La Legge che disciplina l’uso Terapeutico della Cannabis potrebbe essere ad un punto di svolta, infatti il prossimo 27 settembre è stata calendarizzata in Aula.
Una corsa contro il tempo considerato che il Governo si avvia a fine legislatura e le priorità sono altre, tuttavia sembra esserci la volontà di raggiungere il risultato
“Tra gli obiettivi della proposta di legge - afferma Margherita Miotto, partito democratico, relatrice del provvedimento, su IlSole24Ore - rendere più omogeneo l'accesso, avviare una produzione nazionale che ci svincoli dalle importazioni e consolidare le conoscenze scientifiche sull'efficacia terapeutica della cannabis, anche alla luce della crescente sensibilità verso il trattamento del dolore, che vede l'Italia all'avanguardia con la legge 38/2010”.
Cosa prevede la Legge? – La proposta di Legge prevede la formazione di operatori sanitari che sappiano usare la Cannabis in maniera appropriata.
Saranno semplificate le procedure di prescrizione del farmaco che potrà essere prescritto da un medico di base, da un medico di continuità assistenziale o da un ospedaliero. Le cura non potranno avere una durata superiore al mese.
Le ricette dovranno essere redatte in duplice copia su appositi moduli che saranno predisposti dal Ministero della Salute.
Uno degli aspetti toccati dalla Legge riguarda la somministrazione in Ospedale, l’acquisto dall’estero e le coltivazioni autorizzate alla produzione, che sanno individuate con specifici criteri.
Oltre alla "questione" Cannabis Terapeutica in questi ultimi anni è tornato in Agenda anche il tema della “Legalizzazione della Cannabis”, infatti è dal maggio del 2013 che il Parlamento prova a modificare la legislazione sulle cosiddette 'droghe leggere', dove oltre all’aspetto terapeutico c’è il tema della coltivazione e l'uso personale per motivi 'ricreativi'.
Dopo un lungo lavoro di mediazione ad opera dell'Intergruppo parlamentare, la proposta di legge è approdata in Aula alla Camera lo scorso 25 luglio, ma si è svolta solo la discussione generale, per poi farvi ritorno ad ottobre, quando Pd e Sinistra italiana, di fronte alle forti resistenze dei partiti contrari alla legge, hanno deciso di rimandarla in commissione.