Dal 13 luglio 2023, il Ministero della Salute italiano ha inserito l'HHC nella tabella delle sostanze stupefacenti e psicotrope rendendolo a tutti gli effetti illegale.
Ultimamente nel settore del CBD si parla tantissimo di un nuovo cannabinoide che si trova naturalmente nella pianta di Cannabis sativa: l'HHC. L'HHC ha attirato l'attenzione di ricercatori e produttori, che ne hanno elencati i diversi benefici per la salute umana ma l'OEDT (Osservatorio Europeo sulle droghe e le dipendenze) già ad Aprile 2023, aveva cercato di fornire un quadro tecnico sull'HHC e i potenziali rischi derivanti da questo nuovo mercato privo di regolamentazione.
Che cosa sappiamo su questo cannabinoide?
HHC è la sigla di esaidrocannabinolo, un cannabinoide prodotto in piccolissime quantità dalle piante di cannabis sativa, rintracciabile soprattutto nel polline e nei semi della pianta.
1) A sintetizzare e scoprire per la prima volta l'HHC (esaidrocannabinolo) fu Roger Adams nel 1940. Adams era un ricercatore di chimica americano, a quel tempo direttore del Dipartimento di Chimica dell'Università dell'Illinois.
2) L'HHC viene definito un cannabinoide sintetico o semi-sintetico. Si tratta di un cannabinoide presente in piccolissime concentrazioni nei semi e nel polline della canapa. La sua estrazione dalla pianta può risultare molto complessa, oltre che costosa e poco redditizia. Ecco perchè, una volta individuata la sua struttura molecolare, si preferisce riprodurlo in laboratorio.
3) L'HHC ha una struttura chimica simile a quella del THC (tetraidrocannabidiolo) il cannabinoide della cannabis che provoca effetti psicoattivi.
5) In Italia e in Europa è stato venduto come l'alternativa legale del THC.
6) Se gli effetti dell'HHC sembrano essere simile a quelli prodotti dal THC, vi è grande incertezza sugli effetti a breve e lungo termine delle sue riproduzioni sintetiche, che potrebbero causare psico tossicità inaspettate.
7) Al momento l'HHC è illegale in Italia e in Francia
Se vuoi leggere il report tecnico dell'OEDT (EMCDDA), è disponibile in pdf in inglese a questa pagina.
No, dal 13 luglio 2023, il Ministero della salute ha inserito l'HHC nella tabella delle sostanze stupefacenti e psicotrope, di cui al decreto del Presidente della Repubblica, 9 ottobre 1990, n.309.
Per essere più precisi possibile, nella tabella I del decreto in cui sono presenti tutte le sostanze stupefacenti e illegali, sono stati inseriti l'HHC, l'HHC acetato, l'HHCO, l'HHC_P e l'HXC.
Il Ministero della Salute riporta nel decreto le seguenti motivazioni:
La legalità della vendita di HHC ha a che fare con le legislazioni di ogni singolo stato. Fino a poco tempo fa, l'Italia si trovava nella zona grigia del vuoto legislativo di cui molti produttori hanno pensato di approfittare. Le cose però sono rapidamente cambiate, ma era prevedibile.
Analizzando il comma sei dell'articolo 14 del dpr 390/90 infatti, era chiaro che anche " i tetraidrocannabinoli, i loro analoghi naturali, le sostanze ottenute per sintesi o semisintesi che siano ad essi riconducibili per struttura chimica o per effetto farmaco-tossicologico" avrebbero potuto essere vietati.
L'articolo di legge, antecedente all'ultima revisione del 13 luglio, prosegue dichiarando sostanze illecite tutte le piante che contengono principi attivi in grado di provocare allucinazioni o distorsioni sensoriali nonchè sostanze analoghe ottenute tramite sintesi chimica. Dato che gli effetti dell'HHC non sono mai stati esplorati da un punto di vista scientifico ( a differenza del THC, sui cui esiste comunque una vasta letteratura) e non esistono regolamentazione in merito alla sua sintesi, non è possibile escludere che possa essere in grado di alterare il sistema nervoso centrale e provocare effetti collaterali anche importanti.
Questa è la ragione principale per cui in Italia ma anche in Francia, l'HHC è stato reso illegale.
Perchè lo so...se siete arrivati a leggere fin qui è a questo che state pensando...
Non c'è ancora chiarezza scientifica su questo punto, tuttavia, data la struttura molecolare simile con il THC, si può ipotizzare che l'HHC potrebbe essere rilevato dalle analisi antidroga che utilizzano tecniche avanzate.
Si potrebbe però obiettare, che proprio perchè la struttura molecolare è simile ma non uguale, l'HHC si scomponga in metaboliti diversi da quelli del THC e che quindi non siano rilevabili dai test antidroga, ma visto il decreto l'aggiornamento della Tabella I del 13 luglio, troveranno certamente il modo di rilevare l'HHC e i suoi derivati in un test.
