"I nuovi dati Istat sulla disoccupazione, che è tornata a salire, esigono risposte concrete ed immediate da parte del Governo. Sono mesi che l'Esecutivo guidato da Paolo Gentiloni continua ad occuparsi quasi esclusivamente di banche, ma non fa nulla per creare le condizioni necessarie all'incremento dei posti di lavoro. Se proprio il Governo non ha nessuna idea, può fare una cosa semplice che avrebbe un duplice effetto: portare nelle casse dello Stato circa 8 miliardi di euro l'anno e contemporaneamente priverebbe la criminalità organizzata uno dei sui maggiori canali di finanziamento. Si tratta di legalizzare l'uso delle droghe leggere e di utilizzare i relativi proventi per il finanziamento di politiche in favore dei giovani e del lavoro. D'altronde, l'ultima certificazione che le politiche proibizioniste hanno fallito, è arrivata pochi giorni fa per bocca del Procuratore Nazionale Antimafia, Franco Roberti, che ha auspicato l'adozione di una rigorosa e chiara politica di legalizzazione della vendita della cannabis".
La singolare proposta, ma non troppo, arriva dai deputati di Alternativa Libera, Massimo Artini, Marco Baldassarre, Eleonora Bechis, Samuele Segoni e Tancredi Turco. Come abbiamo avuto modo di raccontare nelle scorse settimane sul nostro Blog, il tema legalizzazione della Cannabis in Italia è ancora in standby.
Nel frattempo il rapporto dell’Agenzia europea delle Droghe ha reso noti i propri dati in cui emerge come l’Italia con il 19% sia secondo Paese in Europa, dopo la Francia (22,1%) per uso di cannabis.
Sono circa 87,7 milioni gli adulti europei che almeno una volta nella loro vita hanno provato la cannabis e i suoi derivati e nel contempo un europeo su cento consuma marijuana quotidianamente o quasi.
In tutta quasi 90 milioni di cittadini dichiarano di aver provato almeno una volta la Cannabis. L'Osservatorio ha poi paragonato le abitudini di consumo di marijuana e altre sostanze tra i giovani europei e i giovani americani: emerge così che gli studenti europei consumano più alcol e tabacco dei loro coetanei d'oltreoceano, che invece preferiscono far uso di cannabis.
Fonti: Aduc.it