Un farmaco a base di cannabis potrebbe essere in grado di ridurre la spasticità ed altri sintomi nei pazienti con malattie del motoneurone (MND), come la Sclerosi laterale amiotrofica.
Lo dice uno studio pubblicato su Lancet Neurology da un gruppo di ricercatori italiani ed un gruppo di medici e ricercatori dell’IRCCS Ospedale San Raffaele e dell’Università Vita – Salute San Raffaele.
La ricerca è stata possibile grazie al sostegno della Fondazione italiana di Ricerca per la Sclerosi Laterale Amiotrofica.
La Sclerosi laterale amiotrofica (SLA) conosciuta anche come ‘malattia dei motoneuroni’ è una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce le cellule nervose cerebrali e del midollo spinale che regolano ’attività di contrazione dei muscoli volontari.
La diagnosi precoce di questa patologia non è semplice, poiché ad oggi non esiste un esame preciso con cui è possibile accertare la malattia prima che si manifesti.
Allo stesso tempo non esiste una terapia in grado di guarire dalla SLA, l’unica terapia consiste nell’assunzione di farmaci in grado di rallentarne la progressione.
I ricercatori hanno preso in esame 59 pazienti con evidenti sintomi di spasticità.
Ad un campione di 29 pazienti è stato somministrato un prodotto derivato dal Cannabis Sativa, mentre i restanti 30 hanno ricevuto, con le stesse modalità una soluzione placebo.
Lo studio è stato condotto in “doppio cieco”, medici e pazienti non sapevano chi era in trattamento con il medicinale sperimentato e chi con il placebo.
Dopo sei settimane di trattamento i pazienti trattati con il farmaco a base di cannabis hanno avuto un miglioramento significativo dei sintomi legati alla spasticità rispetto ai pazienti trattati con placebo.
“Il risultato positivo di questa sperimentazione clinica deriva non solo dalla dimostrata efficacia di questa associazione di cannabinoidi, ma anche dal loro buon profilo di sicurezza e tollerabilità, ha spiegato il professor Giancarlo Comi.
Sebbene la ricerca scientifica sull’utilizzo della cannabis e dei suoi estratti sia appena iniziata , abbiamo già studi che evidenziano l’efficacia degli estratti di cannabis in diverse patologie.
Per esempio l’Università degli Studi Catania ha condotto uno studio sulla Sclerosi Multipla, sono stati presi in esame circa 1500 pazienti provenienti da diversi centri dedicati al trattamento di questa patologia.
Ai pazienti è stato somministrato CBD sotto forma di spray. Dopo il primo mese di trattamento, il 61,9% dei pazienti ha registrato un miglioramento della spasticità, la riduzione del sintomo è stata quantificata in una percentuale superiore o uguale al 20%.
Dopo sei mesi di trattamento si è registra un ulteriore miglioramento della spasticità nel 40 % dei pazienti, che passa in termini di riduzione del sintomo dal 20% al 30% . Inoltre i sintomi associati alla spasticità come crampi e spasmi notturni sono migliorati nella maggior parte dei pazienti.
La conclusione a cui i ricercatori giungono è che la cannabis ed i suoi estratti potrebbero rappresentare un’opzione terapeutica nella gestione della spasticità, un sintomo spesso trascurato che incide invece sulla qualità della vita dei pazienti affetti da Sclerosi Multipla resistente al trattamento con farmaci tradizionali.