Enecta, fondata in Olanda nel 2013 da due giovani imprenditori italiani, oggi con sede in Italia, opera nel settore della cannabis, producendo olio di CBD e capsule, olio per animali, cosmetici a base di cannabidiolo, cristalli di CBD, olio e cristalli di CBG.
Sin dalla sua fondazione, per Enecta è stato fondamentale sensibilizzare i consumatori e le aziende sui diversi usi della pianta di canapa, al fine di costituire una filiera italiana trasparente.
Proprio per questo, nel gennaio 2021 Enecta, in collaborazione con la cooperativa sociale di Bologna “Baumhaus”, ha lanciato “Reezo Academy”, un corso di formazione rivolto ai giovani under 30 per imparare a coltivare, trattare e commercializzare la canapa.
Reezo Academy è un percorso di orientamento professionale e formativo dedicato alla filiera di produzione, trasformazione e commercializzazione della canapa e dei suoi derivati.
Secondo uno studio pubblicato nel maggio 2020 su “Italian Journal of Agronomy”, l’ottantatré percento delle aziende agricole che producono canapa in Italia è stato costituito di recente e direttamente per questo scopo. Le industrie sono gestite da imprenditori giovani (il cinquantasette percento dei titolari ha meno di trentacinque anni) e il quarantatré percento di queste sfrutta territori abbandonati.
Quello della canapa è quindi un settore in crescente espansione, in quanto la pianta è sostenibile ed ha numerosi impieghi industriali e terapeutici.
Reezo Academy rappresenta dunque un percorso di orientamento professionale e formativo, mirato ad approfondire la relazione tra sostenibilità ambientale, innovazione sociale e nuovi modelli produttivi.
Strutturato in quindici appuntamenti per un totale di centoquaranta ore, il venerdì e il sabato mattina a Bologna, il corso è totalmente gratuito e vede la partecipazione di trenta ragazze e ragazzi tra i diciotto e i trent’anni, a fronte di centoquaranta sette domande di iscrizione ricevute.
Il percorso unisce incontri di approfondimento, un project work di gruppo, testimonianze di imprese e professionisti, incontri individuali di mentorship e approfondimento delle opportunità territoriali. Il corso è diviso in cinque moduli trasversali comuni a tutti i partecipanti, due percorsi di approfondimento, “Colture vegetali” e “Colture di impresa”, con tematiche che spaziano dalla botanica al marketing, dalla creatività alla strategia; incontri con imprese e professionisti; sperimentazione sul campo e il project work finale.
Enecta, impresa attiva nell’estrazione e commercializzazione del cannabidiolo (CBD), principio attivo della canapa, collabora con Baumhaus, cooperativa sociale di tipo A che si occupa della progettazione e produzione di progetti innovativi in ambito formativo e culturale.
Baumhaus è stata fondata nel maggio 2019 ed è attiva sul territorio di Bologna. Tra i progetti promossi dalla cooperativa c’è “Freewear Academy”, un percorso all’interno delle Scuole di Quartiere del Comune di Bologna, dove trentatré partecipanti tra i sedici e i diciotto anni hanno creato una linea di streetwear inclusiva, gender neutral e sostenibile ispirata alla Bolognina. Freewear Academy è uno degli snodi del progetto Comunale “SAS – Servizio di Aggancio Scolastico”, per contrastare la dispersione scolastica. Baumhaus segue inoltre il coordinamento nazionale di “COME:ON!”, progetto Erasmus+ che valorizza il protagonismo giovanile nella produzione culturale su scala internazionale, attraverso il supporto all’imprenditoria culturale giovanile.
«Siamo partiti a inizio febbraio con un appuntamento a settimana in modalità distance learning – spiega Luca Padova, coordinatore del progetto per Baumhaus – tenere il corso in presenza sarebbe impossibile, considerando che abbiamo partecipanti dal Friuli Venezia Giulia alla Sicilia e che durante l’anno le norme per il contenimento del contagio da COVID-19 hanno bloccato ogni tipo di spostamento non necessario».
Il percorso terminerà a febbraio, dopo cento quaranta ore di lezione. «L’obiettivo del nostro piano formativo è trasmettere ai partecipanti un’idea approfondita della filiera di produzione, trasformazione e commercializzazione della canapa industriale, utilizzabile per l’estrazione e la produzione di prodotti a base di CBD». Tra i docenti ci sono sia professionisti ed esperti, sia collaboratori di Enecta. «Stiamo investendo molto sulle testimonianze di aziende che tengono lezioni funzionali a creare networking e portare spunti e competenze diverse».
Altro partner del progetto, insieme ad Enecta e Baumhaus è “Kilowatt”, agenzia di comunicazione che si occupa di brand identity. L’agenzia ha ideato naming e immagine coordinata, in grado di raccontare l’anima distintiva del percorso di studi. Il nome “Reezo” è la versione pop di “rizo”, che vuol dire radice. Il claim del progetto è infatti “il futuro mette radici”. «Partire dalle radici della pianta per arrivare alla foglia – dice Luca Padova – perché la canapa è una pianta a prova di futuro». Kilowatt si occuperà anche di redigere una valutazione di impatto del progetto.
