Anno nuovo, problemi vecchi. Le scorte di Cannabis Terapeutica per i migliaia di pazienti italiani sono finite e sono di conseguenza costretti a sospendere le cure o rivolgersi al mercato nero. Nel frattempo il Ministero della Difesa nei giorni scorsi ha pubblicato un bando per acquistare 100 kg di Cannabis all’estero per un importo di circa 600mila euro. Sul Tema è intervenuta anche l’Associazione CILD, coalizione di ONG che si occupano di diritti umani, attraverso la campagna “Non me la Spacci Giusta”. Il Centro Legale dell’Associazione ha predisposto una lettera di diffida che i pazienti potranno usare come un elemento in più per accedere ai farmaci a base di Cannabis di cui hanno bisogno. Dati ufficiali ancora ci sono tuttavia le previsioni della Direzione dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico del Ministero della Salute indicano il vertiginoso aumento della domanda di accesso all’uso della Cannabis Terapeutica. Sebbene non vi siano ancora dati precisi, negli ultimi tre anni l’aumento del fabbisogno nazionale sarebbe aumentato di circa 100 chili l’anno, con un consumo stimato di 350 chili per il 2017 e di ben 500 chili per il 2018. La produzione di FM2 presso il Laboratorio Militare di Firenze è del tutto insufficiente per assicurare un’adeguata copertura per i pazienti, il Governo ha destinato alla struttura un milione e seicentomila euro con l’obiettivo di aumentare la produzione, un investimento che verosimilmente non sarà adeguato per risolvere il problema. Nel Decreto Fiscale del Governo approvato lo scorso Novembre, sono stati inseriti emendamenti a favore della Cannabis, in maniera particolare si parla di apertura della produzione ad altri Enti, pubblici o privati, sulla falsa riga del protocollo adottato da Firenze, e si stabilisce che le preparazioni prescritte dal medico saranno a carico del Servizio sanitario nazionale. Per questo aspetto sono stati stanziati altri 2,3 milioni di euro. Le scorte stanno terminando e le richieste di Cannabis Terapeutica aumentano, quando dovranno ancora aspettare i malati per avere la cura sperata? Se hai trovato interessante questo articolo metti Mi piace alla Pagina Facebook Enecta e sarai sempre aggiornato sulle notizie e le novità che riguardano il mondo della Cannabis e del CBD!
Come trovare CBD di qualità? Spesso gli utenti che navigano in Rete dinanzi da una quantità di informazioni non riesce a compiere una scelta chiara e consapevole del prodotto. Noi di Enecta proveremo, in cinque semplici mosse, ad elencare gli accorgimenti di cui tenere conto per trovare un ottimo CBD. Provenienza - Vi siete mai chiesti da dove proviene il CBD che intendete acquistare? In quale parte del mondo è coltivata la Cannabis da cui verrà estratto? Aziende che raccontano la provenienza, il luogo di nascita dei prodotti, che seguono tutta la filiera produttiva hanno un’affidabilità maggiore. Enecta segue tutto il processo, dalle coltivazioni della Cannabis Sativa, passando per l’estrazione del Cannabidiolo fino alla realizzazione finale dei prodotti che finiscono poi sul mercato. Comunicazione Azienda/Utente - Aziende che mettono a disposizione dei propri utenti – consumatori uno o più canali di comunicazione in grado di rispondere ad ogni vostro dubbio o perplessità sui prodotti in tempi certi. Affidabilità azienda - Si fa un gran parlare di CBD, come riconosco un’Azienda affidabile e professionale? Un elemento di cui tenere conto è sicuramente il tempo, cioè da quanto questa è presente sul mercato e lavora nell’Industria della Cannabis. Costo del prodotto - Il prezzo fa la differenza? Non sempre! Come spesso abbiamo scritto, non può essere l’unico elemento di valutazione per l’acquisto di un prodotto. Confrontate i prezzi di prodotti similari realizzati da aziende differenti, non sempre un prezzo vantaggioso è sinonimo di un buon affare! CBD Terapeutico - Fare informazione sul CBD e la Cannabis è molto importante! Esiste una letteratura scientifica che afferma come l’Olio di CBD e la Cannabis in generale possano avere effetti benefici e molto importanti, tuttavia descriverli come prodotti totalmente curativi è sbagliato e fuorviante per chi legge e decide di usare il prodotto. Vuoi scriverci per saperne di più? Non esitare a contattarci con una mail a info@enecta.com o attraverso i nostri canali Social, Facebook e Instagram. Se hai trovato interessante questo articolo metti Mi piace alla Pagina Facebook Enecta e sarai sempre aggiornato sulle notizie e le novità che riguardano il mondo della Cannabis e del CBD!
