Il CBD contenuto nelle piante di canapa ha la comprovata capacità di ridurre uno stato d’ansia.
Le evidenze scientifiche in questo campo hanno fatto sì che la ricerca si interessasse anche alle possibilità di utilizzare il cannabidiolo per migliorare la qualità del sonno e combattere l'insonnia.
Negli ultimi anni è emerso, tra le tante cose, come il CBD sia d’aiuto nel ridurre i disturbi della fase REM del sonno in quelle persone affette dalla malattia di Parkinson, e che spesso si manifestano in azioni fisiche durante il sonno, ponendo l’individuo a numerosi rischi per la propria incolumità.
Risultati come questo hanno spinto il mondo dei ricercatori ad approfondire sempre di più le indagini sul ruolo che può giocare la cannabis mentre dormiamo.
La revisione di tutte le ricerche preliminari sulla cannabis e l'insonnia suggeriscono che il cannabidiolo (CBD) può avere un potenziale terapeutico per il trattamento dell'insonnia. Il delta-9 tetraidrocannabinolo (THC), invece, può sì ridurre la latenza del sonno, ma potrebbe compromettere la qualità del sonno a lungo termine.
Il CBD si è dimostrato più che promettente per intervenire sui disturbi del sonno e, se assunto a basse dosi, sull'eccessiva sonnolenza diurna. La ricerca sulla cannabis e sul sonno, pur essendo ancora nelle sue fasi iniziali, ha dato risultati positivi. Ulteriori ricerche controllate e longitudinali sono fondamentali per migliorare la nostra comprensione della ricerca e delle implicazioni cliniche.
I pazienti con disturbo post-traumatico da stress (PTSD) spesso lamentano disturbi del sonno, come l'insonnia o varie anomalie durante la fase REM.
Il cannabidiolo (CBD), un componente della cannabis, riduce il sonno fisiologico non-REM (NREM) e il sonno REM.
Considerando che la progressione uno stato d’ansia è causata, in generale, da uno stress persistente per un periodo di tempo, alcuni ricercatori della Taiwan National University hanno voluto verificare se il cannabidiolo si sarebbe dimostrato efficace nel mitigare i disturbi del sonno provocati dall’ansia.
L’equipe di ricerca ha sottoposto alcuni topi a varie procedure standard per poi somministrare loro CBD. I ricercatori hanno subito notato come l’ansia in generale fosse diminuita (confermando i già numerosi risultati in questa direzione). Inoltre, come era stato intuito, il CBD ha efficacemente bloccato lo stato d’ansia che interveniva durante la fase REM del sonno, permettendo ai topi lunghi riposi ristoratori.
La cannabis si sta dimostrando ogni giorno di più una utile alleata per migliorare la qualità del nostro riposo. L’importante, come sempre, è consumare prodotti di qualità, certificati e prodotti in maniera naturale.