Un altro partner inedito è l’associazione “Antigone”, composta da sociologi del diritto e criminologi, che si occupa di fare ricerca e funge da osservatorio sui diritti dei detenuti. «Con Antigone abbiamo costruito quattro workshop all’interno di un modulo denominato “Salute pubblica”, dedicati a un inquadramento generale sull’attuale legislazione italiana riguardo le sostanze e con un focus sulla giurisdizione relativa alla coltivazione della canapa».
Le lezioni termineranno a metà luglio. Una parte delle ore saranno dedicate, fino alla presentazione finale, al project work.
«I ragazzi sono divisi in due gruppi, uno dedicato alla fitodepurazione, uno alla costruzione di un eco villaggio, nei quali stanno portando avanti idee progettuali derivanti dalle docenze e dagli incontri organizzati». Il progetto serve a permettere ai partecipanti di mettere in campo le loro competenze e concretizzare le loro aspirazioni.
Alla fine del corso sarà rilasciato un attestato di partecipazione e ci sarà la possibilità per alcuni studenti di attivare degli stage presso Enecta.
È inoltre in fase di progettazione un camp in presenza a Castelvecchio Subequo (provincia de L’Aquila, Abruzzo), da tenersi a settembre, per mettere in pratica le nozioni imparate durante l’anno.
Su cento quarantasette domande ricevute, la preferenza per la partecipazione a Reezo Academy è stata data a trenta giovani dai diciotto ai trent’anni, che al momento non svolgono un percorso di studi o non hanno un’occupazione stabile.
Salvatore, ventinove anni, racconta: «Ho scelto di partecipare a Reezo Academy perché sono molto fiducioso per quanto riguarda il futuro e l'impatto che la cannabis avrà su di esso. È una passione che cerco di coltivare ormai da anni, ricercando sempre più informazioni possibili. Quando sono venuto a conoscenza di questo corso mi sono praticamente innamorato; ciò che mi interessa di più è la coltivazione e le applicazione mediche della pianta». Per Salvatore, l’esperienza Reezo Academy è «pioneristica, entusiasmante, ricca».
Salvatore è uno degli studenti che stanno lavorando al progetto dedicato alla fitodepurazione del territorio. «È un’idea che avevo da diversi anni e che tempo fa ho proposto anche ad Enecta. Adesso siamo impegnati a trovare la soluzione più adatta per un comune del Piemonte particolarmente ricco di mercurio».
Reezo Academy è un’occasione di incontro e scambio, oltre che un corso professionale mirato a fornire delle competenze agli studenti. «Personalmente sto già ottenendo molto da questa esperienza, sto conoscendo belle persone che condividono la mia passione per la cannabis e sto avendo la possibilità di capire fino a che punto posso seguire le mie passioni ed i miei sogni. Reezo è stato anche un modo per sentirmi meno solo in questa battaglia per la realizzazione di un mondo più bello e più sano». Al termine del corso, Salvatore vorrebbe ottenere un impiego nel mondo della cannabis. «Negli anni ho testato che l'arte messa da parte torna sempre utile e dunque sono certo che tutte le competenze acquisite con questo corso prima o poi mi torneranno utili».
Anche Alessia Irene, ventuno anni, ha apprezzato particolarmente l’esperienza Reezo Academy. «Ho scelto di partecipare a Reezo Academy perché già ad un primo sguardo mi aveva incuriosita – racconta - l’ho trovato un progetto molto interessante e soprattutto innovativo. Mi ha colpito la sua proposta insolita e anche se nel frattempo sto portando avanti un altro percorso di studi, cerco di trovare sempre il modo di non perdermi una lezione!» Alessia descriverebbe questa esperienza come «innovativa, stimolante, concreta e creativa».
Tra gli argomenti trattati all’interno del corso, spicca la sostenibilità. «Abbiamo svolto una lezione sulla sostenibilità ambientale, sociale ed economica delle imprese. All’interno del corso abbiamo parlato anche della storia della canapa e del modello di business presente e futuro. Un aspetto che spinge a non perdersi mai una lezione sono le testimonianze di professionisti che operano quotidianamente con la canapa passando dai settori di applicazione del CBD, al settore agricolo, all’ambito tessile, a quello del food and beverage».
Alessia Irene sta lavorando al project work per la costruzione di un eco villaggio. «Per svolgere al meglio il project work ci sono stati forniti strumenti come il business model canvas, che aiuta a conciliare le idee di tutti e a fare delle valutazioni oggettive. Il progetto a cui sto lavorando prevede l’ideazione di un eco villaggio, incentrato sulla produzione e il riutilizzo delle sostanze di scarto. L’eco village offre la possibilità di frequentare dei laboratori per adulti e bambini, incentrati sul riciclo e su come utilizzare al meglio i prodotti della natura, creando così un impatto positivo sia di tipo ecologico che sociale».
Per Alessia la partecipazione al corso è un modo per approfondire la conoscenza della materia e poter conoscere professionisti che operano nel mondo della canapa, ascoltandone le testimonianze. «Piacerebbe anche a me un giorno arrivare a lavorare con la canapa, per aiutare le persone a stare meglio con se stesse, sentirsi più connesse con la natura, ed apprezzare il valore delle piccole cose».