La popolarità della Cannabis è un fenomeno in ascesa continua, gli estratti ed i prodotti che ne derivano costituiscono un valido alleato per supportare e lenire alcune patologie, o l’assunzione quotidiana ad esempio di CBD per donare riequilibrio al sistema psicofisico, danno una piccola idea di come questa pianta sia più che mai attuale. Ovviamente è cresciuta anche l’informazione sul Tema e oggi sul Web è possibile trovare articoli e contenuti che parlano dell’argomento tuttavia è necessario dare le informazioni giuste per non trarre in inganno i lettori – utenti. L’obiettivo di questo articolo è proprio quello di smascherare le Bufale o Fake News che orbitano nel mondo della Cannabis! La prima Bufala riguarda la capacità del THC di modificare i comportamenti delle persone inducendo atteggiamenti violenti o la disattenzione nell’assumere responsabilità ed impegni. Lo studio redatto nel 2016 dal titolo Effects of Cannabis Use on Human Behavior, Including Cognition, Motivation, and Psychosis: A Review pubblicato su Jama psychiatry smentisce questa tesi. Secondo lo studio ad oggi non esiste nessun tipo di relazione tra l’assunzione di Cannabis con THC e gli effetti sopra citati, è ovvio che l’assunzione di Cannabis con THC non possa essere associata a compiti che richiedono un particolare sforzo di concentrazione. La seconda Bufala che resiste al tempo riguarda il ruolo della Cannabis come porta di accesso alle cosiddette droghe pesanti. Secondo uno studio pubblicato su “psichiatria e dipendenze” non esistono “droghe – ponte” per cui chi consuma Cannabis passerà sicuramente poi a consumere Eroina o Cocaina, il processo che porta all’uso di droghe pesanti è ben più complesso. La terza Bufala riguarda l’equiparazione tra Cannabis, Alcool e Tabacco. La letteratura scientifica prodotta sul Tema dimostra come sia improponibile porre questi tre elementi sullo stesso piano, i rischi per la salute e la vita legate ad Alcool e Tabacco sono imparagonabili con quelli relativi alla Cannabis. Una quarta Bufala riguarda la capacità della Cannabis di guarire nelle patologie antitumorali. La Scienza sull’argomento sta producendo una letteratura molto importante tuttavia ad oggi la sua applicazione in queste patologie ha il ruolo di lenire i dolori, contribuire a stimolare l’appetito e in generale contribuisce ad aumentare il benessere del paziente durante le cure. Per approfondire il Tema clicca Qui. Quelle citate sono solo alcune delle Bufale che circolano sul Web circa la Cannabis! Vuoi segnalarci altre Bufale sulla Cannabis o approfondire il Tema? Contattaci, scrivi una mail a info@enecta.com o attraverso i nostri canali Social, lasciando un messaggio sulla nostra pagine Facebook o Instagram.
