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L’efficacia del CBD nella sindrome di Lennox - Gastaut

Scritto da STAFF ENECTA | 30 marzo 2020

Il cannabidiolo (CBD) è particolarmente utile per il trattamento dei sintomi della sindrome di Lennox-Gastaut (LGS), un’encefalopatia epilettica farmacoresistente.

La sindrome di Lennox-Gastaut (LGS) fa parte del gruppo delle encefalopatie epilettiche gravi dell'infanzia e rappresenta il 5-10% dei pazienti epilettici e l'1-2% di tutti i casi di epilessia infantile.

La malattia esordisce, in genere, tra i 2 e i 7 anni ed è caratterizzata da convulsioni toniche, atoniche e assenze atipiche (perdita di coscienza che si accompagna a manifestazioni di vario genere).

Il trattamento è della sindrome di Lennox-Gastaut è molto difficile la patologia presenta spiccate caratteristiche di farmacoresistenza. La malattia, infatti, è una delle più gravi sindromi epilettiche dell'infanzia ed è refrattaria a molti trattamenti.

La sindrome di Lennox-Gastaut presenta un tasso di mortalità alto - di circa il 5% - spesso provocato da ictus o da episodi di male epilettico.

Le ottime qualità dei cannabinoidi e, in particolare, del cannabidiolo (CBD) per trattare i sintomi dell’epilessia si stanno rivelando particolarmente utili nel contesto della sindrome di Lennox-Gastaut (LGS).

CBD e sindrome di Lennox-Gastaut, gli studi clinici

Nel 2018 apparso sull’autorevole rivista scientifica The Lancet ha presentato i risultati di uno studio condotto su 171 pazienti a cui è stato somministrato il CBD nel contesto della sindrome di Lennox-Gestaut. Ai partecipanti allo studio è stata somministrata una dose - massiccia - di 20 mg/kg al giorno di cannabidiolo per via orale per un periodo complessivo di 14 settimane. 

I partecipanti erano suddivisi in due gruppi: quelli a cui veniva dato il trattamento al CBD e quelli a cui veniva fornito (inconsapevolmente) un semplice placebo.

L’appartenenza al “gruppo trattato con CBD” o al “gruppo di controllo trattato con placebo” è stata ignota ai pazienti e ai loro familiari fino al termine dello studio. L’obiettivo era verificare se il cannabidiolo potesse comportare una riduzione delle crisi convulsive nel corso del periodo in cui è stato condotto lo studio.

Ebbene, il numero di episodi nel gruppo trattato con CBD si è ridotto del 43,9%, portando a considerare il cannabidiolo come un possibile trattamento a tutti gli effetti. 

Anche da studi come questo è derivata la decisione della Food and Drug Administration (FDA, l’ente statunitense che si occupa di farmacovigilanza) di votare all’unanimità a favore dell’utilizzo del cannabidiolo nel trattamento delle crisi epilettiche che caratterizzano anche la sindrome di Lennox-Gestaut. 

Circa un anno dopo, in Europa, Il Comitato per i Medicinali per Uso Umano (CHMP) dell'Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha raccomandato che farmaco costituito da una soluzione orale di cannabidiolo (chiamato Epidolex™) venisse messo in commercio per affiancare il trattamento delle crisi epilettiche che colpiscono i pazienti affetti da sindrome di Lennox-Gastaut.

Oggi, i farmaci a base di cannabidiolo (CBD) sono parte costitutiva della terapia di molte persone che soffrono di vari disturbi epilettici. Uno di questi è, appunto, la sindrome di Lennox-Gestaut, per la quale il CBD può apportare enormi vantaggi per la quotidianità della persona.