Siamo entusiasti di annunciarvi che Jacopo Paolini, uno dei fondatori di Enecta e CSO dell’azienda, è stato nominato Vice Presidente del gruppo di lavoro Copa-Cogeca ( l'organizzazione rappresentativa degli agricoltori e delle cooperative europee) per la Sezione "Lino e Canapa".
Questa nomina, tutta meritata, è la testimonianza, oltre che della grande esperienza di Jacopo nel settore della canapa, di una grande determinazione e un grande impegno nel promuovere le migliori pratiche e lo sviluppo sostenibile di queste industrie in continua evoluzione.
Laureato in Economia all’università di Bologna, Jacopo si occupa di canapa da oltre quindici anni e con la fondazione di Enecta ha contribuito alla creazione di uno dei primissimi modelli di business basati sulla canapa in Italia. Ha partecipato come relatore a numerosi convegni e approfondimenti sul settore della canapa industriale, sia in Italia che in Europa ed è stato relatore anche durante il convegno annuale EHIA (Associazione Europea della canapa industriale).
Il Copa e la Cogeca sono due organizzazioni che lavorano insieme per fare in modo che il settore agricolo dell'UE sia sostenibile, innovativo e competitivo. Con il Copa, che rappresenta oltre 22 milioni di agricoltori e i loro familiari e la Cogeca che rappresenta gli interessi di 22.000 cooperative agricole, Copa-Cogeca è la voce degli agricoltori e delle cooperative agricole dell'Unione Europea e garantisce la sicurezza alimentare per 500 milioni di persone in tutta Europa.
Fondata nel 1962, Copa- Cogeca ha sede a Bruxelles e si concentra principalmente sulla politica agricola comune e su altri settori politici rilevanti, come la sicurezza alimentare, la salute e il benessere degli animali, la salute delle piante, l'ambiente, la ricerca e l'innovazione, e il commercio. È un’organizzazione che nasce per consentire agli agricoltori e alle cooperative europee di avere una voce ai tavoli istituzionali europei, di poter esprimere il loro punto di vista e le loro proposte su questioni politiche che riguardano direttamente chi fa agricoltura.
Oggi l’agricoltura europea si trova di fronte a sfide importanti e non scontate, tra le tante il rinnovo generazionale, la crisi dei mercati agricoli, la volatilità del mercato, le emissioni di gas serra e il cambiamento climatico. Copa-Cogeca ha il difficile compito di rispondere a queste sfide, chiediamo quindi a Jacopo qualche dettaglio e qualche anticipazione sui programmi dell’organizzazione.
La nomina come Vicepresidente per il gruppo di lavoro è arrivata inaspettata ma l’ho accettata con gioia e orgoglio.
Come è stato ricordato La Copa - Cogeca è un'organizzazione internazionale salda e dai forti principi etici e morali che a livello europeo da anni lavora per tutelare gli interessi di agricoltori e cooperative agricole. L’ apertura verso il settore della canapa, oltre che del lino, è un altro segnale di come questo settore sia in forte crescita e susciti sempre maggiore interesse tra gli operatori nazionali e internazionali.
Non è mistero che le sfide da affrontare siano tante, da aspetti tecnici come metodi di coltivazione, sviluppo di nuove varietà, trasformazione delle materie prime in prodotti finiti fino ad aspetti sociali/comunicativi, quali ad esempio una percezione diffusa della canapa collegata ad aspetti legislativi (i.e. è legale coltivarla?), più che a una risorsa da poter sviluppare.
Fatta questa premessa, a mio parere la sfida principale che la Canapa e il Lino dovranno affrontare nei prossimi anni sarà quella riferita al cambio climatico. Oramai siamo consapevoli che il clima è cambiato, e questo cambio è principalmente dovuto ad un innalzamento delle temperature medie. Questo da un lato comporta inverni meno rigidi, ma dall'altro lato sta portando a crisi idriche ed estati torride. Questi cambiamenti climatici si riflettono in modo negativo sulle coltivazioni, che soffrono la carenza di acqua, i cambi di temperature repentini, i nubifragi improvvisi e il caldo eccessivo. Quindi assistiamo a piante che si ammalano più facilmente, con gravi conseguenze sul raccolto finale. Gli agricoltori provano a sopperire a questi problemi con il maggior utilizzo di fitofarmaci e prodotti chimici, con tutte le conseguenze che comportano.