La Cannabis sativa L., è una pianta che appartiene alla famiglia delle Cannabaceae tornata ad essere protagonista nella produzione industriale, con finalità alimentari ma non solo. In questo articolo concentreremo la nostra attenzione sulle finalità alimentari, analizzando le proprietà, i benefici e gli usi di questo prodotto. Coltivata in tutto il mondo, le piante di Cannabis Sativa L. possono raggiungere un’altezza di 4 – 5 metri e sono facilmente riconoscibili grazie alle loro caratteristiche foglie. Quali sono le proprietà dei semi di Canapa? I semi sono composti per il 24% da proteine a cui si aggiungono gli otto aminoacidi essenziali. Si tratta di leucina, isoleucina, fenilalanina, lisina, metionina, treonina, triptofano e valina. A cosa servono? Gli aminoacidi sono usati dal nostro corpo per fabbricare proteine.Tra i venti aminoacidi che prendono parte al rinnovo cellulare, soltanto otto non sono sintetizzabili e per questo sono definiti “aminoacidi essenziali”. Questi aminoacidi possono essere introdotti solo con l'alimentazione. Quasi tutti gli alimenti del mondo vegetale contengono solo alcuni di questi aminoacidi essenziali, soltanto i semi di canapa contengono tutti gli aminoacidi essenziali! Grassi, Vitamine e Sali Minerali I semi di canapa sono ricchi di grassi vegetali, per circa il 35%. All’interno di questa percentuale ci sono grassi polinsaturi essenziali per il corretto funzionamento di muscoli, recettori nervosi e numerose ghiandole. Il contenuto vitaminico dei semi di canapa è molto importante, come la presenza di vitamina E, tuttavia nei semi di canapa troviamo anche la vitamina A, B1, B2, PP e C. Tra i sali minerali troviamo invece potassio, fosforo, magnesio, calcio e ferro. Come sono usati i semi di Canapa? I semi di canapa crudi vengono spremuti a freddo per ottenere Olio di Canapa, ricco di Omega 3 e Omega 6 e in alternativa consumati insieme a pietanze, che sia yogurt a colazione o un’insalata a cena. Benefici I benefici dei semi di Canapa sono antinfiammatori per la loro ricchezza di omega-3 e di acido gamma-linolenico. Grazie alla presenza di grassi polinsaturi i semi di canapa sono considerati un ottimo alleato per la salute del cuore. Problemi di stitichezza? Grazie alla ricchezza di fibre i semi di canapa sono ottimi per migliorare e preservare il corretto funzionamento dell'intestino. La vitamina E, contenuta nei semi di canapa, è un potente antiossidante, che contribuisce a bloccare l'azione nociva dei radicali liberi, principali responsabili della degenerazione cellulare.
L’insonnia è un disturbo legato ad un evento stressante, il lavoro, la famiglia, ecc. che rende il nostro sonno qualitativamente pessimo con conseguenze negative per tutta la giornata. Difficoltà nell’addormentarsi, incubi e risvegli precoci potrebbero essere sintomi legati ad una forma di insonnia, su cui esistono rimedi naturali per contrastarla e sconfiggerla. Come? A seguire proponiamo alcuni pratici consigli che possono rivelarsi molto efficaci per questo tipo di disturbo. Il primo è quello di fare Sport! Secondo uno studio realizzato dalla National Sleep Foundation l’esercizio fisico aiuta l’effetto ristoratore del sonno. Dall’analisi dei dati fatta durante la ricerca emerge come le persone che durante il giorno praticano Sport dormono meglio e soffrono meno di insonnia. Se siamo soggetti sedentari che a causa del lavoro più un pizzico di pigrizia non riusciamo a ritagliare del tempo per l’attività sportiva potremmo cominciare con brevi camminate, anche di dieci minuti, aiuteranno sicuramente al miglioramento della qualità del sonno! Il secondo consiglio che diamo è quello di usare Olio di CBD che potrebbe presentarsi come un rimedio naturale per chi soffre di disturbi legati ad una cattiva qualità del sonno. Citando anche qui uno studio preclinico condotto in Gran Bretagna presso il Porton Down Science Park, sono scaturite ipotesi su come il CBD potrebbe influenzare il sonno. Il primo elemento messo in luce dagli studiosi riguarda come il CBD possa migliorare la qualità del sonno intesa come effetto collaterale ad un problema già presente. Secondo uno studio condotto presso la National Taiwan University di Taipei emergono prove di come il CBD possa influenzare direttamente il ciclo notturno, impedendo la soppressione del sonno REM indotta dall’Ansia. In questo il CBD potrebbe contribuire al naturale ciclo del sonno e prevenire la sua deviazione dovuta