Per insonnia si intende la difficoltà ad addormentarsi o a prendere sonno se non dopo avere passato un lungo periodo di tempo nel letto.
Non ci sono indicazioni a priori sulla quantità ideale di ore di sonno e esistono delle differenze basate sulle diverse fasce d’età.
Tuttavia, in media, la quantità ideale di sonno si attesta tra le 7 e le nove ore a notte. Come ricordato anche dall’Istituto Superiore di Sanità, a fare la differenza non è tanto la quantità di ore di sonno, quanto la sua qualità.
Un sonno prolungato ma, allo stesso tempo, agitato, inframezzato da periodi più o meno brevi di veglia, è anch’esso fonte di quella stanchezza che si avverte immediatamente dopo il risveglio.
Le conseguenze dell’insonnia o di una scarsa qualità del sonno si ripercuotono sulla vita quotidiana della persona. Nel caso in cui questi fenomeni si prolunghino per un periodo di tempo di mesi, le conseguenze possono anche essere più gravi.
Le cause di una cattiva qualità del sonno o dell’insonnia possono essere moltissime. Ognuna di queste cause può essere strettamente soggettiva e derivata dalla vita della persona e dalla sua quotidianità. In generale, però, l’insonnia e molto spesso associata a:
1. Ansia e stress
2. Vari stili di vita (turni lavorativi particolari, eccessivo consumo di caffeina a ridosso delle ore notturne, jet-lag)
3. Problemi legati alla salute fisica, come nel caso del dolore cronico.
4. Problemi legati alla salute mentale, come ad esempio nel caso di depressione
5. Un ambiente non idoneo a un buon sonno, troppo freddo, troppo caldo, scomodo oppure esposto a costanti fonti di rumore
6. Alcuni farmaci, come ad esempio i farmaci epilettici, antidepressivi o steroidei
Il primo passo è quello di rendersi conto di soffrire di un effettivo problema di insonnia.
Se, per qualche notte, abbiamo avuto un sonno agitato, non è il caso di allarmarsi immediatamente. Ben diversa è la situazione di chi ha cominciato quasi a convivere con un problema di insonnia.
Si tratta di una riduzione della quantità e qualità del sonno protratta per lungo tempo e che può avere serie conseguenze. In questi casi, è assolutamente consigliabile parlarne con il proprio medico e spiegare quale sia la propria situazione.
È a quel punto che sarà possibile indagare le cause profonde di questa condizione e stabilire la terapia più corretta.
Oltre ad affidarsi al proprio medico curante, è bene evitare di assumere sostanze come i barbiturici, i farmaci antidepressivi o il clometiazolo.
Si tratta di sostanze di cui non si conosce esattamente l’efficacia sull’insonnia e che, al contrario, possono provocare gravi effetti indesiderati.
Sono molti i rimedi naturali che possono venire incontro a una persona che soffre d’insonnia. Di seguito elenchiamo alcuni dei più comuni ed efficaci.
Cannabidiolo
Si tratta di uno dei principi attivi della pianta di cannabis, che negli ultimi tempi è stato ampiamente studiato per le sue proprietà.
Il cannabidiolo (CBD) è in grado di ridurre notevolmente una condizione di stress e ansia, inducendo a un sonno ristoratore e, soprattutto, di qualità.
Valeriana
Per valeriana si intende la Valeriana officinalis, una pianta appartenente alla famiglia delle Valerianacee che, da tempo immemore, viene impiegata in fitoterapia e in farmacia per via dei suoi effetti calmanti. I suoi meccanismi d’azione sono noti. Alcune delle sostanze contenute nella valeriana inibiscono l’enzima che interviene sulla degradazione metabolica del neurotrasmettitore gamma-aminobutirrato (GABA) che è responsabile dell’induzione del sonno nell’essere umano.
Passiflora
La Passiflora incarnata è una passiflora erbacea molto comune e utilizzata da lungo tempo dall’essere umano. Le foglie, le infiorescenze e le infruttescenze sono usate per fare infusi e tisane; comportano un effetto molto simile a quello dato dalla camomilla, grazie alla presenza dell'alcaloide indolico passiflorina. Da sempre la passiflora viene impiegata per stemperare stati d'ansia, agitazione e lievi insonnie.
Lavanda
La Lavandula, chiamata comunemente lavanda, è una pianta ben nota e dall’odore caratteristico e gradevole. Viene utilizzata per molti scopi, fra cui quello di indurre il sonno. I suoi meccanismi d’azione non sono ancora chiari ma il suo aroma pare essere in grado di ridurre il livello di stress e di ansia e, di conseguenza, facilitare il sonno e migliorarne la qualità.
Withania somnifera
La Withania somnifera è una pianta appartenente alla famiglia delle Solanaceae, la stessa famiglia del pomodoro e della melanzana. Si tratta di una pianta utilizzata da secoli in diverse culture nel mondo ma solo di recente è stata considerata come una vero e proprio rimedio per intervenire sull’insonnia. L’OMS, infatti, indica la Withania somnifera come rimedio antistress e anti-ansia.
Camomilla
Il classico dei classici. La camomilla comune è da sempre una delle piante più utilizzate per indurre il sonno. Dai suoi fiori vengono prodotti infusi che notoriamente vengono utilizzati per i loro effetti blandamente sedativi. La camomilla romana (Chamaemelum nobile) è una sua variante con spiccate proprietà che la rendono ideale per contrastare l’insonnia.