporizzare in appositi apparecchi. La ricetta, non ripetibile, può essere redatta anche dal medico di base rispettando i formalismi previsti dalla legge 94/98 (art. 5).
Cannabis sativa
Composizione di 1 cartina
Cannabis sativa infiorescenze essiccate* mg 25-50-75-100 (o secondo prescrizione).
*Bedrocan titolato al 19 % in delta-9-tetraidrocannabinolo e 1 % cannabidiolo.
Modalità d’uso e posologia
Il dosaggio può variare in base alla necessità del singolo paziente, dalla risposta dell’organismo.
Si prepara un decotto con 100 ml d’acqua per ogni 100 mg di prodotto lasciando a bollire a recipiente coperto almeno per 15 minuti. Questa fase è molto importante perché agevola l’estrazione dei principi attivi.
Le infiorescenze si possono vaporizzare con un apposito apparecchio sviluppato per consentire l’assunzione inalatoria dei cannabinoidi. Questo metodo è sicuramente quello preferibile perché, riscaldando la Cannabis a oltre 200°C, si sprigiona il massimo dei principi attivi e l’assorbimento è rapido e completo. La via orale, invece, oltre alle difficoltà legate alla forma di somministrazione, risente dell’effetto del metabolismo epatico di first pass e ha un on set molto più lento dell’azione terapeutica. Si sconsiglia di fumare cannabis terapeutica perché la combustione distrugge una grande percentuale di attivi.
fonte: farmacienews.it
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