Si è tenuta a Teramo, in Abruzzo, il seminario “La Canapa Sativa: ricerca in ambito accademico e produttivo” organizzato dagli studenti dell’Associazione IAAS Teramo – IntermnIAAS.
Esperti e docenti hanno sviluppato il tema della riscoperta della coltivazione della Canapa, che sta tornando ad essere utilizzata per la rotazione colturale a scopi di fitoproduzione dell’agrosistema da contaminati, per l’estrazione di oli essenziali e utilizzo farinacei e sottoprodotti nell’allevamento e industria agroalimentare.
In maniera particolare i fattori colturali, di processo, di filiera e di marketing legati alla lavorazione dalla Canapa industriale che hanno visto la presenza di produttori italiani e locali che hanno testimoniato la propria esperienza imprenditoriale nel settore.
Il seminario è strato coordinato dalla professoressa Paola Pittia, presidente dl Corso di Studi Magistrale in Food Science anda Technology e Delegato all’internazionalizzazione in riferimento ai percorsi formativi che prevedono il rilascio di un titolo congiunto.
Interventi - Il dott. François Potin dell’Istituto di Ricerca Agrosup di Dijon, Franc ha parlato di quella che è la caratterizzazione ed estrazione di proteine dalla canapa sativa, mentre il dott. Gianpaolo Grassi, del CREA-CI di Rovigo si è soffermato sulla storia produttiva della Canapa da fibra tessile e non solo, nelle sue fasi produttive e nelle nuove prospettive di opportunità in chiave di lavoro e di ricerca.
La dott.ssa Daniela Pentimalli del VESPA, Università degli Studi di Milano ha parlato della “caratterizzazione del fingerprint terpenico e flavonoide sulle varietà di Canapa ad uso industriale”.
Il dott. Giancarlo Pagnani dell’Università degli Studi di Teramo, Facoltà di Bioscienze, ha approfondito il tema della sostenibilità in agricoltura attraverso la sostituzione di fertilizzanti chimici da batteri.
Infine la dott.ssa Marika Pellegrini, sempre della Facoltà di Bioscienze dell’Università di Teramo, ha parlato di composti bioattivi, cioè dell’uso di estratti di Cannabis Sativa con attività antiossidante contro il deterioramento dell'alimento e quindi contro i principali patogeni nella Food Safety.
Al termine degli interventi è emerso la necessità di implementare le tecnologie di lavorazione della fibra, con impianti idonei e performanti in grado di aumentare la produttività e la qualità del prodotto, in linea con altre nazioni europee come la Francia.