La cannabis sativa è la pregiata varietà selezionata da Enecta per le sue coltivazioni. Conosciuta anche come canapa sativa, la pianta ha origini asiatiche. Era tra Cina occidentale e India settentrionale che veniva coltivata, essendo considerata un alimento prezioso per il notevole apporto di fibre e le spiccate proprietà curative.
La sua coltivazione in Italia è da secoli profondamente radicata sul territorio, introdotta per merito degli Sciiti nel IV secolo a.C., durante il periodo dell’Impero Romano. La cannabis sativa veniva coltivata prettamente per uso tessile, al fine di produrre cordame e tele, complice la spiccata resistenza delle sue fibre. Ancora oggi il veliero Amerigo Vespucci di proprietà della Marina Militare presenta tele e corde realizzate in canapa.
Oggi la cannabis sativa viene coltivata principalmente per impieghi industriali, nella lavorazione tessile ed edilizia. Non mancano però gli scopi terapeutici: è stato dimostrato che la pianta è in grado di alleviare i dolori, favorire il sonno e l’appetito.
Numerose le applicazioni in ambito medico: dal trattamento del glaucoma, fino ad arrivare all’artrite e reumatismi, e ancora sclerosi multipla, asma, anoressia, herpes, micosi e patologie infiammatorie o a carico dell’apparato respiratorio.
I campi Enecta sono adagiati tra Abruzzo, Veneto ed Emilia Romagna. In Abruzzo, a Castelvecchio Subequo (provincia de L’Aquila), Enecta collabora da cinque anni con ‘Green Valley’, azienda partner per le coltivazioni nata nel 2017. Gli ettari coltivati in Abruzzo sono otto. I campi lavorati per le coltivazioni seguono i protocolli di Good Manufacturing Practices (GMP) e Hazard Analysis and Critical Control Points (HACCP).
Tutti campi sono privi di sostanze chimiche e metalli pesanti. È posta molta attenzione e cura al microclima, alla densità di impianto, ai regimi di fertirrigazione ed alle caratteristiche generali di gestione delle coltivazioni che possono influenzare la crescita delle piante.
In base alle linee guida sviluppate da Enecta per la coltivazione di qualità delle canapa, adottate anche da Federcanapa, la semina della canapa può essere svolta con una seminatrice da grano, ponendo il seme a una profondità massima di due o tre centimetri.
Periodo e densità di semina migliore variano in base al prodotto principale che si intende ottenere e anche in base alla scelta della varietà.
Per la produzione di seme, il periodo ottimale va da inizio aprile a metà maggio. Al contrario, una semina tardiva potrebbe provocare problemi come necessità di irrigazioni di soccorso, eccessivo sviluppo di infestanti, stress idrico.
«Qui utilizziamo la tecnica del trapianto delle piantine, ovvero seminiamo i semi in ‘vassoi’ da più o meno ottantaquattro posti», racconta Vincenzo Frittella, che opera in prima linea a Castelvecchio. «Facciamo sviluppare l’apparato radicale della piantina, processo che impiega tra i venticinque e i trenta giorni a compiersi, e poi trapiantiamo le piantine in campo».
In Abruzzo il trapianto avviene tra la seconda metà del mese di maggio e la prima metà del mese di giugno, mentre in Veneto avviene i primi giorni del mese di maggio a causa delle differenti temperature.
A seconda dello scopo, il raccolto può cominciare nel mese di settembre o nel mese di ottobre. Se si tratta di biomassa o di seme è preferibile cominciare il raccolto verso la metà del mese di ottobre.
«L’obiettivo è quello di coltivare una canapa il più naturale possibile. La pianta assorbe tutto ciò che c’è intorno – più il clima è genuino più la qualità è migliore», dice Frittella a proposito della scelta di seminare in Abruzzo. La valle Subequana, dove sono localizzati gli ettari di terreno adibiti alla coltivazione della canapa Enecta, infatti, è caratterizzata da una notevole escursione termica fra il giorno e la notte. «La pianta per sopravvivere deve proteggersi, di conseguenza produce più resina. La percentuale di cannabidiolo così aumenta, favorendo l’estrazione di elementi utili alla produzione di preparati medicinali».
Ma come si svolge la coltivazione? «Semina, trapianto e raccolta sono fatti a mano, come da tradizione. Abbiamo sei operai fissi che si occupano della coltivazione e venticinque che lavorano alla raccolta». I mezzi sono usati solo per tenere pulito il terreno.
«In Veneto, date le estensioni più grandi, è tutto meccanizzato e si usano macchinari come trapiantatrici e macchine per la raccolta».
Da qualche anno, inoltre, insieme a CREA-CI, il Centro di ricerca per la coltura di cereali e le colture industriali del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agricola, “Green Valley” sviluppa un progetto sull’ottimizzazione delle tecniche agronomiche per la coltivazione della cannabis sativa.
Le varietà coltivate in Abruzzo sono Futura 75, Santhica 70 e Finola. Recentemente, però, Enecta ha prodotto due nuove genetiche entrate nel Registro Europeo.
Uno dei nuovi semi di canapa realizzati da Enecta si chiama Enectaliana ed ha un contenuto di principio attivo CBD tra il cinque e l’otto percento, considerato quindi medio-alto. Questa varietà è progettata per dare il massimo in termini di principi attivi ed ha un’alta capacità di germinazione.
Enectarol è invece la nuova genetica sviluppata da Enecta ad alto contenuto di cannabigerolo, presente nella misura del sei percento. Il CBG ha un alto potenziale terapeutico essendo utilizzabile come antibatterico e nella lotta al glaucoma, oltre che per la cura di svariate patologie neurodegenerative.
Da Enectarol sarà possibile produrre biomassa, fibra ed estrazioni per scopo cosmetico e alimentare, data l’assenza di componenti chimiche.
Enectaliana ed Enectarol hanno rispettivamente livelli di germinazione molto alti, del novantasette percento la prima e dell'ottanta percento la seconda. Il livello di germinazione è rapporto che c’è tra il numero di semi piantati ed il numero delle piante che arrivano alla raccolta.
Entrambe le genetiche, inoltre, sono pure: questo significa che non sono mischiate con i semi di un’altra varietà
Per ogni ettaro di terra sono consigliati dai settemila ai diecimila semi.