La scelta di assumere o non assumere HHC non dovrebbe dipendere dalla paura di essere scoperti, ma dalla volontà di non assumere una sostanza di cui non ci sono ancora studi scientifici sugli esseri umani, che badate bene, esistono su numerosissime sostanze stupefacenti.
Ci auguriamo che nel tempo la ricerca potrà fornire risposte approfondite e casi studio sull'utilizzo e gli effetti dell'HHC sugli esseri umani, fino ad allora...Keep safe...
Per questo studio su analgesici sintetici derivati dai cannabinoidi, sono stati riprodotti in laboratorio dei composti idrossilati simili all'esaidrocannabinolo e sono stai somministrati ad animali da laboratorio che avevano già assunto HHC. L'HHC aveva avuto una potente azione antidolorifica sugli animali ma il composto sintetizzato non è risultato attivo allo stesso modo. Inoltre, questi composti sintetici hanno prodotto un'alterazione del comportamento negli animali non anestetizzati. Due dei composti hanno prodotto effetti simili a quelli dei cannabinoidi e altri due sembrano aver provocato depressione negli animali.
In un articolo pubblicato a Novembre 2022 sul Cannabis and Cannabinoid Research sull'HHC nel mercato della cannabis light, la grande preoccupazione dei ricercatori si concentra sul fatto che nonostante la mancanza di studi approfonditi sull'azione, la potenza, la tossicità e la sicurezza dell' HHC, questo cannabinoide stia trovando spazio nel mercato molto facilmente.
Di certo, affermano i ricercatori, questo fenomeno avviene per mancanza di chiarezza legislativa. L'intenzione di chi si occupa di cannabis, cannabinoidi e sicurezza a livello scientifico tuttavia, è quella di includere nei test analitici, che di solito coinvolgono Δ9-THC, THC-A, CBD e CBD-A, anche "nuovi" composti che potrebbero non essere pienamente sicuri, causare dipendenza e altri effetti collaterali, come l'HHC.
L'HHC è stato identificato per la prima volta in Europa a maggio 2022. Da allora sono emersi altri composti sintetici simili come l'acetato di HHC (HHC-O) e l'esaidrocannabiforo (HHC-P).
Come abbiamo visto, un piccolissimo numero di studi di laboratorio sugli animali, suggerisce che l'HHC abbia effetti molto simili a quelli del THC. Questo dato sembra essere confermato da chi lo ha assunto e dal rapporto dell'Osservatorio Europeo sulle sostanze stupefacenti di Lisbona.
Gli effetti del HHC possono essere quindi:
Quindi l'HHC sballa? Wow, che bello!
Eh già, la comunicazione e il marketing intorno all'HHC si basano proprio sul claim: "Il sostituto legale e sicuro del THC".
Trattandosi di un composto sintetico non regolamentato nè testato, non è dato sapere quali potrebbero essere gli effetti provocati da i sottoprodotti sintetici e dalle contaminazioni con i residui di estrazione o del processo di idrogenazione.
Ma questo non ve lo dicono.
Innegabile è che il claim di marketing abbia delle fondamenta reali. Proprio come il THC e il CBD infatti , l’HHC sembrerebbe in grado di legarsi ai recettori CB1 e CB2 presenti all'interno del nostro sistema endocannabinoide.
Presenta una struttura chimica e molecolare simile al THC, ma resta un cannabinoide con caratteristiche differenti.
La prima differenza fondamentale è che l'HHC, pur essendo presente naturalmente nella pianta di canapa, può essere ottenuto solo tramite il processo di idrogenazione del THC. Grazie a questo processo, l'HHC si ritrova a possedere atomi di carbonio idrogenati, un legame carbonio supplementare e un atomo di estere, che il THC non ha.
L'HHC inoltre, sembrerebbe essere un composto più stabile del THC e meno suscettibile a degradazione da esposizione a calore e luce. Questa caratteristica lo rende interessante per i produttori di cannabinoidi, perchè ne permetterebbe la conservazione a lungo termine.
Altra differenza non meno importante è che al momento la vendita del THC è vietata in diversi paesi, la vendita dell'HHC, per ora, è vietata solo in Italia e in Francia.
Diversi produttori sostengono senza basi scientifiche che l'HHC è un cannabinoide sicuro come gli altri cannabinoidi naturali, ma non esistono ancora studi riconosciuti sugli effetti di questo cannabinoide e sulla sua potenziale tossicità per gli esseri umani. Esistono invece moltissimi studi sul THC, che pur essendo illegale, viene utilizzato anche come cannabis terapeutica in contesti ospedalieri.
Perchè rischiare con l'HHC quindi?
Noi tifiamo per i cannabinoidi, ma tifiamo soprattutto per la trasparenza e la salute del consumatore, che resta il fattore più importante.