ad uno stato di forte stress, stando a questo possiamo affermare che il CBD contribuisce a mantenere la stabilità del sonno non – REM. I due studi citati, su cui c’è ancora molta strada da fare, indicano il sentiero imboccato nel ruolo del CBD nella promozione di una buona qualità del sonno, non dobbiamo dimenticare però che dormire bene significa anche avere attenzione a piccoli ma importanti particolari. Esempi? Dormire in un ambiente tranquillo senza essere disturbati da dispositivi elettronici come lo smartphone. Non consumare in eccesso Alcol, Caffè e sigarette. Praticare Sport con regolarità contribuisce in maniera importante ad una buona qualità del sonno. Hai trovato l’argomento interessante e vuoi saperne di più? Non esitare a contattarci, scrivi una mail a info@enecta.com o contattaci attraverso i nostri canali Social, un messaggio sulla nostra pagina Facebook o Instagram ed il Team Enecta sarà pronto a rispondere ad ogni tuo dubbio o perplessità! credit photo: @profightingnapoli @profightingnapoliclub @pierluigicatalano @davidericciardi/@allinonelab
Due ordini del giorno per modificare il Decreto Fiscale dello scorso 16 Novembre che ridisegna il mondo del Vaping. Le due proposte di modifica saranno presentate dalla deputata del PD Alessia Riotta e da Adriana Galgano di Civici Innovatori con l’obiettivo di riformulare la parte relativa alla tassazione e alle norme per i negozi ed ecommerce. Nel Decreto Fiscale approvato lo scorso Novembre si dichiara che le sigarette elettroniche non potranno più essere vendute online. La misura, secondo la senatrice Vicari firmatarie dell’emendamento, ha un doppio scopo: quello di combattere un mercato che anche la relazione tecnica stima per il 50% illegale, recuperando quindi l'evasione fiscale, e quello di garantire gli adeguati controlli sul fronte sanitario dei liquidi venduti. Una decisione che ha suscitato più di qualche perplessità, anche nel mondo della Scienza. Il professor Fabio Beatrice, otorinolaringoiatra e direttore del Centro antifumo dell’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino dalle colonne de IlFattoQuotidiano “Queste misure allontanano i fumatori che hanno difficoltà a smettere da una soluzione per loro più ricevibile, che è rappresentata dalla riduzione del rischio. Peraltro questa posizione si sviluppa in maniera opposta rispetto a quella di altri Paesi quali la Gran Bretagna, nella quale con una visione molto pragmatica vengono invece proposte ai fumatori da subito politiche di riduzione del rischio che consentono di intervenire con immediatezza su ampie fasce di fumatori”. Le ipotesi future - La Legge finale che verrà fuori come sarà? La prima ipotesi è che avvenga una separazione, nella fase di tassazione, tra gli eliquid con e senza nicotina. Una seconda ipotesi prevede invece una nuova tassa generale sugli eliquid, con e senza nicotina. Il Governo, come abbiamo già detto nell’apertura dell’articolo, ha accolto i due punti all’ordine del giorno a firma di Adriana Galgano (Civici Innovatori) e Rotta, Boccadutri, Bragantini, Barbanti (Pd), in cui si chiede all’esecutivo di riaffrontare e riaprire la discussione sulla filiera del vaping. Dopo la giornata di venerdì 7 dicembre, quando scadranno i termini per presentare gli emendamenti al disegno di Legge si capirà la reale intenzione del Governo di rivedere il disegno di Legge.
Il 2017 che sta per chiudersi è stato un anno molto intenso per l’industria della Cannabis in Italia. Molti passi sono stati fatti in avanti sul Tema della Cannabis Terapeutica, tuttavia la strada da percorrere è ancora molto lunga, come i migliaia di pazienti che non hanno a disposizione le infiorescenze per curarsi e sono costretti a raziocinare le scorte o addirittura a rivolgersi al mercato nero o cambiare completamente le cure a causa dell’irreperibilità della Cannabis. Nel 2018 questo sarà sicuramente uno dei principali problemi di cui occuparsi. Nell'articolo che segue cercheremo di dare informazioni basiche sullo stato della Cannabis Terapeutica in Italia, come si accede, per quale patologia è prescritta e in quali Regioni è legiferata. Cosa è la FM2? La FM2 è la varietà di Cannabis prodotta e coltivata presso il Laboratorio Militare di Firenze per poi essere distribuita fino agli utilizzatori finali, i pazienti. La FM2 è composta da una percentuale di THC compresa tra il 5% e l’8%, e dalla presenza di CBD in una quantità che oscilla tra il 