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C'era una volta la fioritura...

Scritto da STAFF ENECTA | 18 agosto 2021

C’era una volta, tanto tempo fa, in un regno ancora fatto di sole rocce e deserti, un giovane re che equilibrato e felice governava il suo regno.

Un giorno, il re fu costretto a sposare una giovane regina. Non si amavano ma non ebbero scelta, così divennero un povero re e una povera regina.

Dal loro non amore nacque una bambina che dal giorno della sua nascita non aveva fatto altro che piangere. E quel pianto così disperato e rumoroso stava facendo impazzire non solo il re e la regina e tutti quelli che abitavano a palazzo, ma il regno intero. Nessuno riusciva più a dormire, ne a lavorare. Pian piano tutti cominciarono a essere infelici proprio come i due sovrani.


Dopo qualche anno di pianti e dopo che un piccolo fiume di lacrime si era formato proprio sotto il palazzo reale, il re e la regina diedero una comunicazione ufficiale: chiunque fosse riuscito a far smettere di piangere la principessa, avrebbe avuto come ricompensa tutto il regno.

A corte si presentarono principi e principesse, sacerdoti e sacerdotesse, maghi, streghe, dottori e balie esperte ma nessuno riusciva a far smettere di piangere la principessa.

Un giorno arrivò un ragazzo e disse: “Sono un contadino, forse so come far smettere di piangere la principessa. Ma ci vorrà del tempo. Un anno o forse più. E voi dovrete aiutarmi!”

“Tutto quello che vuoi” dissero i sovrani.

Il contadino disse loro che per prima cosa avrebbero dovuto scavare in profondità. E scavarono per ore, giorni, mesi. Un giorno finalmente il contadino si fermo: “Ecco, questa è terra. Ce n’è abbastanza per circondare l’intero palazzo. Mettetela dappertutto come un tappeto bello spesso. Domani tornerò e continueremo!”

Il re e la regina lavorarono tutta la notte e il giorno dopo il contadino tornò con un carretto carico di sacchi. Dopo averli scaricati disse: “Ora semineremo!” e così dicendo cominciò a gettare semi di diverso colore, forma e dimensione nella terra, che poi annaffiava con un po’ d’acqua.

Il re e la regina, senza fare domande, facevano lo stesso. A fine giornata il contadino disse loro che sarebbe tornato dopo qualche mese e che allora la principessa avrebbe smesso di piangere.

A una condizione però: annaffiare la terra ogni giorno fino al suo ritorno.

E così fecero, per diversi mesi, fino a quando un giorno il re e la regina si accorsero che intorno al palazzo c’era un’esplosione di colori, forme e profumi.

Fu allora che il contadino tornò: “Sono tutti fiori. Quelli sono di zucchina e si possono mangiare. Quelli sono gelsomini e sono da guardare, quella è lavanda, è per il buonumore e quella è marijuana, guardate che bel fiore!”

Il contadino consigliò ai sovrani di portare la bambina fuori. Così fecero, la piccola aveva ormai quattro anni. Era corsa fuori piangendo, poi si era guardata intorno, si era strofinata gli occhi ed era rimasta a bocca aperta.

È la magia della fioritura!” disse il contadino mentre la bambina raccoglieva una margherita e affondava il naso della lavanda.

Sorrisero tutti, dopo tanto tempo. La principessa non piangeva più.

Quell’esplosione di colori e profumi l’aveva guarita. E prendersi cura di quei terreni aveva curato le ferite dei sovrani che non avevano più paura di essere loro stessi.

Il re confidò al cuoco di amarlo e vissero felici e contenti fino alla fioritura dell’anno successivo quando arrivò un cuoco più bello. Il contadino non volle in cambio il regno ma lo ebbe perché sposò la regina.

La bambina divenne principessa della fioritura e con l’intera famiglia allargata viaggiò per far fiorire tutte le terre del mondo.