Effetti del cbd, quanto tempo ci vuole per avvertirli?
Tempi, quantità e necessità. Gli effetti del cbd sul nostro organismo.
È una delle domande in...
INDICE
Possiamo rassicurarti, non cambierà niente.
Potrai continuare ad acquistare i nostri prodotti sul nostro sito in completa tranquillità anche dal 20 settembre 2023 perchè comprare i prodotti Enecta in Italia resta legale e sicuro. Proprio per far fronte ad anomalie regolatorie solo italiane infatti, ogni nostro prodotto viene registrato come cosmetico e rispetta quindi da sempre tutte le leggi italiane vigenti.
Faremo in modo che tu possa avere a disposizione CBD di qualità a un prezzo accessibile, in qualunque scenario. La nostra posizione di leadership nel settore, costruita in 10 anni di lavoro e ricerca, ci permette anche in questo momento sfidante, di non scendere a compromessi sulla qualità e sul prezzo dei nostri prodotti.
Difenderemo sempre il nostro lavoro e le tue necessità. Come una delle prime aziende del settore in Italia, ci stiamo muovendo per aprire un dialogo costruttivo con le istituzioni in modo da far sentire la nostra voce e provare a difendere i diritti sia di chi lavora nella filiera della canapa, sia di chi la utilizza per trarne beneficio.
Siamo e saremo sempre disponibili al wecare@enecta.it per rispondere a qualsiasi dubbio o domanda.
Partiamo dall’inizio per avere un quadro chiaro...
Nel 2020, il ministro Roberto Speranza emana un decreto (1 Ottobre 2020) per inserire il CBD ad uso orale nella tabella dei medicinali estratti da sostanze stupefacenti. Il 28 Ottobre dello stesso anno, a seguito di numerose proteste da parte di cittadini, aziende produttrici e associazioni che utilizzano la Cannabis a scopo terapeutico e probabilmente anche a fronte di una consapevolezza sul danno economico per l’Italia, Speranza firma un nuovo decreto che sospende il primo e mette temporaneamente al sicuro il CBD dall’essere definito sostanza stupefacente.
A distanza di tre anni, il 7 agosto 2023, il ministro della salute Schillaci firma un decreto che revoca a sua volta il precedente decreto di sospensione di Speranza. Pertanto dal 20 settembre 2023, “le composizioni per somministrazione ad uso orale di cannabidiolo” verranno inserite nella tabella dei medicinali estratti da stupefacenti, che è allegata al Testo Unico degli Stupefacenti.
Nel 2017 l ’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) afferma che le preparazioni di cannabidiolo puro, con meno dello 0,2% di THC, non devono essere sotto controllo internazionale perché non creano danni né dipendenza. Il CBD viene quindi rimosso dalla tabella IV della convenzione del 1961, quella che contiene le sostanze “particolarmente dannose e di valore medico o terapeutico estremamente ridotto".
Nel 2020 la Corte di Giustizia Europea emana una sentenza sul CBD: il cannabidiolo non può essere considerato una sostanza stupefacente e pertanto “uno Stato membro non può vietare la commercializzazione del cannabidiolo (CBD) legalmente prodotto in un altro Stato membro, qualora sia estratto dalla pianta di Cannabis sativa nella sua interezza e non soltanto dalle sue fibre e dai suoi semi”.
In Germania il Tribunale amministrativo di Düsseldorf, il 26 maggio 2021, ha annullato il divieto cittadino di vendere prodotti con CBD naturale;
In Francia il Consiglio di Stato di Parigi, con ordinanza 24 gennaio 2022, ha sospeso l’ordinanza governativa che limitava l'impiego di fiori e foglie di canapa alla sola produzione industriale di estratti e il Conseil d’État francese, con sentenza 29 dicembre 2022, ha annullato definitivamente tale provvedimento;
La Corte Suprema amministrativa di Varsavia, con sentenza 17 febbraio 2022, ha annullato il provvedimento del Chief Sanitary Inspector che qualificava la Cannabis Sativa L. come novel food;
Insomma, a guardar bene i dati, sembra che l'Italia stia andando completamente fuori strada rispetto alle linee europee, senza preoccuparsi di mettere in crisi un intero settore e provocare danni economici e occupazionali.
Il mercato della cannabis light in Italia genera circa 150 milioni di euro l’anno e impiega più di 10.000 persone. Dalla sua entrata in vigore ci saranno danni economici ma anche sociali se pensiamo ai posti di lavoro.
I primi a farne le spese saranno i piccoli rivenditori, come le erboristerie o i negozi di cannabis light. Il decreto potrebbe avere un impatto notevole anche sui negozi online, che a seconda delle linee guide che seguono, vaglieranno la strada da prendere per ridurre l’impatto al minimo. In generale, tutte le aziende che hanno investito in produzione, trasformazione e commercializzazione del CBD pagheranno in un modo o nell'altro il peso di questo decreto.
Come puoi immaginare, la filiera legata al CBD è composta da diversi attori, quelli di seguito sono solo alcuni tra i principali:
Questa grande filiera, che non può restare invisibile, ha letteralmente costruito il mercato del CBD, generando un utile importante per il paese e dando lavoro a tante realtà diverse, anche e soprattutto a realtà locali a basso reddito o a giovani imprese formate da under 35.
Un utilizzo di CBD di tipo esclusivamente farmaceutico la sconvolge creando un danno economico e occupazionale non da poco e lascia spazio alle aziende straniere che ne approfitteranno per appropriarsi di una fetta importante del mercato italiano, a discapito di chi ha scelto di investire lavorando in questo paese.
Ecco alcuni dei punti deboli del decreto del 7 agosto 2023, secondo noi:
La forte ideologia e i potenziali interessi economici dietro questo decreto non fanno ben pensare. È difficile immaginare che il decreto venga sospeso, ma la speranza è che aziende ed esercenti trovino il cavillo giusto per poter fare ricorso e contestare il decreto sulla base di dati oggettivi, avviando un dialogo costruttivo per il bene del paese, dei suoi lavoratori e di tutti coloro che usano il CBD come alternativa per stare meglio.
Ecco cosa faremo noi:
Siamo convinti che la storia del CBD in Italia sia ancora tutta da scrivere. Il nostro obiettivo è scriverla con te, contribuendo a promuovere un'informazione corretta sul CBD e sul suo utilizzo e salvaguardando una filiera italiana dalle grandi potenzialità.
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