7.5% e il 12%. Per quali patologie può essere prescritta? La FM2 può essere prescritta a sostegno di terapie standard e nello specifico: Patologie come sclerosi multipla e altre condizioni di spasticità associate a dolore. Dolori cronici. Anoressia nervosa, inappetenza nei pazienti oncologici ed affetti da AIDS. Nausea e vomito causate da radio e chemioterapia. Effetto ipotensivo nel glaucoma. Riduzione movimenti involontari nella sindrome di Tourette. Cosa prevedono le prescrizioni? Sono previste due differenti modalità di assunzione: Orale, mediante la preparazione di decotti, il medico in questo caso deve illustrare al paziente le modalità ed i tempi di preparazione del decotto. La seconda modalità è per via inalatoria. Si parte da dosaggi minimi e inseguito la cura viene tarata sulla base dei benefici ottenuti dal paziente e da eventuali effetti collaterali. Come si dispensa il Farmaco e rimborsabilità per il paziente? Il paziente può accedere alla FM2 attraverso una ricetta redatta dal medico curante, a seguire il farmacista allestisce la preparazione. Queste informazioni in pillole sulla Cannabis Terapeutica in Italia sono state disposte dal Ministero della Salute con un Decreto del 9 Novembre 2015, con il quale l’Italia cerca di adeguarsi alle norme europee ed internazionali in materia di coltivazione e distribuzione di Cannabis ad uso medico. Per quanto riguarda invece la rimborsabilità non è possibile accedere al rimborso in tutta Italia, ma solo nelle Regioni che hanno legiferato in materia, nello specifico parliamo di Regione Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto. Vuoi saperne di più? Non esitare a contattarci, scrivi una mail a info@enecta.com e ed il Team Enecta sarà a disposizione per rispondere ad ogni tuo dubbio o perplessità.
Si è tenuto nel weekend a Bastia Umbra, presso la sede della locale Usl il convegno “Cannabis Terapeutica, stato dell’arte, applicazioni e possibili sviluppi” organizzato dall'Associazione No Profit Canapamo,cui hanno preso parte dottori, relatori e pazienti provenienti da tutta Italia. Nell’affollata sala si sono susseguiti gli interventi, molti dei quali riepilogativi sui progressi che sono stati portati avanti e su quelle che sono le aspettative per il 2018. Uno dei punti principali resta l’approvvigionamento della Cannabis per i tanti pazienti sparsi sulla penisola, molti dei quali costretti a rivedere le proprie cure proprio a causa della scarsa quantità di Cannabis presente in questo momento in Italia. Proprio su questo aspetto ha insistito il dottor Marco Bertolotto, Direttore centro terapia del dolore e cure palliative dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure di Savona che oltre a parlare dell’applicazione della Cannabis nella Terapia del dolore neuropatico, ha sottolineato come il nuovo anno debba essere l’anno in cui si riesca a dare risposte concrete ai pazienti, anche se l’imminente futuro non sembra prospettare risposte certe in tal senso. Il dottor Massimo Nabissi del gruppo di ricerca di Patologia Generale ed Immunologia dell’Università di Camerino ha spiegato il lavoro che è stato svolto negli ultimi anni sulle attività antitumorali dei cannabinoidi e delle prospettive per sinergismi terapeutici. Senza illudere e/o dare false speranze, i Cannabinoidi non sono la bacchetta magica alla malattia tuttavia i primi risultati sono molto interessanti, perché il 50% dei casi esaminati durante gli studi preclinici hanno mostrato un allungamento della vita medio di quattro mesi grazie ad una giusta combinazione di THC e CBD. Tuttavia studi clinici non sono stati ancora compiuti ma, come ha sottolineato lo stesso Nabissi, maggiori investimenti, creare Report clinici, aumentare il volume degli studi, potrebbe portare nel prossimo futuro ad ottenere risultati molto importanti. Un concetto che Nabissi ha espresso che merita di essere sottolineato riguarda il benessere del paziente, cioè quando non è possibile migliorare le condizioni cliniche del paziente è possibile aumentare il proprio benessere e in questo senso i cannabinoidi possono rivelarsi un ottimo alleato. Una menzione speciale per l’intervento dell’avvocato Maria Assunta Vispi, portavoce dei pazienti, rappresentante del gruppo pazienti fibromialgico umbro, che ha testimoniato le condizioni in cui vivono le tante persone che usano la Cannabis per curarsi, la cui irreperibilità resta il problema principale a cui dare risposta.
