Novantacinquemila euro, a tanto ammonta la cifra raccolta dalla settima edizione del Medical Cannabis Bike Tour, 420 kilometri in tre giorni nel cuore dell’Europa.
Questa edizione ha visto i partecipanti partire da Fryburg, Repubblica Ceca, per giungere tre giorni dopo a Vienna, in coincidenza con l’apertura Cultiva Hanfmesse, la Fiera dedicata alla Cannabis.
I fondi raccolti serviranno per esplorare il lavoro di un team di scienziati dell’Università Complutense di Madrid, capitanati dal dottor Manuel Guzman, il dottor Guillermo Velasco e il Dr Cristina Sanchez.
Le ricerche del team di scienziati consistono in un trial clinico con un massimo di 30 -40 pazienti con tumore al cervello, questo processo sarà gestito da GEINO (Il gruppo spagnolo di Investigatione Neuro-Oncologica) negli ospedali spagnoli.
La loro ricerca è stata riconosciuta dalla comunità scientifica dopo aver pubblicato un articolo sulla rivista scientifica, Nature Magazine nel 2000 dal titolo “azione anti-tumorale di cannabinoidi”.
Bicicletta e Ricerca nel segno della Cannabis, cui ha preso parte anche Enecta con il proprio Team, tra cui il socio fondatore dell’azienda italo – olandese, Jacopo Paolini, che ha mostrato tutto il proprio entusiasmo nei confronti dell’evento.
“L’idea del Medical Cannabis Bike Tour – afferma Paolini - nasce dalla passione per la bici, persone da tutto il mondo vengono in Europa accomunati dalla passione per la Cannabis, come Enecta abbiamo deciso di partecipare per conoscere queste persone, per raccontare le nostre storie, condividere esperienze e ovviamente divertendosi pedalando insieme”.
Dal tuo punto di vista sul tema “Cannabis Terapeutica” sono stati fatti passi in avanti concreti?
“Circa la Cannabis Terapeutica i passi in avanti che si stanno compiendo sono incredibili, il Tour ha raccolto fondi da destinare all’Università di Madrid dove si stanno svolgendo delle ricerche sulla cura del cancro al cervello attraverso la Cannabis. Indubbiamente passi in avanti sono stati fatti anche se la strada da percorrere è ancora lunga”.
Restando al tema, quali sono le priorità su cui bisogna maggiormente lavorare?
“Il modo migliore per compiere progressi è condividere informazioni, oggi si fa un gran parlare di legalizzazione ma le persone devono sapere che utilizzando quel tipo di fiore hanno un determinato effetto, è necessario che medici, centri di ricerca e addetti ai lavori studino gli effetti e soprattutto i dottori ascoltino le persone che ad oggi utilizzano Cannabis, in questo modo raccogliendo i dati oggettivi sarà possibile fare non uno ma dieci passi in avanti”.