La purezza dei cristalli di cbd è probabilmente la caratteristica che più di altre ne permette un’ampia variabilità di utilizzo.
A seconda delle necessità e dell’obiettivo di benessere che ciascuno si prepone, i cristalli di CBD potranno essere assunti tramite vaporizzazione, piuttosto che ingeriti o mescolati a creme cosmetiche.
Ci sarà chi approccia il CBD per una finalità più orientata al benessere quotidiano, e chi invece lo fa per un fine terapeutico. Ma come si utilizzano?
La scelta è piuttosto ampia e variegata, i cristalli di CBD rispondono alle esigenze più diverse, agendo con tempi di azione e interazioni con il nostro corpo, diverse tra loro.
L’efficacia del cannabidiolo è ormai appurata in molti ambiti, e la comunità scientifica amplia e approfondisce giorno dopo giorno la letteratura e gli studi su questo componente.
Le sue proprietà ansiolitiche e anitinfiammatorie lo rendono un rimedio naturale ed efficace per lenire una situazione caratterizzata da stress o ansia, o per prevenire disturbi comuni e diffusi come emicranie e altri dolori di tipo neuropatico.
Ci sono casi anche di persone che previa consultazione e consenso del proprio medico utilizzano il cbd in casi di patologie importanti come l’epilessia o il morbo di Parkinson.
Situazioni quindi molto diverse tra loro, per cui la versatilità e disponibilità del CBD diviene un fattore importante.
Tornando al tema principale dell’articolo, vogliamo adesso focalizzarci sui diversi modi in cui possiamo assumere in maniera efficace il CBD, partendo da quello più comune, ovvero la vaporizzazione.
L’assunzione tramite vaporizzazione è sicuramente la scelta più apprezzata e utilizzata dai nostri consumatori.
E’ necessario essere in possesso di un vaporizzatore, in commercio è possibile trovarne per tutte le esigenze, e per tutte le fasce di prezzo.
Quali sono però le caratteristiche indispensabile che il vaporizzatore deve avere?
1) la possibilità di impostare una temperatura specifica, che nel nostro caso è compresa tra 160° e 180°.
2) deve essere idoneo anche a contenere liquidi: i cristalli, quando giungono a 160/180 C°, si sciolgono, in maniera simile a quello che accade ai cristalli di zucchero esposti a un'elevata temperatura, formando quindi un liquido oleoso.
Per via di questa "trasformazione" dei cristalli, è consigliato avere un dispositivo adeguato, col fine di evitare che l’olio ottenuto diventi un problema per la pulizia e manutenzione del dispositivo.
Così come per l’olio, anche i cristalli di cbd possono essere posizionati sotto la lingua, attendendo il loro scioglimento a conseguente assorbimento.
Il gusto neutro dei cristalli renderà facile e alla portata di tutti l’operazione: una volta poi entrato a contatto con i tessuti del muscolo della lingua o della cavità orale e i capillari, il cannabidiolo entrerà pressochè immediatamente in circolo nel nostro organismo, con tempi di azione molto rapidi.
Un alternativa che prevede comunque l’ingestione è quella di mescolare i cristalli ad ingredienti alimentari nella preparazione di un pasto.
Il cannabidiolo è una sostanza liposolubile, ovvero ha la possibilità di sciogliersi e mescolarsi con liquidi grassi come ad esempio latte, burro, olio.
In questo modo sarà possibile aggiungere il cannabidiolo a qualsiasi piatto o ricetta, mantenendo sempre a mente però che a fronte di temperature alte, parte del principio attivo potrebbe evaporare, come nel caso in cui un preparato commestibile con CBD venga cotto al forno e quindi reso soggetto alle alte temperature.
Dall’altro lato, è vero tuttavia che se i cristalli di cannabidiolo sono stati mescolati con un ingrediente di natura grassa, il processo di vaporizzazione sarà molto più lento e graduale.
Ricordatevi quindi sempre che i 180° sono il punto di evaporazione, da non superare durante le diverse cotture che vorrete utilizzare.
La pianta di cannabis ormai ha totalmente sdoganato il suo utilizzo in cosmetica: i prodotti a base di cannabis e cannabidiolo sono numerosissimi e si presentano in varie forme tra cui creme, balsami e pomate dopo sole che contengono cannabidiolo (CBD) o si basano sull'olio di cannabis. In molti di questi casi il cannabidiolo non è l’ingrediente principale, ma è finalizzato semplicemente ad integrare lo spettro di componenti del cosmetico.
Quando parliamo però di utilizzo topico, intendiamo principalmente rivolgerci a chi ha desiderio o necessità di utilizzare il cbd come rimedio contro patologie o situazioni particolari.
Le comprovate proprietà antinfiammatorie del cannabidiolo (CBD), agiscono in maniera diretta sul sistema endocannabinoide e nello specifico sui recettori CB1 e CB2 in modo da mitigare gli stati infiammatori della cute e svolgendo allo stesso tempo un’azione benefica sulle cellule della nostra pelle.
Una delle patologie più comuni per cui viene utilizzato il cbd è la psoriasi.
La Psoriasi altro non è che un’infiammazione delle pelle che porta ad avere le lesioni tipiche che caratterizzano la malattia, presentandosi sotto varie forme.
In casi come questo, l’utilizzo che possiamo fare dei cristalli è di mescolarlo assieme ad una crema che verrà poi applicata localmente sulla zona interessata.