Pazienti, medici, farmacisti e associazioni uniti per chiedere l’approvazione anche al Senato delle norme sulla cannabis terapeutica. Necessario maggiore impegno per garantire formazione e ricerca sull’uso medico della cannabis e soprattutto continuità terapeutica per i pazienti. La Camera ha recentemente approvato una, pur timida, messa a regime della regolamentazione nazionale sulla cannabis terapeutica. Le associazioni che da anni sono impegnate perché si cessi l’ostracismo antiscientifico contro la pianta, si faccia ricerca sulle proprietà terapeutica della cannabis e si riconosca il diritto a curarsi con essa, hanno organizzato ieri, giovedì 30 novembre, una iniziativa di sensibilizzazione dei senatori con l’obbiettivo che anche il Senato approvi tutte le norme in questo scorcio di legislatura. Alcune delle disposizioni della legge, dopo un laborioso lavoro di emendamenti e sub-emendamenti, sono state infatti inserite nel Decreto Fiscale in corso di approvazione definitiva alla Camera. Nonostante questo risulta indispensabile assicurare un quadro normativo chiaro, e uniforme per tutta Italia, che possa realmente garantire il diritto a curarsi con la cannabis e assicurare la continuità terapeutica ai pazienti. Hanno partecipato all’incontro, pazienti, medici e farmacisti insieme alle associazioni promotrici: A Buon Diritto, Antigone, Associazione Cannabis Terapeutica, Associazione Luca Coscioni, CanapaCafè, CGIL, CILD, Forum Droghe, FP CGIL, LaPiantiamoCSC, la Società della Ragione, Legalizziamo.it, Legacoopsociali, LILA, SIRCA. Elisabetta Biavati (Paziente) “Per noi malati è fondamentale che venga approvata perché, anche con tutte le lacune, rimane comunque una Legge e non un Decreto Ministeriale come oggi. Rappresenta per noi una maggiore tutela e la sicurezza che non ci possa venir messa in discussione la terapia che stiamo seguendo con grandi risultati a seconda della politica ministeriale sulla cannabis terapeutica. Terapia che comunque viene continuamente messa in discussione dalla difficoltà di reperire il farmaco: per questo sono necessarie da subito maggiori importazioni e quindi aprire a nuovi coltivatori anche in Italia. La possibile apertura a più patologie, a partire dalla sfera oncologica ed epilettica ed altre sindromi (come la Tourette) è la richiesta che speriamo venga al più presto ascoltata.” Francesco Crestani (Presidente Associazione Cannabis Terapeutica) “Era il 19 febbraio 2002, quindici anni fa, quando l'Associazione Cannabis Terapeutica, prima in Italia, presentava alla Camera la sua proposta di legge Norme per agevolare l'utilizzo a fini terapeutici di farmaci contenenti derivati naturali e sintetici della pianta Cannabis indica. La proposta precorreva i tempi anche a livello internazionale ed era stata sottoscritta da deputati di diversa estrazione, ma a causa della fine della legislatura non poté essere discussa. Negli anni ACT ha lavorato, spesso senza apparire e tra grosse difficoltà, pregiudizi ed incomprensioni, al fine di sensibilizzare il mondo medico e quello politico su questa possibilità terapeutica. Ora i tempi sono maturi, la cannabis è entrata in farmacia e ACT, rappresentante in Italia dell'International Association for Cannabinoid Medicine, non può che auspicare che si giunga finalmente a una legislazione chiara e uniforme, che deve avere un approccio razionale e scientifico e scevro da interpretazioni fuorvianti che sarebbero a scapito delle persone che soffrono.” Paolo Poli (Presidente Società Italiana Ricerca Cannabis) “La Società Italiana Ricerca Cannabis (SIRCA) auspica una soluzione legislativa definitiva e univoca per le terapie con la cannabis. Una legge nazionale (o i decreti applicativi di questa) dovrà concedere alle Regioni la possibilità di contribuire alla produzione, eliminando il problema della carenza senza dover ricorrere a fonti straniere; dovrà permettere lo sviluppo di nuove preparazioni anche ad altri enti o imprese, oltre che all'Istituto Farmaceutico Militare; dovrà chiarire il problema della guida di veicoli; eliminare la lista degli impieghi riportati nell'allegato tecnico del decreto del Ministero della salute del 2015, che alla luce della legge Di Bella non trovano ragione. Inoltre dovrà affidare l'aggiornamento e la raccolta dei dati a chi veramente in questi anni ha usato la cannabis, l'ha prescritta e sa come il malato risponde ad essa.” Fonte dichiarazioni: droghe.Aduc.it