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Perché decarbossilare la Cannabis è così importante

Scritto da STAFF ENECTA | 23 settembre 2018

La decarbossilazione è una reazione chimica che si innesca quando un fiore di Cannabis viene consumato, che sia vaporizzato o assunto in un altro modo.

Si innesca un processo chimico per il quale un gruppo di acido carbossilico viene rimosso dalla formazione della pianta rendendola performante.

Un processo molto importante, durante la decarbossilazione il CBDA si trasforma in CBD ed è quello il momento in cui è possibile apprezzare le caratteristiche dei cannabinoidi.

Il processo di decarbossilazione potrebbe essere parzialmente attivato anche da condizioni che si manifestano in natura, temperatura, conservazione eccessivamente lunga del prodotto o una essiccazione sbagliata.

Perché decarbossilare?

Quando la cannabis viene vaporizzata si avvia il processo di decarbossilazione, senza questo processo i cannabinoidi non si attiverebbero, questo spiega perché è molto importante decarbossilare nella maniera giusta.

Come preparare un decotto?

Il Ministero della Salute con un circolare del 22 febbraio 2017, da precisi indicazioni sulla preparazione del decotto.

Infatti nel documento è possibile leggere che "per la preparazione del decotto di Cannabis FM2, in un recipiente si introducono quantità di cannabis FM2 e di acqua fredda secondo il seguente rapporto: 100 ml di acqua fredda per ogni 100 mg di cannabis FM2 utilizzata. Si raccomanda di non utilizzare quantità di acqua inferiori a 100 ml".

"Portare ad ebollizione e lasciar sbollire mantenendo coperto a fuoco lento per 15 minuti. Si raccomanda di non superare i 30 minuti di decozione e di mescolare a intervalli regolari. Lasciar raffreddare il decotto per circa 15 minuti prima di filtrarlo. Mescolare prima di filtrare su colino e pressare con un cucchiaio il residuo rimasto sul filtro per recuperare più liquido ed arricchire la soluzione finale. Assumere il decotto preparato di fresco: se non viene consumato al momento della preparazione, è possibile conservarlo in recipiente chiuso in frigorifero per un massimo di 24 ore".

 

Vaporizzare, quali sono i benefici?

La decarbossilazione avviene anche quando vaporizziamo la cannabis, c’è chi preferisce il decotto e chi invece intende vaporizzare per apprezzare al meglio i cannabinoidi.

In questo processo i cannabinoidi evaporano, non c’è combustione, il vapore non contiene ad esempio catrame, monossido di carbonio o altre tossine presenti nel fumo.

Consumando cannabis ‘fumandola’, la maggior parte dei cannabinoidi vengono distrutti dal processo di combustione, al contrario con la vaporizzazione la quasi totalità dei cannabinoidi li ritroviamo nel vapore.

Secondo uno studio pubblicato nel 2010 chi passa dal fumo classico all’utilizzo dei vaporizzatori dopo un mese ha un miglioramento dello stato di salute dei polmoni pari a quello di chi smette di fumare del tutto!

Potrebbe sembrare banale ma è molto importante la tecnica di inalazione, perché permette di ottenere il massimo dagli strumenti che utilizziamo.

La regola generale è che l’aspirazione deve essere lunga e lenta, senza farsi prendere dalla frenesia, un’ispirazione lunga ci assicurerà tanto vapore! Tuttavia accertatevi sempre del Vaporizzatore che utilizzate, alcuni richiedono specifiche, come ad esempio aspirare per un numero minimo di secondi.

Fate attenzione, se siete alle prese con un nuovo vaporizzatore una delle cose da fare è sicuramente “burn-off”, cioè surriscaldare il nostro strumento prima di utilizzarlo!

Qualsiasi vaporizzatore nuovo appena acquistato potrebbe contenere nella sua caldaia piccole tracce residue di sostanze legate alla produzione, come residui di lubrificanti.

Quindi accendete, portate alla temperatura massima e tenetela per circa quindici minuti, dopo di che sarete pronti per consumare la vostra cannabis.