Diecimila posti di lavoro per un giro d’affari da 1,4 miliardi di euro, sono i numeri prospettati da Coldiretti dopo il via libera dell’Aula della Camera, dello scorso ottobre, alla proposta di Legge sulla coltivazione e la somministrazione della Cannabis ad uso medico.
“Un’opportunità – si legge in una nota - che va attentamente valutata per uscire dalla dipendenza dall’estero e avviare un progetto sperimentale di filiera italiana al 100 per cento che unisce l’agricoltura all’industria farmaceutica”.
“Un primo passo che – sottolinea la Coldiretti – potrebbe aprire potenzialità enormi se si dovesse autorizzare l’estensione della produzione nelle serre abbandonate o dismesse a causa della crisi nell’ortofloricoltura”.
“La campagna italiana – precisa la Coldiretti – può mettere a disposizione da subito mille ettari di terreno in coltura protetta. Negli anni 40 con ben 100mila gli ettari coltivati l’Italia era il secondo produttore mondiale della cannabis sativa, che dal punto di vista botanico è simile alla varietà indica utilizzata a fini terapeutici”.
Le associazioni che da anni sono impegnate perché si cessi l’ostracismo antiscientifico contro la pianta, chiedono maggiore ricerca sulle proprietà terapeutica della cannabis e che si riconosca il diritto a curarsi con essa, lo scorso 30 novembre, l’ultima iniziativa in ordine di tempo per sensibilizzare i senatori con l’obbiettivo di approvare tutte le norme.
Cosa prevede il Decreto Fiscale?
Fondi pubblici per Cannabis Terapeutica - Le preparazioni prescritte dal medico per la terapia contro il dolore saranno a carico del Servizio sanitario nazionale. Stanziati altri 2,3 milioni per la sua diffusione.
La produzione inoltre viene estesa ad altri enti e imprese, secondo le procedure già previste per lo stabilimento militare di Firenze. Il 2017 che sta per chiudersi è stato un anno molto intenso per l’industria della Cannabis in Italia.
Molti passi sono stati fatti in avanti sul Tema della Cannabis Terapeutica, tuttavia la strada da percorrere è ancora molto lunga! Uno dei nodi da sciogliere nel 2018 sarà proprio quello che riguarda i migliaia di pazienti che non hanno a disposizione le infiorescenze per curarsi e sono costretti a raziocinare le scorte o addirittura a rivolgersi al mercato nero o cambiare completamente le cure a causa dell’irreperibilità della Cannabis.