La nostra sfida sarà trovare sistemi alternativi per ripristinare il ciclo naturale di queste coltivazioni, provando ad adattare il loro ciclo di vita agli ormai irreversibili cambiamenti climatici e provando a ricostruire un’ agricoltura biologica e naturale. Non sarà una strada facile ma è l’alternativa a cui tutti i settori, non solo quello agricolo, devono puntare.
Per vari fattori quali socio / economici / politici, negli ultimi anni stiamo assistendo ad una crisi internazionale diffusa in tutta Europa sotto vari settori, non solo quello agricolo. Siamo in recessione. È pur vero che ci sono paesi virtuosi (soprattutto Nord Europa) che grazie al lavoro ed agli investimenti fatti negli ultimi decenni stanno sopportando meglio di altri le conseguenze di questa fase negativa, ma il sentimento generale è una riduzione della produzione di prodotti alimentari e non di origine EU, un innalzamento dei costi delle materie prime e dei prodotti finiti, una decrescita dei posti di lavoro e un impoverimento medio della popolazione.
La canapa non può e non deve essere considerata come la soluzione a queste problematiche, ma come una valida alternativa per supportare la fase di ripartenza. In Europa se ne sono resi conto. Paesi come Germania, Austria, Francia, Belgio, Romania, investono e stanno investendo sempre più in questo settore, sotto varie forme. Si coltiva canapa per:
Tutti questi mercati possono essere esplorati con la coltivazione di una sola pianta, questa è la bellezza e la forza di questo settore.
La sfida principale a livello Europeo sarà costruire un sistema sinergico tra le varie realtà che lavorano con la canapa per realizzare un circuito con zero waste. Lo scarto di un’ azienda produttiva può diventare la materia prima di un altro settore. Un esempio: un’ azienda che coltiva canapa per seme, ha come sottoprodotto lo stelo della pianta. Questo sottoprodotto potrebbe diventare la materia prima per un’ azienda che lavora nel settore del tessile a base di canapa e viceversa. E tanti sono gli esempi che si possono portare avanti.
Per quanto riguarda il paese Italia invece, il lavoro è differente. Viviamo in un paese in cui per condizioni climatiche, conoscenza del settore ed attrezzature agricole, la coltivazione della canapa potrebbe diventare una risorsa di primo ordine per agricoltori, aziende di trasformazione e distribuzione, ma periodicamente gli operatori del settore si scontrano con un’ amministrazione lenta e spesso non preparata allo sviluppo di questo mercato. Il risultato è la perdita di interesse da parte di potenziali investitori e di terreno rispetto ad altri paesi in cui il mercato non si ferma, anzi corre. La sfida principale è quella di creare un canale di comunicazione con le autorità per trasformare una “minaccia” in un “opportunità”.
Risposta semplice ma è quello in cui credo: l’obiettivo principale è quello di far bene. Sul come poterlo raggiungere il primo passo sarà quello di proporre un censimento delle aziende che lavorano nel settore della canapa. Ad oggi tanto è stato fatto, da organizzazioni e colleghi di EIHA e Confagricoltura, ma credo che ancora non riusciamo ad avere dati precisi su quanti siano gli ettari coltivati a canapa e in che paese siano collocati. Sappiamo che la Francia è il paese con la maggiore estensione, ma ci sono paesi come Slovenia, Croazia, Lituania, Romania, dove i terreni coltivati a canapa e l’interesse verso questa pianta cresce sempre più. Inoltre non abbiamo dati certi su quale sia lo scopo per cui vengano coltivate, per seme, per fibra, per estrazione, per fiore. Prima di pianificare qualunque tipo strategia e un obiettivo da raggiungere è importante quindi avere chiaro il punto di partenza.
L’organizzazione Copa - Cogeca ha una struttura solida e strutturata di agricoltori e cooperative agricole di tutta Europa. Tramite la loro rete conto di poter ottenere informazioni utili e veritiere per iniziare la mappatura della situazione attuale. Da lì inizierà il percorso per provare a migliorare quanto fatto finora, ma di questo parleremo un'altra volta.
Grazie Jacopo, con le tue risposte hai aperto una finestra di riflessione interessante sul mondo della canapa e dell'agricoltura in generale, di cui probabilmente, si parla ancora troppo poco. Con te alla guida del gruppo di lavoro Copa-Cogeca per la Sezione "Lino e Canapa", guardiamo al futuro del settore con fiducia e ottimismo.